Come conseguenza del riscaldamento, la ricerca ha stimato che il livello globale del mare nell’ultima epoca interglaciale sia stato di circa 6-9 metri superiore al livello attuale, un innalzamento in buona parte dovuto alla fusione della calotta glaciale della Groenlandia.
“Un tale scioglimento dei ghiacci potrebbe quindi aver contribuito ad un’instabilità, della circolazione oceanica del Nord Atlantico, con momenti di indebolimento corrispondenti a periodi di scarsità di precipitazioni in Europa”, aggiunge Zanchetta.
Per definire in dettaglio i cambiamenti oceanici e atmosferici dell'Atlantico settentrionale e dell'Europa meridionale, i ricercatori hanno prodotto una sorta di "stele di rosetta stratigrafica" analizzando una carota di sedimento marino proveniente dal margine atlantico della penisola iberica. I dati emersi, relativi ad esempio ai pollini e ai cambiamenti della vegetazione, sono stati quindi confrontati con l’andamento delle precipitazioni, registrato nelle stalagmiti della grotta “Antro del Corchia”, nel nord Italia, già studiate dai geologi dell’Università di Pisa. Il collegamento tra Corchia e il margine atlantico della penisola iberica ha così permesso ai ricercatori di datare per la prima volta in modo dettagliato e preciso i cambiamenti climatici nel Nord Atlantico. L'Antro del Corchia possiede infatti un vero e proprio archivio del clima passato, conservato nella stratigrafia e nelle proprietà chimiche delle sue concrezioni, che copre più di un milione di anni.
“Sebbene l’ultimo periodo interglaciale non sia un del tutto sovrapponibile a quanto accade oggi come conseguenza dell’attività umana – conclude Zanchetta - il profilo climatico che emerge, su scala secolare, indica che il progressivo riscaldamento che stiamo osservando possa generare in futuro un’instabilità del clima associata a fenomeni significativi di siccità”.
Giovanni Zanchetta ed Eleonora Regattieri sono ricercatori del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa, dipartimento da anni leader nelle ricerche paleoclimatiche che a livello didattico offre, fra i primi in Italia, un nuovo curriculum di Climatologia nell’ambito un corso di laurea magistrale di Scienze ambientali.