Lunedì, 30 Luglio 2018
Lunedì, 30 Luglio 2018 13:18

How resistant cancer cells can be fought

 
An international research team under the co-direction of the University of Bern and the Netherlands Cancer Institute (NKI) has discovered various mechanisms of resistance to cancer therapy. The findings help researchers to understand the self-repair of cancer cells after a therapy and thus help to fight resistant tumours more efficiently.
The DNA in our cells is constantly subjected to damage, caused in particular by the cells’ normal metabolism. Current estimates assume up to 70,000 impairments per cell per day.
Pubblicato in Scienceonline
 
One drop of blood is enough for TBIcheck to diagnose a possible mild brain trauma. If a line appears below the control line, the injured person will have to go to the hospital for a CT scan. © UNIGE (90)
 

Every year in Europe, three million people are admitted into hospitals for suspected mild traumatic brain injury (mTBI) cases. Yet 90% of these patients will be able to return home safely, as no trauma has been detected. Today, the only reliable diagnosis is the CT Scan, which is only available in some hospitals and, in addition to being expensive, exposes patients to radiations. Researchers from the University of Geneva (UNIGE), in collaboration with the Hospitals of Barcelona, Madrid and Seville, have developed a small device – Point-of-Care Test (POCT) - that analyses the level of proteins in the blood and allows, using a single drop of blood, to diagnose the possibility of a mild traumatic brain injury. This discovery, described in PLOS One, will not only relieve emergency departments, free patients from often long waits, but also save on costly medical examinations.

Falling whilst skiing, tumbling down the stairs or getting hit on the head can cause symptoms such as blurred vision, vomiting, loss of consciousness or memory for about 30 minutes. There is then a risk of mild cerebral trauma, which represents more than 90% of brain injuries admitted to hospitals. But is there really a brain lesion? Or are these symptoms merely the consequence of the violence of the shock, of which will ultimately only leave a bump behind?

Pubblicato in Scienceonline

 



Uno straordinario video di mamma tigre con due successive cucciolate è stato realizzato dal WWF nelle foreste di Sumatra centrale, in Indonesia, sito World Heritage UNESCO. Le spettacolari immagini mostrano tre cuccioli seguire la loro mamma, poi li vediamo cresciuti nella fase di “subadulti”, successivamente l’incontro di “mamma Rima” con un  maschio e nei secondi finali una nuova cucciolata, questa volta con 4 piccoli.

“Questo video è una meraviglioso esempio di come le tigri si riproducono ‘come gatti’ "se hanno un habitat protetto, abbastanza prede e sono lasciate in pace. Per raggiungere l'obiettivo TX2 (raddoppiare i numeri della tigre allo stato selvatico entro il 2020) abbiamo bisogno della collaborazione di governi, aziende, comunità locali e di tutti coloro che si occupano di tigre per sostenere gli sforzi di conservazione”, ha dichiarato Michael Baltzer, leader del WWF Tigers Alive che aggiunge: “Apprezziamo gli sforzi del governo indonesiano per salvare questo magnifico animale e aumenteremo il nostro sostegno per incrementare la popolazione della tigre a Sumatra, attraverso il potenziamento delle aree protette e dei corridoi che permettono a questi animali di spostarsi”.
La situazione di questo meraviglioso felino resta infatti critica a causa di bracconaggio e perdita di habitat. Un secolo fa c’erano circa 100.000 tigri in natura, oggi abbiamo perso il 95% della popolazione delle tigri selvagge, e restano circa 3.890 individui nei 13 Paesi asiatici che ancora ospitano il felino: Bangladesh, Buthan, Cambogia, Cina , India, Indonesia, Lao, Malesia , Birmania, Nepal , Russia, Thailandia, Vietnam.

Nei giorni scorsi il WWF Italia ha lanciato l’iniziativa Cat4Cats in soccorso della tigre, rivolgendo un appello ai gatti italiani e chiedendo ai loro proprietari, attraverso la campagna “A-MICI” di adottare una tigre e inviare ai social Facebook, Instagram, Twitter, WWF un selfie col proprio micio che il WWF pubblicherà sui propri profili.
 
Clicca qui per vedere  il video: https://www.youtube.com/watch?v=ycSnQToUY6o
Pubblicato in Ambiente

 

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