Riconoscere le zone con specifiche caratteristiche geologiche è essenziale sulla Terra per determinare dove è più probabile trovare un certo minerale o giacimenti di petrolio ma anche per individuare il percorso che deve seguire una strada o dove costruire insediamenti al sicuro da frane. Ma è altrettanto importante capire come si è formata una certa area, se una montagna si è innalzata da un antico fondo marino o è stata un vulcano ormai inattivo, le aree fossilifere o le sorgenti. Le carte geologiche sono gli strumenti che vengono usati per rispondere a queste esigenze e sono la rappresentazione dei diversi tipi di rocce che affiorano sulla superficie terrestre, evidenziati da colori convenzionali, ed le loro zone di contatto, inoltre ne è indicano anche l'età. I dati, su cui si basa storicamente la produzione di queste mappe, sono le rilevazioni geologiche locali, la fotografia aerea e, più recentemente, quella da satellite. Si ha traccia di mappe geologiche fin dall’antichità come quella realizzata intorno al 1150 A.C. riguardante i depositi auriferi dell'antico Egitto. La prima carta geologica “moderna” e di solito considerata quella prodotta da William Smith nel 1819, anno in cui realizzò la prima carta geologica dell'Inghilterra.

 

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