«La complessità architettonica del cervello e la sua notevole plasticità- spiega Brogna - rendono il cervello di ognuno di noi molto diverso l'uno dall'altro. Ogni cervello è unico, come lo è ogni persona. La neurochirurgia da sveglio (awake surgery) consente di mappare con estrema precisione durante l'intervento chirurgico i network neuronali che sottendono alle diverse funzioni cerebrali come suonare, parlare, muovere, ricordare, contare. L'obiettivo della chirurgia da sveglio è quello di rimuovere il tumore cerebrale o una malformazione vascolare come i cavernomi situati in aree specifiche del cervello, preservando la qualità di vita del paziente».
L'intervento, che è durato oltre nove ore, si è avvalso di una équipe multidisciplinare composta da più di dieci professionisti provenienti da tutto il mondo tra neurochirurghi, anestesisti dedicati, neuropsicologi, neurofisiologi ed ingegneri, supportati da tecnologie all'avanguardia come la neuronavigazione con trattografia, l'aspiratore ad ultrasuoni, l'ecografia intraoperatoria, il neuromonitoraggio continuo. È stato, inoltre, utilizzato un tracciante specifico per le cellule tumorali che le ha rese più facilmente distinguibili rispetto al tessuto sano circostante. «L'intervento è stato davvero complesso e ha richiesto una lunga preparazione e un'altissima tecnologia. È stato uno dei primi di questo genere eseguito in Italia in una struttura privata. Paideia International Hospital è dotato non solo della tecnologia di cui avevo bisogno, ma anche di una sala operatoria di 100mq, e inoltre abbiamo avuto la possibilità di organizzare l'équipe su misura per questo intervento, chiamando le migliori figure professionali internazionali».
«Ogni intervento in chirurgia da sveglio – conclude Brogna- non solo permette di ottenere il massimo risultato in termini di asportazione della patologia, ma è una vera scoperta. Ci offre ogni volta una finestra sul funzionamento di quest'organo affascinante, ma ancora per molti versi misterioso, che è il cervello».