Constatata la presenza di queste alterazioni, i ricercatori della Statale di Milano hanno anche ideato una strategia terapeutica capace di correggerle e di ripristinare un’efficace risposta immunitaria. “Abbiamo scoperto che un anticorpo monoclonale che blocca la proteina PD-1, i cui livelli sono aumentati durante e dopo l’infezione, riduce le alterazioni immunitarie osservate”, continua Paolo Fiorina. “Inoltre, dopo trattamento, le cellule immunitarie mostravano un’aumentata capacità di risposta immunitaria contro il SARS-CoV-2 e contro antigeni di altri virus e batteri. La possibilità di correggere farmacologicamente queste alterazioni e di ripristinare una normale ed efficiente risposta immunitaria offre un importante strumento per contrastare il potenziale rischio di reinfezioni e per proteggere i pazienti anche da altre patologie di origine infettiva”.“Il nostro studio fornisce l’evidenza che, dopo la guarigione dalla fase acuta del COVID-19, la risposta immunitaria all’infezione da SARS-CoV-2 è affievolita, e questo potrebbe potenzialmente esporre i pazienti al rischio di riammalarsi, contribuendo peraltro alla diffusione del virus”, aggiungono Stefano Rusconi, Direttore dell’Unità di Malattie Infettive dell’Ospedale di Legnano e docente presso l’Università Statale di Milano e Massimo Galli, già docente di malattie infettive all’Università Statale di Milano. “La possibilità di ridurre questo rischio, rispristinando una normale risposta contro il virus, rappresenta una potenziale nuova arma per la protezione della salute dei pazienti e per la lotta contro la diffusione di questa terribile epidemia”.
“I risultati ottenuti dai nostri ricercatori dimostrano l’enorme importanza della Ricerca Scientifica per il progresso delle conoscenze mediche e biologiche su problemi clinici così critici, i cui meccanismi, come è avvenuto all’esordio del COVID-19, ci sono completamente ignoti. Solo grazie a questo progresso, infatti, è possibile disegnare strategie di cura e strumenti terapeutici efficaci”, conclude infine Gian Vincenzo Zuccotti, Direttore del Centro di Ricerca Pediatrica Romeo ed Enrica Invernizzi e Preside della Facoltà di Medicina della Statale di Milano, che aggiunge: "Sono orgoglioso che il nostro Centro abbia dato e continui a dare un importante contributo in questo senso”. Paolo Fiorina conclude ringraziando la Fondazione Romeo ed Enrica Invernizzi per aver reso possibile la ricerca e per lo straordinario e continuo supporto fornito.