“L'orecchio nei mammiferi – spiega Dawid A. Iurino della Sapienza – svolge un importante ruolo nel controllo dell'equilibrio e più in generale nella locomozione. Studiando i dettagli di questa parte anatomica del bradipo gigante, abbiamo osservato molte differenze con gli attuali bradipi e altrettante somiglianze con i grandi mammiferi moderni”. I risultati dello studio, pubblicati sulle riviste The Science of Nature e Journal of Mammalian Evolution, evidenziano infatti che il livello di agilità del bradipo gigante doveva essere più simile a quello di un ippopotamo o di un rinoceronte, entrambi del peso di diverse tonnellate, ma capaci di movimenti relativamente agili.
Grazie alla ricostruzione in 3D, i ricercatori sono stati in grado di studiare la morfologia del cervello, così come il percorso dei vasi sanguigni e dei nervi cranici. Questi dati sono stati confrontati con quelli degli attuali bradipi amazzonici, mettendo in evidenza la singolare dimensione di alcuni sviluppatissimi nervi la cui funzione era quella di garantire una grande sensibilità e capacità di movimento delle labbra e della lingua.
“Il bradipo pleistocenico – continua Iurino – possedeva labbra semi-prensili con le quali selezionava e afferrava la vegetazione, visto che gli arti anteriori erano dotati di unghie talmente grandi da non permettere di afferrare il cibo, ma che probabilmente si prestavano meglio allo scavo”. Questo curioso gruppo di mammiferi è stato oggetto di attenzione dei più grandi naturalisti di tutti i tempi, da Darwin che ne trovò i fossili in Sud America a Georges Cuvier e Sir. Richard Owen, che ne descrissero i primi ritrovamenti, sino alla recente scoperta di impronte e di enormi tunnel scavati nel terreno, riconducibili a questi colossi del Pleistocene.
“Molto resta da comprendere sull'evoluzione e sulle abitudini di vita di questi animali – conclude Raffaele Sardella della Sapienza – le ricerche già avviate, si avvalgono di collaborazioni internazionali e di tecnologie digitali che permetteranno di esplorare i complessi processi evolutivi che hanno modellato questi straordinari mammiferi”.