Febbraio 2018

Investigati i meccanismi responsabili del difetto di secrezione insulinica nei pazienti diabetici. Lo studio, coordinato dall’Istituto di neuroscienze del Cnr di Padova, migliora la comprensione di questa malattia integrando studi in vitro e in vivo e superando i limiti degli approcci puramente sperimentali. I risultati sono stati pubblicati su ‘Diabetes’

Il diabete è una malattia metabolica caratterizzata da aumentati livelli di glucosio nel sangue, che costituiscono un importante fattore di rischio per complicanze cardiovascolari, renali e retiniche. Due principali fattori concorrono a produrre gli elevati livelli di glucosio: la diminuita capacità di azione dell’insulina e un difetto delle cellule del pancreas (le beta-cellule) che secernono insufficienti quantità di insulina (o ‘di questo ormone’). Sebbene nella letteratura scientifica siano presenti studi in vivo, nonché ricerche in vitro sul difetto di secrezione insulinica, è ancora in buona parte sconosciuta la dinamica dei processi responsabili del difetto beta-cellulare che caratterizza questa malattia. Una fondamentale difficoltà di queste ricerche è infatti l’impossibilità di adottare in vivo, nell’uomo, le tecniche d’indagine usate in laboratorio.

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La presenza concomitante di tre proteine in donne con tumore ovarico e' associata a un tumore piu' aggressivo. Le tre proteine sono i recettori dell'endotelina, la b-arrestina e hMENA. A rivelarlo e' uno studio interdisciplinare dell'Istituto Regina Elena, coordinato da Laura Rosano' in collaborazione con Anna Bagnato, del laboratorio di Modelli preclinici e nuovi agenti terapeutici. I risultati sono pubblicati su Pnas e la ricerca e' stata condotta grazie al sostegno di Airc. Le metastasi tumorali rappresentano una delle cause piu' frequenti di mortalita' nelle donne con carcinoma ovarico. Comprendere le ragioni della diffusione metastatica e' una delle sfide piu' importanti che la ricerca sul cancro tenta di affrontare. Una cellula tumorale per diventare metastatica deve invadere il tessuto circostante, modificando innanzitutto il proprio citoscheletro, ossia quel complesso di filamenti proteici che ne costituiscono l'impalcatura e controllano forma e funzione. La cellula invasiva si fa strada creando delle tracce nel tessuto circostante e lo fa grazie a delle protrusioni chiamate invadopodi. Questo studio dimostra che il recettore per l'endotelina, in associazione con la proteina b-arrestina, guida la formazione di invadopodi maturi sia nel tempo sia nello spazio. Inoltre dal lavoro emerge che la proteina del citoscheletro hMENA e' un elemento chiave di questi processi, dato che agisce legando il recettore dell'endotelina e la b-arrestina, e crea cosi' un'interazione sinergica mai studiata prima nei tumori.
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Venerdì, 09 Febbraio 2018 17:46

中大研發演算法 助治療聽障兒童

黃俊文、馮剛毅均有份參與研究論文

 

本報港聞部報道】香港中文大學大腦與認知研究所,與美國芝加哥羅伯特.H.盧裡兒童醫院(Ann & Robert H. Lurie Children's Hospital of Chicago)的研究人員,最近研發出一種機器學習演算法,能夠透過腦掃瞄預測聽障兒童植入人工耳蝸後腦部聽覺區的變化,從而推算該兒童的語言能力。這項研究有助醫生為聽障兒童度身訂造治療方案。

聽覺和口語發展取決於耳朵和大腦。患有早期聽力障礙的兒童,由於大腦聽覺區缺乏充足的刺激,導致非典型腦部發育,影響學習口語的能力。雖然過去數十年的研究指出,於早期植入人工耳蝸有助聽障兒童恢復部分口語能力,但仍無法追上聽力正常的同齡兒童,影響他們日後學業、社交生活以及成年後的就業機會。及早介入能夠協助聽障兒童發展口語。 研究論文通訊作者、認知神經科學專家、中大語言學及現代語言學系教授、何鴻燊認知神經科學講座教授兼大腦與認知研究所所長黃俊文指出:「能夠預測語言發展的重要性,在於臨床醫生和教育工作者可以及早介入治療,幫助兒童更有效地學習語言。」

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JST戦略的創造研究推進事業において、ERATO 伊丹分子ナノカーボンプロジェクトの伊丹 健一郎 研究総括(名古屋大学 トランスフォーマティブ生命分子研究所(WPI-ITbM) 拠点長/教授)、村上 慧 連携研究者(名古屋大学 トランスフォーマティブ生命分子研究所 特任准教授)、古賀 義人 大学院生(名古屋大学 大学院理学研究科)らは、まるでジッパーのようにベンゼン環をつなぐ新戦略によって、グラフェンの部分構造であるナノグラフェンの精密かつ簡便な合成法を開発しました。

