Ambiente

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La Provincia autonoma di Trento (PAT) ha comunicato in mattinata la nuova cattura di M49, avvenuta nell'area del Lagorai. Una vera e propria persecuzione verso Papillon, catturato per la terza volta in poco più di un anno.
M49 sarà a breve rinchiuso nell'area faunistica del Casteller, dove oggi sono già reclusi altri due orsi, DJ3 e M57, e dalla quale questo esemplare è già fuggito due volte negli scorsi mesi, mostrando da un lato la sua enorme voglia di libertà, e dall'altra la scarsa sicurezza e adeguatezza della struttura.

Il WWF, come già espresso nelle scorse settimane, ribadisce come M49 non può rientrare nelle categorie di "orso pericoloso" o "orso confidente", non avendo mai mostrato né comportamenti di abituazione né atteggiamenti aggressivi verso le persone. Papillon è un esemplare che si è reso protagonista in passato solo di alcuni danni al patrimonio zootecnico, in ogni caso molto inferiori al valore inestimabile che ha un orso per la biodiversità, e che per questi motivi va attentamente monitorato, ma non rinchiuso. Lo stesso Pacobace (Piano d'azione interregionale per la conservazione dell'orso sulle Alpi) prevede la possibilità di monitoraggio e traslocazione per gli orsi che mostrano comportamenti simili, forme di gestione diverse da quella che ancora oggi sembra l'unica prevista dalla PAT.



Il nostro Pianeta, nella sua interezza, funziona attraverso alcuni grandi sistemi fondamentali per la vita sulla Terra. L’Amazzonia è uno di questi: è un tassello cruciale degli equilibri climatici, genera piogge localmente e a grandissima distanza, raffredda il pianeta, assorbe e immagazzina carbonio sottraendolo all’atmosfera, custodisce il 10% della biodiversità mondiale, contrasta la desertificazione, produce acqua, cibo e medicine. Questo territorio, inoltre, custodisce straordinarie comunità indigene senza le quali, molte aree della foresta non sarebbero ugualmente protette e custodite.

Il 5 settembre si celebra l’Amazon Day, o meglio Dia da Amazônia, data in cui, nel 1850, il Príncipe D. Pedro decretò la creazione della Província do Amazonas (oggi Estado do Amazonas) e che è diventata una giornata mondiale per allertare la popolazione sull’emergenza che sta vivendo la foresta e su come uno sviluppo sia possibile senza dover distruggere questa importante ricchezza di biodiversità e di servizi ecologici.

Ingrandimento Balanophyllia realizzato da Francesco Sesso



Uno studio dell’Istituto per le risorse biologiche e le biotecnologie marine del Cnr (Cnr-Irbim) e l’Università di Bologna ha rilevato lo stoccaggio di idrocarburi policiclici aromatici nello scheletro di Balanophyllia europaea e ha permesso di correlarlo all’età dell’animale. I risultati sono stati pubblicati su Science of the total environment

Uno studio condotto in collaborazione tra l’Istituto per le risorse biologiche e le biotecnologie marine del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Irbim) e l’Università di Bologna (Unibo) ha identificato un accumulo di idrocarburi policiclici aromatici, inquinanti dannosi, nei tessuti e nelle alghe simbionti del corallo mediterraneo Balanophyllia europaea. Lo studio è stato realizzato nell’ambito del dottorato internazionale congiunto Cnr–Unibo in “Tecnologie innovative e uso sostenibile delle risorse di pesca e biologiche del Mediterraneo” e delle attività di ricerca del Fano Marine Center - Centro di ricerca sulla biodiversità, risorse e biotecnologie marine. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Science of the total environment.



Si è conclusa la spedizione “Difendiamo il mare” di Greenpeace Italia. La barca Bamboo della Fondazione Exodus di don Mazzi, partita il 16 luglio da Porto Santo Stefano, è rientrata all’isola dell’Elba con a bordo i ricercatori dell’Istituto Tethys impegnati con Greenpeace in attività di monitoraggio dei cetacei tra Mar Ligure, nord della Corsica e Isola d’Elba.

L’area del Santuario dei Cetacei si conferma di valore unico per i cetacei del Mediterraneo. Durante i cinque giorni di monitoraggio con il supporto scientifico dell’Istituto Tethys, sono stati osservati 128 animali appartenenti a quattro specie diverse: balenottera comune, tursiope, stenella striata e grampo. L’impatto delle attività umane è però evidente: durante gli avvistamenti sia di tursiopi che di balenottere comuni sono stati studiati, tramite foto identificazione, individui con pinne dorsali amputate a causa dell’interazione con attività umane, probabilmente pesca o imbarcazioni. Nell’area è stato osservato un elevato traffico marittimo e la costante presenza di plastica in mare.


Nell’ambito della Campagna GenerAzione Mare 2020, WWF S.U.B (Save Underwater Biodiversity, la community del WWF dedicata alla tutela della biodiversità marina che comprende amanti del mare, subacquei e diving), il concorso fotografico 'Mediterraneo, un mare da scoprire' patrocinato dall’Accademia Internazionale di Scienze e Tecniche Subacquee e organizzato con la collaborazione dell’Acquario di Genova, della Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee – FIPSAS e dell’associazione 5 Terre Academy.



Con la scoperta delle tracce di nidificazione di tartaruga marina Caretta caretta sulla spiaggia di Macchiatonda a Capalbio (antistante l’Oasi WWF di Burano), in provincia di Grosseto, sale a cinque il numero di possibili nidi nella regione Toscana. Quest'anno ben tre nidi di tartaruga marina sono stati confermati dall’associazione tartAmare sulle spiagge del comune di Castiglione della Pescaia (GR), ed un quarto possibile nido si trova sulla spiaggia della Giannella (GR) messo in sicurezza dagli operatori del WWF. Se tutte le deposizioni fossero confermate, si tratterebbe del record regionale di nidificazioni.
I numeri, benché decisamente inferiori rispetto a regioni italiane storicamente interessate da questo fenomeno, avvalorano l’ipotesi che questi animali stiano spostando la propria area di nidificazione fino alle coste della Toscana.




