Le narrative, pubblicate su “Enivronmental Management”, sono state sviluppate dal laboratorio Global Mammal Assessment (GMA) presso il Dipartimento di Biologia e Biotecnologie Charles Darwin, nell’ambito di un ampio progetto di ricerca internazionale, NaturaConnect, che mira a supportare la pianificazione e l'implementazione degli obiettivi dell'UE per la conservazione e il ripristino della biodiversità.
Lo studio utilizza un approccio euristico, denominato Nature Future Framework (NFF): si tratta di uno strumento che sviluppa scenari futuri basandosi sulla relazione tra uomo e natura e considerando la biodiversità come elemento chiave per affrontare le sfide ambientali future. Per fare ciò NFF utilizza tre fattori, ciascuno dei quali rappresenta una diversa concezione e rapporto nei confronti della natura: Natura per la Natura, Natura per la Società e Natura come Cultura.
I ricercatori, partendo da queste tre prospettive, ne hanno analizzato differenze e somiglianze in relazione a sei temi: Protezione e Ripristino della Natura, Ecosistemi Forestali, Ecosistemi di Acque Interne, Sistemi Urbani e Agricoltura, Energia.
Sebbene siano emerse priorità contrastanti, sono state individuate anche soluzioni vantaggiose sia per la conservazione della biodiversità sia per i benefici strumentali e culturali che la natura può offrire (NCP – Contributi della Natura all’Umanità).
“Nella prospettiva Natura per Natura, focalizzata sulla protezione rigorosa della natura – spiega Alessandra D’Alessio, dottoranda alla Sapienza e una delle autrici principali dello studio – emerge che la quantità di suolo riservato esclusivamente alla conservazione della natura è l'aspetto chiave per differenziare le tre prospettive del NFF”.
Le narrative, pensate per essere utilizzate da scienziati e professionisti del settore al fine di sviluppare studi prospettici e strategie settoriali, contribuiranno a elaborare in modo sistematico narrative europee di cambiamento positivo per la natura che tengano in conto la molteplicità dei fattori.
“A seconda del futuro della natura desiderato – specifica Claudia Fornarini, dottoranda alla Sapienza e seconda autrice principale della ricerca – gli sforzi per ripristinare gli ecosistemi possono essere orientati alla protezione della natura, all'incremento dell'offerta di NCP utilitaristici, o alla preservazione dei valori culturali della natura".
L’elaborazione di queste narrative rappresenta un passo verso la revisione di alcuni scenari ampiamente utilizzati, i Percorsi Socioeconomici Condivisi (SSPs), attraverso l’attribuzione di un ruolo centrale alla natura, e mostra come varie opportunità possano contribuire a plasmare futuri sostenibili.
"Esplorando le relazioni tra l'uso del suolo e la conservazione della natura – conclude Carlo Rondinini, docente di Zoologia alla Sapienza e autore senior dello studio – i nostri scenari offrono un supporto esplicito alla politica, per il raggiungimento degli obiettivi della strategia globale per la biodiversità e di conservazione dell'UE per il 2030".