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Tassonomia per la conservazione: un'indagine multi-taxa evidenzia un hotspot di biodiversità nell'Appennino Centrale (Distretto del Salto-Cicolano)

Pierangelo Crucitti et All 20 Giu 2025

 


Strategie di conservazione e gestione efficaci richiedono una conoscenza tassonomica aggiornata e dettagliata della biodiversità di un paesaggio, anche in aree non formalmente protette. Nel Distretto del Salto-Cicolano (Appennino Centrale), una regione che sta vivendo un significativo declino demografico, la nostra ricerca sul campo, che ha coinvolto un gran numero di esperti taxa specifici, ha identificato un notevole hotspot di biodiversità all'interno di un piccolo sito montano. In un periodo di 4 anni (2021-2024), abbiamo registrato 504 specie appartenenti a diversi gruppi tassonomici, tra cui piante vascolari, invertebrati e vertebrati. In particolare, abbiamo registrato specie rare e in pericolo di estinzione come Salamandrina perspicillata, Triturus carnifex, Rhinolophus hipposideros e Myotis bechsteinii. I nostri risultati suggeriscono che l'eccezionale ricchezza di specie di questo sito deriva dall'interazione tra caratteristiche naturali (strette gole rocciose e acque di torrente) e strutture artificiali di piccola scala (abbeveratoi, un collettore di sorgente e una grotta semi-artificiale), che forniscono microhabitat critici.

Nonostante l'inaccessibilità e le barriere naturali, minacce emergenti, come l'agriturismo mal gestito e il degrado e la frammentazione dell'habitat, potrebbero mettere a repentaglio questo fragile ecosistema. Riconoscere e preservare questi hotspot di biodiversità trascurati è fondamentale per la pianificazione regionale della conservazione. Il nostro studio tassonomico evidenzia l'importanza di integrare siti di piccole dimensioni ad alta biodiversità in quadri di conservazione più ampi per preservare l'integrità ecologica nei paesaggi modificati dall'uomo.

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