Cucina Garibaldina

L'Italia unita dal gusto e dal sapore. Questa l'idea del grande Chef di fama internazionale Igles Corelli che, nell'anno commemorativo dei 150 anni dell'Unità d'Italia, ha voluto celebrare l'evento con la pubblicazione di un libro, edito da Gribaudo, intitolato “La mia Cucina Garibaldina” che, fin dal titolo, pervaso di sottile ironia, intende proporre la speciale riunificazione culinaria d'Italia.
Il volume, alla cui stesura hanno collaborato anche giovani cuochi come l'emergente e virtuoso Marco Cahssai, intende ripercorrere la storia della tradizione culinaria del Belpaese nella convinzione che la cucina italiana rappresenti, per la varietà delle pietanze e per la qualità dei prodotti d'origine, una unicità nel panorama gastronomico internazionale.
Dalle Parole alla Parola

Si è tenuta il 3 novembre a Roma, presso la sede della Pontificia Università Gregoriana, la lezione inaugurale del ciclo intitolato “Paroles en éclats, éclat de la parole” (“La scintilla della parola tra parole in frantumi”).
La manifestazione, che è alla seconda edizione, è il frutto di una antica quanto solida collaborazione tra la Pontificia Università, l'Istituto di cultura francese Saint-Louis e l'Ambasciata Francese in Italia. Il ciclo è costituito da otto lezioni aperte al pubblico nel corso delle quali vengono trattati temi di natura filosofica e teologica di forte attualità.
”Dalle Parole alla Parola” è il titolo della lezione inaugurale, tenuta da S.E. il Cardinale Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura. S.E. Ravasi ha preso la parola al termine della prolusione svolta dall'Ambasciatore francese in Italia che ha soffermato la propria attenzione sull'importanza che riveste il dialogo tra la teologia e la filosofia. In particolar modo, in una fase storica in cui la “parola” subisce numerosi cambiamenti, l'Ambasciatore ha ricordato come la “parola” stessa rappresenta la base per tutta la cultura europea.
Estremamente “schematico” e “didattico”, secondo il preciso intento dichiarato dal conferenziere, è stato l'intervento del Cardinal Ravasi.
Musicoterapia

L'Associazione “Nuova Acropoli”, ONLUS che ha come fine quello di favorire il volontariato studentesco, motivando l'attivismo dei giovani collaboratori attraverso momenti di riflessione e di introspezione, ha organizzato, presso la propria sede nel XV Municipio di Roma, un interessante laboratorio di musicoterapia.
Il ciclo di incontri, iniziato il giorno 27 ottobre e intitolato ”Arcobaleno sonoro” è tenuto dalla musicologa Daniela Ciamei dell'Università di L'Aquila.
La musicoterapia, affermatasi presso il vasto pubblico solo negli anni '70, è una disciplina che non ha la pretesa di curare specifiche patologie. Tuttavia, come è stato ampiamente dimostrato, se praticata regolarmente, può avere degli effetti positivi nel trattamento di alcuni disturbi molto comuni ed in generale ha la capacità di migliorare il livello della qualità della vita.
Iperattività, disturbi del linguaggio, difficoltà nel relazionarsi e di comunicazione con gli altri, questi sono gli ambiti principali in cui la musicoterapia sta guadagnando, specie in paesi come Argentina, Canada e Stati Uniti, un'attenzione crescente nel mondo accademico.
AnimAlia, Arte del riciclo

Il dibattito sui temi ambientali che, a causa della crisi degli ecosistemi, mai come in questi anni è stato vivace, coinvolge in maniera particolare la questione dello smaltimento dei rifiuti.
A detta degli specialisti del settore il dislocamento, il riciclo ed il riutilizzo del grande quantitativo di rifiuti che le nostre società producono rappresentano una delle sfide principali che le politiche ambientaliste dovranno risolvere nei prossimi anni.
Alle tradizionali possibilità di riutilizzo dei materiali di scarto, come la produzione di energia attraverso i rigassificatori o la riconversione di alcuni rifiuti in fertilizzanti ad uso agricolo, un gruppo di giovani ha suggerito, anche provocatoriamente, un utilizzo artistico dei materiali riciclati.
Primo Forum sul riciclo dei rifiuti e sulle energie rinnovabili

Inaugurato dal Presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, si è tenuto a Roma "Ecomunica", il primo forum sul riciclo dei rifiuti e sulle energie rinnovabili.
La manifestazione, volta a coinvolgere e sensibilizzare la cittadinanza su temi quali la riduzione, il riutilizzo ed il riciclo dei rifiuti ed a far conoscere le nuove tecnologie nel campo delle energie “pulite”, è stata promossa dalla Regione Lazio, dal Ministero della Gioventù, da Roma Capitale, dalla Provincia di Viterbo, dall'AMA e dalla Camera di Commercio di Roma.
Sauri delle Dolomiti

