Alessandro Ghigi, ecologo: la scuola, la caccia e la difesa della natura
Alessandro Ghigi partecipa nel 1900 alla fondazione della Società Emiliana Pro Montibus et Silvis, già costituita in Roma nel 1898 accettando di far parte del Consiglio Direttivo; nel settembre dello stesso anno svolge, in occasione del primo congresso provinciale, una relazione sul tema a lui più congeniale, la protezione degli uccelli in rapporto alla selvicoltura; ne assume quindi la presidenza che mantiene sino al 1913 riassumendola nuovamente nel 1952, quando la Pro Montibus et Silvis con una modifica statutaria, estende le proprie competenze a tutte le questioni riguardanti la protezione e la conservazione della natura.
Sulla scuola. La lungimiranza del Ghigi docente (e poi Rettore) emerge dalla sua Autobiografia dalla quale riteniamo utile stralciare il seguente passo: “Io sono d’avviso che l’università non debba essere una specie di rocca inaccessibile alla realtà della vita nazionale; essa deve indubbiamente avere solide torri centrali, riservate alla ricerca del vero per il vero, alla scienza pura scevra dall’assillo dell’immediata applicazione, ma dagli spalti della fortezza, docenti e ricercatori, debbono udire soprattutto la voce del paese e mettersi in condizione di corrispondere alle sue esigenze”. Con rara perspicacia Ghigi constata che nessuna legge restrittiva o punitiva può sortire effetto positivo ai fini della protezione della natura; la quale deve essere invece coltivata quasi come una religione sin dalla più tenera età.