Sabato, 11 Luglio 2020

 

Recently, the world has been dealing with a devastating global pandemic coronavirus infection, with more than 12 million infected worldwide and over 300,000 deaths as of May 15th 2020, related to a novel coronavirus (2019-nCoV), characterized by a spherical morphology and identified through next-generation sequencing. Although the respiratory tract is the primary portal of entry of SARS-CoV-2, gastrointestinal involvement associated with nausea, vomiting and diarrhoea may also occur. No drug or vaccine has been approved due to the absence of evidence deriving from rigorous clinical trials.

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GIUSEPPE PALERMO

FERMO IMMAGINE

Giardini di Palazzo Mezzacapo (locali ex A.A.S.T.)
Maiori – Costa d’Amalfi (SA)

Vernissage 11 luglio ore 19
11 luglio – 31 agosto 2020
Apertura tutti i giorni ore 18 - 22 ingresso gratuito

 

 

Sabato 11 luglio a Maiori, in Costa d’Amalfi, si terrà il vernissage della mostra d’arte contemporanea dal titolo “Fermo immagine” dell’artista Giuseppe Palermo, nei bei locali dell’ex Azienda di Soggiorno e Turismo, situati nei Giardini di Palazzo Mezzacapo (ore 19,00).


Anche quest’anno Palermo, ormai stabilito a Roma da anni e dove ha il suo showroom d’arte, ritorna in Costiera amalfitana con una sua mostra, diversa completamente nei contenuti che erano al centro delle sue esibizioni degli anni precedenti e che partivano dall’arte ceramica e materica delle antiche riggiole napoletane, frutto di una ricerca, ormai avviata da tempo, da piastrelle e maioliche antiche e tipiche per tramutarle in coloratissime o bicromatiche tele.
Durante il lungo periodo di chiusura dovuto alla Pandemia, l’artista ha avviato una riflessione interiore sullo scorrere dell’esistenza di ognuno di noi, prima che su se stesso, per arrivare alla conclusione che il passare del tempo è fatto da tanti gesti e abitudini che si replicano al punto da perderne la consapevolezza. Riti che sono immutabili, che si ripetono senza che nessuno se ne accorga, che ci faccia caso. Si generano quasi involontariamente nel volgere della vita, come ad esempio il bagno a mare di ragazzi, una passeggiata con il nonno, il primo monopattino, l’attesa di un amico, il gelato al bar centrale. Una sorta di video che scorre senza interruzioni da sempre, senza una musica particolare che faccia da sottofondo, senza clamore. Un video che dimentichiamo presto, che si confonde con l’anno precedente e quello ancora prima. Ricordi che si stratificano come pagine dove solo l’ultima è perfettamente leggibile. Giuseppe Palermo, al tempo del Coronavirus, riflette sulla ripetitività inconsapevole della vita e si confronta con questo terreno per certi versi banale, quotidiano, anonimo.

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