“Viene così posto in evidenza che l’espressione della proteina (HERV-W ENV) è correlata con i marcatori dell’infiammazione e con la gravità della polmonite. Pertanto questa proteina potrebbe assumere un valore predittivo importante per comprendere il quadro prognostico della malattia e potrebbe rappresentare un potenziale bersaglio terapeutico. Infatti l’uso di un anticorpo contro questa proteina potrebbe essere in grado di disinnescare lo stato di iper-infiammazione che sta alla base della malattia. Ci sono pertanto le condizioni per poter pensare ad una sperimentazione clinica” conclude.
A firmare lo studio la coordinatrice Claudia Matteucci, insieme a Emanuela Balestrieri, Antonella Minutolo, Sandro Grelli e ai ricercatori dell’area microbiologica di Tor Vergata, in collaborazione con il Prof. Massimo Andreoni (malattie infettive) e il Prof. Herve Peron dell’Università di Lione (CNRS, INSERM).