Fino a trenta anni fa, nessun paleontologo avrebbe mai pensato di trovare tracce di dinosauri nell'area dolomitica. L´apparente mancanza di dinosauri sul territorio fu spiegata con la ricostruzione paleoambientale che collocava l´area dell'odierna Italia in un vasto mare (la Tetide), in parte profondo, in cui crescevano barriere coralline e in cui si depositarono marne e limi - però nessuna estesa terraferma che poteva ospitare i dinosauri.
Fig.1. La mostra temporanea "Sauri delle Dolomiti" organizzata dal Museo Scienze Naturali Alto Adige (BZ) dedicata ai vertebrati fossili delle Dolomiti e il loro antico ambiente.
La Dolce Vita secondo Emilio Federico Schuberth
Emilio Federico Schuberth fu un’icona dell’esteriorità e la pellicola del giornalista Antonello Sarno, Schubert, l’atelier della Dolce Vita, accarezza come un soffio magico il suo stile unico, femminile ed identificativo di un’epoca. Nel film la Dolce Vita di Fellini, infatti, si scorge il profumo Schu del maestro couturier e negli inviti di nozze di allora si scriveva: “La sposa indosserà un abito di Schuberth”, come marchio di garanzia, che non fu tralasciato neppure per la celebrazione delle nozze di sua figlia Gretel, giocando con la tipica ironia dello stilista. In un documentario arricchito di testimonianze d’eccezione come Sophia Loren, Micol Fontana, Pierre Cardin, Bernardo Bertolucci, Carlo Rosella, Adele Cambria e Christian De Sica, il regista rivela che Schuberth era il sarto delle dive e delle regine.
Over the rainbow, la rinascita

Saideke Balai – Worrions of the Rainbow: Seediq Bale
SaideKe Balai – Worrions of the Rainbow: Seediq Bale di Te-Sheng Wei, in concorso a Venezia ’68, è un vero e proprio kolossal prodotto, tra gli altri, da John Woo. Ben 25 milioni di dollari per raccontare il tentativo di ribellione della tribù aborigena degli Atayal contro i coloni giapponesi, insediati nell’isola di Taiwan dal 1895 al 1945. Il rigoglioso territorio di Wushe, pieno di acqua, minerali, montagne, sembra sacro e magico già al primo impatto con la pellicola; infatti, la storia di questo massacro trascende la legge della guerra prodotta dell’uomo, innalzandola ad una dimensione alta, come un arcobaleno di sacralità intriso di dolore, rimorso e sangue. Siamo di fronte ad una natura che impone leggi dolorose, inondate di sangue ad ogni tappa della vita, partendo da quella iniziatica del guerriero, affinché possa fregiarsi con orgoglio dei tatuaggi di appartenenza…altro che moda e frivolezza odierne! Per noi occidentali di oggi è difficile comprenderlo ma la purezza delle tradizioni, del rispetto dei morti – anche i latini avevano il culto dei Lari e dei Penati – come la donazione della propria vita per una causa d’appartenenza intima, potrebbero condurre lo spettatore alla riscoperta dell’essenza e del valore dell’essere. La morte certa a cui vanno incontro i ribelli, vincendo per orgoglio e principio già in partenza, pur nella sconfitta e nel massacro sacrificale, è un tema già contemplato nella letteratura teatrale ma qui, purtroppo, è un drammatico riporto storico. Shakespeare, ad esempio, ne parla per bocca di Amleto, nel monologo del IV Atto, a proposito di Fortebraccio, ultimo appello, per giunta, della sua coscienza al principe indeciso.
Diana Vreeland e il fashion editing

Il documentario Diana Vreeland: The Eyes Has to Travel dei registi Frederic Tcheng e Jorgen Perlmutt, Fuori Concorso alla kermesse cinematografica veneziana 2011, pur entrando nel campo effimero della moda, tocca un personaggio trans-epocale: il colosso Diana Vreeland, inventrice del fashion editing. A vent’anni dalla sua morte, il mito della Vreeland è ancora pulsante, per il tributo tuttora vivo che la sua visionarietà diede ai fashion magazine. Profondamente innamorata dell’originalità e della diversità, scorgeva nelle persone qualità sconosciute ad esse stesse, le estraeva come si fa con i diamanti e le faceva risplendere, inventando per ognuna il suo proprio taglio a brillante. Diana dominò per mezzo secolo, a cominciare dai diktat proposti dalle riviste che diresse - Harper’s Bazaar e Vogue - fino a rivoluzionare il Constume Institute, allorché divenne consulente del Metropolitan Museum of Art di New York.
Le energie pulite in un manuale
Nasce dal desiderio di colmare la lacuna della scarsa informazione sulla produzione e l’uso dell’energia il volume Il futuro dell’energia, scritto a quattro mani da Mario Tozzi e Valerio Rossi Albertini per Edizioni Ambiente. Entrambi ricercatori del Consiglio nazionale delle ricerche, i due autori sono, rispettivamente, geologo da tempo prestato alla divulgazione scientifica il primo e fisico nucleare specializzato in Scienza dei materiali e docente presso l’Università La Sapienza di Roma il secondo.
Grazie anche alla complementarietà delle loro formazione e dell’attività svolta, i due scienziati hanno realizzato un testo agile, che, seppur sinteticamente, offre una panoramica completa della situazione attuale in tema di fonti energetiche alternative e getta uno sguardo alle nuove possibilità che la ricerca in questo settore offre.
Medicina
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Paleontologia
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