Sono esposte oltre 150 opere, tra le quali 20 capolavori eseguiti da Giotto, provenienti dai più importanti musei nazionali ed internazionali quali la Galleria degli Uffizi, il Museo del Bargello, i Musei Civici di Padova, il Museo Civico Medievale di Bologna, la Pinacoteca nazionale di Siena, la Galleria di Palazzo Bianco di Genova, la Fondazione Cini, il Capitolo di San Pietro in Vaticano, la Fabbrica di San pietro e la Pinacoteca Vaticana, il Museo del Nord Carolina, il Metropolitan Museum di New York, il Museo di San Diego,il Museo del Petit Palais di Avignone, il Museo del Louvre, il Museo di Barcellona etc. Da questi musei provengono i capolavori di grandi maestri come i pittori Cimabue, Simone Martini, Pietro Lorenzetti nonchè operi insigni degli scultori Arnolfo di Cambio, Giovanni Pisano, Giovanni di Balduccio. Nell’esposizione, proprio per sottolineare che l’influsso di Giotto travalica la sfera pittorica, viene dato anche ampio spazio alle opere di oreficeria ed ai manoscritti miniati che, all’epoca, costituivano il mezzo più diffuso per trasmettere e fare conoscere i temi stilistici ed iconografici.
I vasti spazi del Complesso del Vittoriano sono stati “ritagliati” per creare una cornice perfetta sia per le dimensioni che per l’illuminazione alle opere esposte. Il colore “terra di Siena”, pastello chiaro, scelto come fondo uniforme delle pareti realizzate proprio per delimitare gli ambienti dell’esposizione, si sposa in maniera perfetta con le opere esposte. L’illuminazione, discreta ed efficace, svolge spendidamente il compito di agevolare l’osservazione dello spettatore, spingendolo non solo a “guardare” ma a “vedere” con stupita ammirazione il patrimonio dell’umanità che viene proposto.
Dossale di Villa Verucchio, pannello sinistro, IV decennio del sec. XIV
Tempera su tavola, 76,6 x 115 cm
Rimini, Collezione della Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini, in deposito presso il "Museo della Città" di Rimini
Contribuisce all’incanto della visita anche la importante sezione “l’Italia di Giotto”, curata da Alessandro Nicosia, che assolve in modo mirabile all’intento di offrire al visitatore la ricostruzione dei percorsi giotteschi sui territori regionali, ponendo in evidenza l’interazione scaturita dal contatto delle opere di Giotto con la tradizione pittorica dei luoghi visitati. La sezione “l’Italia di Giotto”, utilizzando le più sofisticate tecnologie, interventi multimediali, scenografie, filmati e ricostruzioni, consente al visitatore della mostra di passeggiare virtualmente tra gli affreschi di Assisi e di osservare agevolmente le splendide opere della Cappella degli Scrovegni di Padova, creando quindi una comunicazione integrata in grado di guidare, con semplicità ed immediatezza, alla comprensione di questo esaltante periodo di innovazione del linguaggio dell’arte. Il visitatore di questa grande mostra romana si rende conto di vivere una esperienza unica e forse non ripetibile.
San Pietro
1321-1323
Tempera e oro su tavola
85 x 48,5 cm
Orvieto, MODO, Museo dell’Opera del Duomo di Orvieto Cimabue (Cenni di Pepo, detto)
Madonna col Bambino, circa 1285
Tempera su tavola, 68 x 46,5 cm
Castelfiorentino, Museo di S.Verdiana
Giotto di BondoneSanto Stefano1330-1335 caTempera su tavola 84,3 x 54 cmFirenze, Fondazione Horne
Paolo Sieni