Più introspettiva è l'arte di Zandomeneghi, Zandò per i parigini, vicino agli Impressionisti e agli artisti che si riuniscono al Caffè della Nouvelle Athènes.
Nelle opere di questi tre straordinari “italiani di Parigi” di fine Ottocento c'è tutta l'aria che si respirava all'epoca nei teatri, nei caffè, nei boulevards, ma anche negli stessi ateliers degli artisti.
Accanto alle loro opere nella mostra al Chiostro del Bramante sono affiancate anche quelle di altri artisti che nello stesso periodo si concentravano invece sull'altra faccia della Parigi effervescente e modaiola, la città degli umili che troviamo nei dipinti di Corcos, Mancini, Signorini, De Tivoli, Pisarro, Caillebotte, Guillamin.
Dopo la grande mostra su Boldini allestita alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna, e le precedenti belle esposizioni su De Nittis e Zandomeneghi nello stesso Chiostro del Bramante, l'esposizione odierna vuole presentare il lavoro di tutti e tre e confrontarlo anche con gli artisti che si muovevano negli stessi anni nel panorama parigino, riuscendo a dare una visione d'insieme del clima e della vita della città.
Le opere, valorizzate anche da un ottimo allestimento, provengono in massima parte da collezioni private e da prestigiosi musei e istituzioni come il Musée d'Orsay di Parigi, la Galleria di Palazzo Pitti e la Galleria degli Uffizi di Firenze, la Fondazione Banco di Sicilia, la Camera dei Deputati, le Raccolte Frugone di Nervi.
Per informazioni: www.chiostrodelbramante.it
Cinzia Folcarelli