Avevamo visto giusto all’assemblea dei soci ACEA del 29 Maggio ovvero quando abbiamo posto quesiti specifici sul progetto del nuovo potabilizzatore delle acque del Tevere.

Ai primi di Luglio diverse testate hanno confermato la volontà dell’azienda di dissetare i romani con l’acqua dello storico fiume. Il primo potabilizzatore è stato realizzato a Grottarossa a fine 2018 e potrebbe soddisfare le esigenze di 350.000 romani e romane, ma ora ACEA fa le cose in grande. Ne progetta un altro 5 volte più grande, in grado di coprire 1.750.000 romani e romane. Sommando il potabilizzatore di Grottarossa con quello in progettazione, dunque, nei prossimi anni almeno 2 milioni di cittadini e cittadine potrebbero un giorno bere l’acqua del Tevere.


Il 1° agosto 2020 è stato lanciato ArcticHubs, un'ambiziosa collaborazione multidisciplinare internazionale che mira a sviluppare soluzioni basate sulla ricerca e sulle buone pratiche per affrontare le sfide urgenti che riguardano l'Artico. Il progetto, che sarà finanziato per quattro anni dal programma Horizon 2020 dell'Unione Europea, riunisce 22 partner in 11 paesi diversi, provenienti da università e istituti di ricerca, da ONG, dai settori pubblico e privato e dalla società civile.

 

Tra gli atenei coinvolti anche l’Università di Torino, unico ente italiano a partecipare all’iniziativa, che avrà come responsabile locale Marco Giardino, docente del Dipartimento di Scienze della Terra. UniTo è la rappresentante per i casi di studio sulla geodiversità alpina e sui suoi servizi alle comunità locali, come quelle del Geoparco UNESCO Sesia Val Grande e le comunità delle valli valdesi Germanasca e Chisone.

 Al centro dell'approccio pionieristico del progetto ci sono i 22 'hub', luoghi rappresentativi attraverso l'Artico, dove saranno impiegate metodologie partecipative e collaborative per osservare gli impatti delle attività economiche e per costruire strumenti orientati alla soluzione per conciliare nuove opportunità economiche con mezzi di sussistenza tradizionali e risoluzione dei conflitti di uso del suolo tra settori diversi.



Un'attività fai da te e una nuova community social per chi rispetta la natura e la protegge anche in vacanza

Pulizia fai da te: piccoli gruppi familiari, in coppia, fra amici o in solitaria. Questa la formula proposta dal WWF per chi voglia rendere più belle e pulite le nostre spiagge questa estate è il Self Tour Plastic Free nata nell’ambito della Campagna GenerAzioneMare.
L’iniziativa è dedicata a tutti coloro che desiderano impegnarsi anche per poco tempo mentre si trascorre una giornata al mare e ha delle grandi potenzialità sull’ambiente: come le gocce del mare, tante pulizie realizzate in modo capillare sono in grado di restituire bellezza e naturalità alle nostre amate sponde.
Se il rischio Covid scoraggia eventi di gruppo (sebbene alcune pulizie di litorali siano fatte da volontari nel rispetto delle norme di sicurezza), il Self Tour diventa un modo semplice ma efficace adatto a tutti. Ci si potrà concentrare, ad esempio, su quei piccoli frammenti di plastica, quasi invisibili tra la sabbia o i ciottoli, oppure scovare rifiuti in angoli nascosti, magari raggiunti in canoa o in pedalò.

Per lanciare la nuova iniziativa il WWF attiverà tutti i canali social: innanzitutto si inaugura una nuova community “Con WWF per un Mondo Plastic Free” sul canale Facebook grazie alla quale è possibile condividere informazioni e esperienze che a fine estate il WWF raccoglierà in un grande Album collettivo di immagini delle singole iniziative ‘selfie’. Tra gli ‘strumenti’ c’è uno speciale vademecum “Plastic Take Away” (clip video e poster) promosso su tutti i canali social per realizzare una pulizia in piena regola che, una volta realizzata, si potrà condividere utilizzando un nuovo filtro Instagram “Plastic Take Away” creato dal WWF.



Esultano Lac, Lav, Lipu, LNDC e WWF, perché l'udienza che si è tenuta questa mattina al Tribunale regionale di giustizia amministrativa di Trento ha confermato la sospensione dell’Ordinanza provinciale che aveva disposto l’uccisione dell’orsa JJ4.

I giudici hanno rilevato che l’incidente dello scorso 22 giugno, durante il quale due persone-padre e figlio- si erano impattuti nell'orsa rimanendo feriti, non è imputabile al comportamento problematico di un singolo orso, bensì a un più ampio problema di gestione della convivenza con gli esseri umani.

“Siamo felicissimi! Per ora, e fino alla udienza di merito, nessuno potrà torcere un pelo a JJ4 che, se accompagnata dai suoi cuccioli, potrà continuare a fare la mamma crescendo i suoi piccoli senza il rischio di essere fucilata per soddisfare interessi politici che nulla hanno a che fare con la sicurezza pubblica", dichiarano le associazioni LAC, LAV, LIPU, LNDC e WWF che fin da subito avevano impugnato l’ordinanza provinciale, ringraziando l’avvocato Claudio Linzola del foro di Milano per il fondamentale contributo.

Il prossimo 22 ottobre si terrà l’udienza che entrerà nel merito dell’ordinanza provinciale.

 

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