Chiudere alcune spiagge? Indispensabile per arricchire la biodiversità
Il Parco nazionale dell'Asinara e la sua fauna interstiziale delle spiagge
Uno studio pubblicato su Communications Biology, coordinato dall’Istituto di ricerca sulle acque del Cnr, in collaborazione con il Parco nazionale dell’Asinara e varie università, dimostra, usando tecniche di ecologia molecolare, che la sabbia delle spiagge, apparentemente sterile, ospita in realtà una sorprendente diversità faunistica costituita da una miriade di microscopici e bizzarri animali, la meiofauna, la cui esistenza può essere minacciata dai turisti che semplicemente camminano sulla sabbia
Taluni parchi e aree marine protette mantengono alcune spiagge completamente chiuse all’accesso di turisti a tutela della conservazione dell’ambiente e a danno delle attività turistiche, spesso fulcro dell’economia locale delle aree protette. La risposta sulla vantaggiosità e necessità di tale limitazione arriva da uno studio internazionale pubblicato sulla rivista Communications Biology e coordinato dall’Istituto di ricerca sulle acque del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Irsa), in collaborazione con il Parco nazionale dell’Asinara, l’Istituto di biomembrane, bioenergetica e biotecnologie molecolari (Cnr-Ibiom), l’infrastruttura LifeWatch Italia, le Università di Sassari, di Modena e Reggio Emilia ed altre straniere.