LE CAUSE. “Le ‘falle’ nella sicurezza aperte dall’insufficienza del numero di vaccinazioni praticate non sono imputabili solo al Sud del mondo. Ad esempio, può essere citata l’epidemia di morbillo attualmente in corso in Romania, che ha prodotto circa 3mila casi da settembre 2016 allo scorso febbraio” dichiara il Prof. Galli. “La Romania ha una copertura vaccinale per il morbillo comparabile alla nostra, inferiore al 90%. In un mondo globalizzato è evidente che la diffusione sia molto facile”. Gli specialisti sono infatti convinti che la causa principale del riemergere del morbillo sia da individuarsi nel minore ricorso ai vaccini da parte della popolazione. “In Italia nel 2015 hanno ricevuto entro i 24 mesi di vita almeno una dose di vaccino per il morbillo solo l’85,3% dei bambini, un numero di vaccinati molto lontano quindi dal 95% necessario per proteggere la popolazione tutta dalla circolazione del virus. Al di sotto di questa soglia, infatti, si possono creare facilmente questi focolai epidemici proprio come si sta verificando in questa fase, il che ha spinto il Ministero della Salute a ravvisare con preoccupazione questa disaffezione nei confronti alla vaccinazione antimorbillosa” spiega il prof. Andreoni.
LA SIMIT E IL MINISTERO DELLA SALUTE. “La Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali e gli Infettivologi italiani tutti sono non da oggi impegnati nell’implementazione della prevenzione. Ora intendiamo favorire il massimo della copertura vaccinale appropriata nei pazienti portatori di malattie croniche che popolano gli ambulatori degli ospedali” afferma ancora il prof. Galli. “Alleandoci con i colleghi delle altre specialità mediche, intendiamo inoltre impegnarci attivamente a favorire la diffusione delle informazioni sulla necessità di questi interventi e la costruzione di percorsi di attuazione di quanto previsto dal Piano Vaccinale Nazionale recentemente approvato. Non ci preme quindi solo attivare la rete degli infettivologi, ma anche interagire con tutti i colleghi coinvolti nell’assistenza delle persone che più necessitano di essere protette da infezioni. Stiamo per proporre un’iniziativa attraverso la quale vorremmo riunire le Società scientifiche di area medica per promuovere questi obiettivi. Intendiamo a questo fine chiedere il sostegno e la diretta partecipazione del Ministero della Salute. È necessario un approfondimento delle modalità di applicazione del Piano che tenga conto dei contesti specifici e delle caratteristiche dei diversi gruppi di pazienti e che favorisca la corretta calendarizzazione delle vaccinazioni”.
SIMIT –Professor Massimo Galli: “Ben 238 casi in Italia solo a gennaio, la maggior parte in Piemonte, Lombardia, Lazio e Toscana”. Pronto un piano da proporre al Ministero per favorire le vaccinazioni necessarie nei pazienti con malattie croniche
SIMIT – Professor Massimo Andreoni: “Ogni anno il morbillo determina la morte di diverse decine di migliaia di persone; anche in Italia c’è una diffusione crescente che non può essere sottovalutata. Ciò accade perché nel nostro Paese il numero dei vaccinati è in diminuzione”.