炭素原子だけでできたシート状の物質であるナノグラフェンは、ベンゼン環が多数連結した構造をしています。優れた電気的性質を示すため、多くの電子機器に応用されるなど、次世代材料として注目されています。しかし、ベンゼン環を自在につなぎ合わせることは容易ではなく、構造が精密に制御されたナノグラフェンの合成は困難でした。

本手法の鍵は、ジッパーの留め具部分となる環構造(トリフェニレン注1)構造)の構築を可能にするパラジウム触媒を用いた新反応です。初めに直線ワイヤーのようにベンゼン環が連結した分子であるフェニレン注2)同士をパラジウム触媒で環構造を作りながらつなぎ、剛直なトリフェニレン構造へと導きます。続く反応によって、ジッパーを閉じるように、フェニレンのベンゼン環がつなぎ合わさり、ナノグラフェンへ効率的に変換できます。

本研究成果は、単一構造のナノグラフェンの短工程合成の実現や新しい機能性材料の開発に道を拓く画期的な成果です。

本研究成果は、2018年1月25日(米国東部時間)に米国科学誌「Science」のオンライン速報版で公開されました。

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Impiantare una nuova valvola cardiaca in una donna anziana, affetta da una grave cardiopatia: un intervento che solo poco tempo fa sarebbe stato impossibile e che invece è stato portato a termine con pieno successo al Gemelli grazie alla grande professionalità medica con il supporto della tecnologia protesica, della chirurgia mininvasiva e delle eccezionali strutture di cui dispone il Policlinico. Si è trattato del primo impianto italiano con procedura mininvasiva della nuova valvola biologica Avalus™ di Medtronic. L’intervento è stato condotto dal cardiochirurgo Massimo Massetti, direttore dell’Area cardiovascolare del Policlinico A. Gemelli e professore ordinario di Cardiochirurgia all’Università Cattolica su una paziente settantenne affetta da stenosi valvolare aortica. È una patologia isolata, di carattere senile degenerativo, molto comune nei Paesi occidentali e una delle più frequenti in Italia: la fascia di età a rischio di stenosi valvolare aortica è quella superiore ai 65 anni. Se non adeguatamente trattata, la malattia è causa di morte nel 50% degli individui a distanza di 3 anni dall’inizio dei sintomi. Provoca calcificazioni estese che costituiscono un ostacolo alla normale fuoriuscita del sangue dal cuore, portando il ventricolo sinistro ad aumentare la propria pressione di spinta. Come conseguenza diretta si ha un’ipertrofia (ingrossamento) del muscolo cardiaco. Se il restringimento della valvola è lieve, si manifesta con un soffio al cuore. Quando la stenosi è severa - cioè in fase avanzata - il soggetto accusa fame d’aria (dispnea), dolore al petto (angina pectoris) e sincope (svenimento improvviso).

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L’elasticità cellulare e dei tessuti è un prezioso ‘bio-marker’ per la diagnosi di diverse patologie, per esempio le cellule tumorali sono più soffici. Ricercatori di Istituti Cnr hanno sperimentato una innovativa tecnica spettroscopica che permette di sondare in maniera non invasiva questi aspetti. Lo studio è pubblicato su ‘Light: Science & Applications’

 

Ricercatori del Consiglio nazionale delle ricerche, Istituto officina dei materiali (Iom-Cnr) di Perugia e Istituto di biofisica (Ibf-Cnr) di Trento, in collaborazione con colleghi dell’Università di Perugia, hanno messo a punto uno spettrometro innovativo che, sfruttando l’interazione della luce con la materia, misura simultaneamente e senza necessità di contatto le proprietà meccaniche e chimiche di cellule viventi e tessuti, con risoluzione spaziale sub-micrometrica. La tecnica sperimentale e non invasiva promette importanti applicazioni nel settore biomedico. “Sappiamo che le cellule hanno proprietà e forme diverse a seconda della loro funzione e del loro stato, e che modifiche nell’elasticità cellulare o dei tessuti biologici in generale sono causa o indicatori di diverse patologie”, afferma Silvia Caponi (Iom-Cnr), ricercatrice che ha coordinato lo studio pubblicato oggi su Light: Science & Applications. “Ad esempio, le coronarie indurite generano problemi cardiaci, l’indebolimento delle ossa causa complicazioni ortopediche, modifiche elastiche nel tessuto corneale generano patologie oculari. Oggi, grazie a questa tecnica saremo in grado di individuare precocemente i segnali meccanici cellulari che indicano l’insorgere di possibili disturbi”.

