Martedì, 25 Maggio 2010
Martedì, 25 Maggio 2010 00:00

Scienzaonline Anno 7° n. 76 Maggio 2010

Scienzaonline Anno 7° n. 76 Maggio 2010

Pubblicato in Numero uscita
Martedì, 25 Maggio 2010 00:00

Lo spazio a portata di click

Si chiama aerospazio.info ed è l’ultimo nato tra i siti dedicati allo spazio. Ideato e realizzato dall’ing. Cesare Mario Sodi, dipendente dell’Agenzia Spaziale Italiana, il sito è dedicato principalmente agli utenti interessati ad avere informazioni complete ed immediate sul complesso mondo dei satelliti. Infatti grazie all’utilizzazione di un database relazionale, l’utente riesce con pochi click ad avere ogni tipologia d’informazione relativamente ai satelliti in orbita, ai siti di lancio e ai principali stakeholders. Tutto è visualizzato a scelta dell’utente in forma numerica o percentuale, e rappresentato graficamente attraverso l’uso di diagrammi a torta o ad istogrammi. Il sito in realtà è composto da due parti, un blog in italiano curato sempre dall’ing. Sodi, e “l’Aereospace Database” in lingua inglese. Il database raccoglie  più di 900 satelliti operativi, circa 150 lanciatori, tutti gli spazioporti attivi, e circa 400 stakeholders (agenzie, industrie, utilizzatori).

Pubblicato in Astronomia

C’è un posto dove le differenze sono superate, le rivalità diventano motivo di cooperazione e i progressi che ne derivano sono al servizio di tutta l’umanità. Questo luogo non è sulla Terra, ma nello spazio a 400 Km sopra le nostre teste. La Stazione Spaziale Internazionale (o ISS, International Space Station) è il più importante programma di cooperazione internazionale mai intrapreso in campo scientifico e tecnologico. Costituisce al tempo stesso un avamposto della colonizzazione dello spazio, un laboratorio di ricerca scientifica e  un luogo di sperimentazione delle tecnologie più avanzate. L’idea fu di Ronald Reagan, che nel 1984 la presentò ai suoi alleati e ai suoi ex nemici, i russi. Quattordici anni dopo, il 20 novembre 1998, il modulo russo Zarya partiva dalla base kazaka di Baikonour. Quel razzo portava in cielo la prima “pietra” di un progetto  senza precedenti nella storia dell’umanità. Costruire un avamposto nello spazio dove non ci sarebbero state frontiere tra i Paesi, dove astronauti di diverse nazionalità si sarebbero trovati a vivere e fare ricerca scientifica sotto lo stesso tetto.

Pubblicato in Astronomia

Ospitato all’interno del monumentale edificio del Fondaco dei Turchi, il Museo di storia naturale di Venezia si ripresenta al pubblico con un allestimento multisensoriale profondamente rinnovato: per un museo inteso non più solo come luogo di raccolta, conservazione e valorizzazione di un patrimonio di grande rilevanza scientifica e culturale, ma anche, e soprattutto, come grande contenitore di suggestioni e sensazioni.
Un museo delle emozioni, quindi, un luogo magico e speciale, unico ed irripetibile, tra immagini, immaginario ed immaginazione, in grado di riunire livello conoscitivo, livello emozionale e livello esperienziale nell’ambito di un unico grande racconto culturale, per un percorso espositivo immersivo tra luci ed ombre, chiari e scuri, suoni e microsuoni, immagini fisse e in movimento, materiali, finiture, forme e colori, che coinvolgono ed avvolgono lo spettatore guidandolo via via sulle tracce del mistero dell’origine della vita, del mostruosamente grande, dell’infinitamente piccolo e dell’immensamente antico degli organismi preistorici, della sete di conoscenza ed avventura dei grandi esploratori veneziani, fino all’emozionante confronto interattivo con le infinite variazioni sul tema del rapporto tra forma e funzione che caratterizza il mondo naturale in tutta la sua ricchezza e complessità.

