I chirurghi pediatrici sono intervenuti subito, rimuovendo la parte di intestino danneggiata, riparando la perforazione e mettendo l’organo ‘a riposo’ per agevolare la guarigione: un’operazione già di per sé complessa, ma questa volta resa estremamente difficile a causa del bassissimo peso di Lorenzo e della situazione estremamente delicata. Il successo dell’intervento è stato reso possibile anche grazie all’intensa collaborazione tra chirurghi e neonatologi, infermieri e anestesisti, che da sempre lavorano come una vera e propria squadra per casi come questo.
“Il nostro Ospedale – conferma Ezio Belleri, direttore generale del Policlinico di Milano – è un centro di riferimento internazionale per i bimbi prematuri e per le gravidanze complesse. Alla nostra Clinica Mangiagalli nascono ogni anno circa 6mila bambini: per questo riusciamo a garantire una nascita sicura e a promuovere la migliore qualità di vita in tutti quei casi che presentano delle difficoltà per le mamme e per i loro piccoli. Se una coppia sta affrontando una gravidanza a rischio, è indispensabile che abbia a disposizione un centro in cui i diversi specialisti lavorano in stretta sinergia, dalla diagnosi all’attività clinica, e dove ci siano percorsi dedicati in grado di seguire i piccoli pazienti nel tempo”.
“La sua incredibile forza di vivere ha permesso a Lorenzo di superare brillantemente le infezioni causate dalla perforazione intestinale – spiega Ernesto Leva, direttore della Chirurgia Pediatrica del Policlinico di Milano, che ha effettuato l’intervento insieme a Francesco Macchini – e per fortuna non ha sviluppato altre complicazioni come emorragie cerebrali o difficoltà polmonari, tipiche in questi neonati di bassissimo peso. Un successo che è dovuto anche al lavoro svolto dai neonatologi della nostra Terapia Intensiva Neonatale, guidati da Fabio Mosca, con un livello di professionalità altissimo”.
Dopo qualche giorno le condizioni di Lorenzo si sono stabilizzate, il suo peso è aumentato ed è quindi stato possibile intervenire nuovamente per ‘riattivare’ l’intestino e ristabilire il normale transito intestinale. “Anche in questo caso la complessità dell’intervento è stata gestita senza difficoltà – aggiunge Leva - sia per l’esperienza dei chirurghi con i neonati così fragili, sia per la stretta sinergia con il team degli anestesisti dedicati ai pazienti più piccoli” coordinati da Giuseppe Sofi, direttore dell’Anestesia e Terapia Intensiva Donna – Bambino del Policlinico.
“Storie come queste ci fanno re-innamorare ogni volta del nostro lavoro – conclude il chirurgo pediatrico – e non ho difficoltà a sostenere che solo nel nostro Ospedale possono succedere questi ‘miracoli’. Il merito è della professionalità di medici, infermieri, e di tutto il personale che lavora con e per i bambini. Oggi Lorenzo sta bene, è tornato a casa ed è arrivato a superare i 3 chili: anche per questo, per noi rimarrà sempre un supereroe”.