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Costruire con Precisione: L'Alleanza DNA-Anticorpo Crea Micro-Compartimenti Intelligenti Ispirati alla Cellula

Francesco Defler 09 Nov 2025

Un'innovativa collaborazione di ricerca tra l'Università di Roma Tor Vergata e la Sapienza ha prodotto una promettente svolta nel campo dei biomateriali. Gli scienziati hanno messo a punto una nuova tecnologia che fonde la flessibilità della nanotecnologia del DNA con l'elevatissima selettività degli anticorpi, le molecole biologiche naturali responsabili del riconoscimento mirato. La scoperta è stata pubblicata sul Journal of the American Chemical Society (JACS).

Il team di ricercatori ha ideato un sistema molecolare inedito, capace di auto-assemblarsi in micro-compartimenti programmabili. Questo processo imita, in laboratorio, l'organizzazione interna delle cellule biologiche, le quali creano ambienti interni altamente regolati per gestire specifiche funzioni.

Il fulcro di questa tecnologia risiede nelle nanostelle di DNA: strutture artificiali composte da DNA sintetico e dotate di quattro bracci. Tre di questi bracci sono stati modificati con sequenze "adesive" che ne consentono l'unione controllata con altre nanostelle. Il quarto braccio, invece, è stato funzionalizzato con un antigene, ossia il bersaglio molecolare riconosciuto in modo specifico da un anticorpo.

La formazione dei micro-compartimenti sferici dipende interamente dalla presenza dell'anticorpo corretto. Agendo come un "ponte" molecolare, l'anticorpo si lega agli antigeni di più nanostelle diverse, innescando il loro concatenamento e l'auto-organizzazione nella micro-struttura. È, quindi, l'anticorpo stesso a fungere da interruttore, programmando quando i compartimenti devono formarsi, sciogliersi o riassemblarsi. Questo permette ai ricercatori di esercitare un controllo preciso sul comportamento del sistema semplicemente variando il tipo o la quantità di anticorpo presente.

L'aspetto più rivoluzionario dello studio è la dimostrazione che DNA e anticorpi possono operare congiuntamente come elementi di costruzione. Essi permettono la creazione di micro-strutture dinamiche che replicano artificialmente la logica dei sistemi biologici: rispondere a un segnale molecolare specifico (l'anticorpo) creando ambienti regolati. Questo meccanismo di organizzazione interna è uno dei tratti più complessi e affascinanti da riprodurre al di fuori della cellula.

"Questa scoperta apre porte a possibilità entusiasmanti. La capacità dei micro-compartimenti di formarsi in risposta a molecole specifiche, per esempio, potrebbe essere utilizzata per rilevare marcatori biologici, permettendo nuovi strumenti diagnostici," afferma Erica Del Grosso, professoressa associata e ricercatrice principale presso il Dipartimento di Scienze e tecnologie chimiche dell’Università di Roma Tor Vergata.

Francesco Ricci, professore ordinario presso lo stesso Dipartimento, aggiunge: "I nostri micro-compartimenti ibridi anticorpo-DNA sono come un ponte tra biologia e tecnologia. Sono stabili, precisi e soprattutto programmabili, offrendo un modo per creare strutture artificiali simili a cellule e sostenere la ricerca di nuovi biomateriali avanzati."

Lorenzo Rovigatti, professore di fisica della materia teorica presso la Sapienza, conclude: "Dal punto di vista teorico siamo riusciti a sviluppare un modello che ha permesso di spiegare l’origine dei micro-compartimenti e di prevederne il comportamento, un passo importante verso lo sviluppo di applicazioni in ambito biomedico e della scienza dei materiali."

Questa ricerca, sostenuta da importanti enti come l'ERC, AIRC e MUR, getta le basi per la progettazione di futuri biomateriali altamente reattivi e dispositivi diagnostici avanzati.

Ultima modifica il Venerdì, 07 Novembre 2025 10:18
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