Pubblicato in Scienze Naturali

L’articolo 42 della Legge comunitaria, approvato oggi dal Senato, rappresenta un risultato positivo raggiunto grazie  alla grande mobilitazione di associazioni ambientaliste e cittadini, e al senso di responsabilità di buona parte del Parlamento, che  ha  evitato  la  totale deregulation venatoria.
Il WWF ricorda che il testo approvato in prima lettura al Senato apriva la caccia tutto l’anno: un vero attentato alla natura, alla sicurezza delle persone e alle leggi europee. Il testo oggi divenuto legge costituisce almeno  in parte  un importante, anche se tardivo, passo avanti per la corretta applicazione della Direttiva Uccelli e delle altre leggi internazionali a tutela della biodiversità, introducendo importanti regole per la tutela e la conservazione degli animali selvatici: l’obbligo di migliore e maggiore protezione degli habitat naturali e il divieto assoluto di caccia durante i periodi di riproduzione e migrazione degli uccelli. Le nuove norme rispondono anche, in parte, alle pesanti censure della Commissione Europea avviate nei confronti dell’Italia con diverse procedure di infrazione.

Pubblicato in Ambiente

Assergi 11/05/2010 - Grazie ad un accordo siglato fra il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e l'Ufficio Territoriale per la Biodiversità del Corpo Forestale dello Stato dell'Aquila, i semi di alcune specie fra le più rare e a rischio d’estinzione dell’area protetta sono stati riprodotti con successo presso i laboratori dell'Ufficio Territoriale per la Biodiversità di Pieve Santo Stefano (Arezzo). Si tratta di un raro esempio di collaborazione tra uffici con competenze diverse, che avrà come risultato immediato la produzione di piantine di specie talmente a rischio in natura, da richiedere un'urgente opera di conservazione ex situ, ossia fuori dall'habitat naturale.

Pubblicato in Ambiente

Gli accadimenti legati all’eruzione di un vulcano pongono la collettività di fronte a diversi ordini di problemi. Il tipo di eruzione condiziona la tipologia dei rischi per la salute che possono verificarsi.
Nel recente caso del vulcano islandese Eyjafjallajkull i problemi di Public Health appaiono legati alla massiccia emissione di ceneri che, se da un lato producono i ben noti effetti negativi  sul traffico aereo, dall’altro ci inducono a riflettere su quali rischi per la salute possano configurare

Effetti respiratori

Il manifestarsi di sintomi respiratori da inalazione di cenere vulcanica dipendono da una serie di fattori: la concentrazione nell'aria di particelle sospese totali; la percentuale di particelle respirabili (inferiori cioè a 10 micron di diametro) nelle ceneri; la frequenza e la durata dell'esposizione, la presenza di silice libera cristallina, di gas vulcanici o di aerosol mescolati con la cenere;  le condizioni meteorologiche; i cosiddetti  “fattori di accoglienza” (condizioni di salute al momento dell’eruzione e  predisposizione  delle persone esposte incorrere in problemi respiratori);  uso di apparecchi di protezione respiratoria.
I sintomi acuti delle vie respiratorie comunemente riportati dalle persone durante e dopo la caduta della cenere al suolo sono costituiti da:
• irritazione nasale e di scarico (naso che cola)
• irritazione della gola o mal di gola franco, talvolta accompagnati da tosse secca
• persone con problemi respiratori preesistenti hanno sviluppato, nel corso di pregresse eruzioni vulcaniche, gravi sintomi bronchitici che sono perdurati sino ad alcuni giorni dopo la presenza visibile di cenere nell’ambiente (ad  esempio, tosse con produzione di espettorato, sibilo, respiro affannoso) e irritazione delle vie aeree
• persone con asma o bronchite hanno accusato  dispnea semplice o accompagnata da accessi di tosse
• Viene inoltre riferita, in modo diffuso, la sensazione soggettiva di “respirazione difficoltosa”

 

Pubblicato in Geologia

L’ing. Giovanni Lelli, Commissario dell’ENEA, in apertura dei lavori della giornata di studio su “Nuove idee per l’adeguamento sismico degli edifici storici” , che si è tenuta oggi all’ENEA, ha dichiarato: “In accordo con la sua nuova missione di Agenzia, l’ENEA è impegnata nel trasferimento delle più avanzate tecnologie antisismiche, già sviluppate per il settore energetico, al settore edilizio per la protezione sismica degli edifici e delle infrastrutture. La messa in sicurezza, il recupero e l’adeguamento sismico del patrimonio edilizio, in particolare per gli edifici di interesse storico e artistico dei centri storici delle aree geografiche interessate dai terremoti, come il centro dell’Aquila, che rivestono una significativa rilevanza per il nostro Paese, fanno parte di una strategia economica e sociale, orientata allo sviluppo sostenibile.”

Pubblicato in Geologia

 

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