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Rilevamento multibeam del campo di camini idrotermali denominato 'Smoking Land'

Individuato, intorno all’Isola di Panarea, un sito idrotermale con oltre 200 camini vulcanici. A scoprirlo, un team di ricercatori del Cnr, Ispra e Ingv, in collaborazione con Marina Militare e Università di Messina e di Genova. Lo studio è stato pubblicato su Plos One

Si chiama smoking land, il sito idrotermale, con oltre 200 camini vulcanici, scoperto nel fondale marino tra l’isola vulcanica di Panarea e l’isolotto di Basiluzzo, nell’arcipelago eoliano, da un gruppo di ricercatori dell’Istituto di scienze marine del Consiglio nazionale delle ricerche (Ismar-Cnr), Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) e Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), in collaborazione con la Marina Militare, Università di Messina e di Genova e l’Istituto per l’ambiente marino costiero (Iamc-Cnr). Lo studio, dal titolo Exceptional discovery of a shallow-water hydrothermal site in the SW area of Basiluzzo islet (Aeolian Archipelago, South Tyrrhenian Sea): an environment to preserve), e pubblicato su Plos One, fornisce nuove e importanti informazioni sulle caratteristiche minero-geochimiche e biologiche dei sistemi idrotermali superficiali del mar Mediterraneo.

Lo Smoking Land”, afferma Federico Spagnoli, ricercatore Ismar-Cnr, “è costituito da decine di strutture a forma di cono, composte soprattutto da ossidi di ferro, che presentano un’altezza variabile da 1 a 4 m e una base con diametro medio di circa 3.8 m. Alcune di queste bocche emettono fluidi acidi, ricchi di gas, in prevalenza di anidride carbonica”. Una struttura così estesa e complessa non trova eguali in Mediterraneo ma solo in alcune aree oceaniche.

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Provare dolore durante i rapporti sessuali e' un'esperienza che accomuna un numero considerevole di donne, donne che fino a non molto tempo fa non avrebbero potuto nemmeno dare un nome al proprio problema, tanto erano scarse le conoscenze e gli sforzi in materia. È solo negli ultimi venti anni che la comunita' medica ha iniziato ad affrontare il tema del dolore vulvare, a studiarlo e a cercare di capirlo, nonostante interessi una percentuale di donne che si arriva a stimare intorno al 10-15%. "La vulvodinia- spiega la dottoressa Elisa Sipio, ginecologa del Centro Medico Santagostino- e' una patologia nuova (nel senso della sua diagnosi e studio), ma nonostante i grandi passi fatti negli ultimi tempi, le donne che convivono con questo fastidioso sintomo spesso si scontrano con diverse difficolta' nell'affrontare l'argomento con il proprio medico, tra cui l'imbarazzo, la difficolta' del medico stesso nel trattare temi legati alla sessualita', la paura di non essere 'normali' o di apparire 'strane'. Tutto cio' fa si' che la vulvodinia resti ancora oggi un problema sottostimato, poco indagato, e che spesso giunge all'attenzione di un medico preparato per affrontarla con notevole ritardo rispetto alla sua insorgenza".
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Sponges lack a signaling pathway that responds to low intracellular oxygen levels in more complex animals. Do they use a different mechanism for this purpose or did their earliest ancestors evolve at a time when less oxygen was available? Gert Wörheide holds the Chair of Paleontology and Geobiology at the Department of Earth and Environmental Sciences at Ludwig-Maximilians-Universitaet (LMU) in Munich, and his research focuses on the early evolution of animals, which happened more than 650 million years ago. He and his colleagues recently demonstrated that the sponges (Porifera), and not the comb jellies (Ctenophora) as some believe, most likely are the sister group to all other animal phyla. In other words, modern sponges are derived from the lineage that first diverged from the last common ancestor of all animals, while all other animal groups emerged from the other branch of the family tree. In their latest study, carried out in collaboration with Professor Donald Canfield’s group at the University of Southern Denmark in Odense, Wörheide and his team have now shown that sponges can make do with far less oxygen than most other animals. Moreover, the new work, which appears in the international leading life and biomedical sciences journal eLife, reveals that sponges lack the specific biochemical signaling pathway that other animals use to sense the level of the gas present in their cells and tissues.

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Presentato oggi presso la Hall del Policlinico lo studio biennale del Centro Pediatrico Interdipardimentale per la Psicopatologia da Web del Policlinico Gemelli, in collaborazione con la Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) di Roma e il sostegno incondizionato di Comunità Incontro Onlus.
Rilevare indicatori precoci di rischio sulle nuove psicopatologie emergenti in età infantile e in adolescenza, attraverso la somministrazione di test che misurano l’aggressività nei minori. In sintesi è questo l’obiettivo del progetto di ricerca “La rabbia che non si vede” promosso dal Centro Pediatrico Interdipartimentale per la Psicopatologia da Web della Fondazione Policlinico universitario A. Gemelli, presentato oggi, mercoledì 7 febbraio, nel corso del convegno “Prevenire la psicopatologia in età infantile” presso la hall del Policlinico. Dalle risposte ai questionari, differenziati per cinque fasce di età, emergeranno diversi gradi di rischio - basso, intermedio o alto - di sviluppare psicopatologie quali ritiro sociale con abbandono della scuola, cyberbullismo, dipendenze comportamentali e tossicodipendenze.

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