Marzo 2020
Lunedì, 09 Marzo 2020 09:14

La dieta senza carne eco-sostenibile

Gli esperti nutrizionisti del portale Educazione Nutrizionale Grana Padano hanno realizzato un programma alimentare latto-ovo-vegetariano dedicato a tutti coloro che vogliono seguire una dieta sana ed equilibrata che promuova la salute senza però mangiare la carne degli animali di terra, acqua o aria. È ormai molto diffusa l’opinione che il cibo, oltre che nutrirci e regalarci tanta soddisfazione e gioia, debba anche essere sano, rispettare gli animali e avere il minor impatto ambientale possibile per preservare il nostro pianeta, o perlomeno per non danneggiarlo ulteriormente. La dieta “L.O.Ve.” è stata realizzata dalla Dr.ssa Marzia Formigatti (dietista clinica) con la collaborazione della Dr.ssa Erica Cassani (medico specializzato in Scienza dell’Alimentazione) sotto la supervisione del Comitato Scientifico ENGP ed è consultabile, del tutto gratuitamente, su smartphone, PC o tablet dal sito www.dietalovegetariana.it e scaricabile, sempre in forma gratuita, su Apple Store e Play Store.

Gli autori di questo programma alimentare hanno lavorato per realizzare una dieta equilibrata in macro e micronutrienti al fine di soddisfare le sempre più numerose richieste di coloro che desiderano alimentarsi nel rispetto dell’etica che ritiene non si debba uccidere gli animali per nutrire l’uomo e che sostiene che ciò che mangiamo ogni giorno debba essere eco-sostenibile, cioè che l’insieme degli alimenti utilizzati non deve avere un impatto negativo sull’ambiente.

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Artisti e musei insieme sui social per contrastare diffusione del virus


Jovanotti, Sorrentino, Ligabue, Fiorello, Baglioni, Renato Zero, Amadeus, Maria Grazia Cucinotta, i Negramaro, Beppe Fiorello, Francesca Archibugi, Cristiana Capotondi, Tiziano Ferro, Enrico Lucci, Antonella Clerici, i Pinguini Tattici Nucleari, Barbara Foria sono tanti gli artistiche che stanno aderendo in queste ore alla campagna #iorestoacasa nata spontaneamente sulla rete e rilanciata dal ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini che invita a limitare le relazioni sociali per combattere la diffusione del Covid-19.


Molti anche i musei che stanno postando sulla rete i propri capolavori invitando a scoprire da casa i segreti delle loro collezioni. Finora hanno aderito: i musei reali di Torino, Pompei , il Colosseo, gli Uffizi, Palazzo Reale di Napoli, il museo Egizio, Palazzo Barberini, la Galleria nazionale d’arte moderna e Contemporanea di Roma, il museo archeologico di Cagliari, il parco archeologico dei campi Flegrei, il museo d’arte orientale di Venezia, Capodimonte, il Museo Omero di Ancona, la Galleria Nazionale dell’Umbria, il Museo di San Martino, la Galleria dell'Accademia di Firenze, le Gallerie dell'Accademia di Venezia.
“Ringrazio i tanti i protagonisti della musica, del cinema, dello spettacolo che in queste ore stanno promuovendo sui social la campagna #iorestoacasa. Un messaggio importantissimo per i ragazzi” ha twittato il ministro Franceschini.

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I risultati di uno studio clinico condotto su oltre 5000 pazienti in 30 anni di osservazione hanno dimostrato che questa forma di diabete (LADA) non è esente da gravi complicanze microvascolari contrariamente a quanto ritenuto finora, ma comporta gravi conseguenze all’apparato visivo e urinario. Il lavoro, frutto di una collaborazione fra la Sapienza e l’Università di Oxford, è ora pubblicato sulla rivista The Lancet Diabetes & Endocrinology
Il diabete autoimmune latente dell’adulto, chiamato LADA, è una forma autoimmune a lenta evoluzione di diabete che si manifesta dopo i 30 anni. Spesso misconosciuta ed erroneamente diagnosticata come diabete di tipo 2, questa patologia non manifesta le complicanze renali e oculari fin da subito e ciò determina molto spesso un ritardo, sia nell’identificazione del tipo di diabete, sia nella definizione di trattamenti adeguati.

Riconoscere prontamente la patologia può essere quindi fondamentale per prevenire le conseguenze più gravi soprattutto nelle fasi avanzate della malattia. È quanto emerge dai risultati di uno studio, frutto della collaborazione fra il Dipartimento di Medicina sperimentale della Sapienza e l’Università di Oxford, recentemente pubblicati sulla rivista The Lancet Diabetes & Endocrinology.

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