Come funziona la tecnologia MultiMEP
Per mappare l'attività invisibile della mente, i ricercatori hanno seguito un processo in tre fasi:
Stimolazione: Un impulso TMS viene inviato alla corteccia motoria mentre il soggetto immagina un'azione.
Registrazione: L’impulso genera micro-contrazioni involontarie (potenziali evocati motori - MEP) in diversi punti del braccio.
Decodifica: Algoritmi di intelligenza artificiale analizzano questi segnali (MultiMEP) per identificare quale dei tre gesti proposti stesse visualizzando il partecipante.
I risultati hanno mostrato una precisione altissima. Sorprendentemente, il modello di machine learning è in grado di riconoscere un'azione immaginata anche se è stato "addestrato" su movimenti reali, a dimostrazione del fatto che immaginare e agire condividono la stessa impronta neurale.
Collaborazioni e prospettive future
La ricerca è il frutto di una sinergia tra la Statale di Milano (Dipartimento di Filosofia “Piero Martinetti”) e prestigiosi partner scientifici:
Scuola IMT Alti Studi Lucca
Istituto Centro San Giovanni di Dio Fatebenefratelli (Brescia)
Università degli Studi di Brescia e di Trento
"Questo metodo ci permette di esplorare stati motori finora nascosti, come la preparazione o l’inibizione di un movimento," spiegano gli autori. "Riuscire a mappare questi 'stati invisibili' con tale accuratezza apre strade inedite per la diagnostica, per protocolli di riabilitazione più efficaci e per la creazione di interfacce cervello-computer (BCI) di nuova generazione."

