Alimenti acidi a rischio: elementi tossici da imballaggi di carta riciclata superano i limiti di sicurezza
L'impiego crescente di carta e cartone riciclati nel packaging alimentare, spinto da lodevoli iniziative di sostenibilità globale, potrebbe celare insidie tutt'altro che trascurabili. Una recente ricerca ha infatti messo in luce come tali materiali possano veicolare metalli tossici, spesso residui di inchiostri, adesivi o processi industriali, con il rischio concreto di migrazione negli alimenti. Le conseguenze per la salute pubblica potrebbero essere serie, spaziando da patologie oncologiche a disturbi neurologici e malattie metaboliche.
Se da un lato l'Unione Europea ha introdotto normative stringenti per i contaminanti negli imballaggi plastici, dall'altro il settore del packaging in carta sconta una preoccupante carenza di protocolli di sicurezza standardizzati. Precedenti indagini avevano già isolato metalli pesanti come cromo e mercurio in materiali riciclati a contatto con gli alimenti, ma i pericoli derivanti dalla loro migrazione erano rimasti in gran parte inesplorati. Proprio questa lacuna conoscitiva ha spinto un team di ricercatori olandesi ad approfondire la questione.
Il Ruolo del Metabolismo Lipidico nella Progressione del Cancro al Seno e nella Resistenza al Trattamento
Il metabolismo dei lipidi si configura come un elemento chiave nella progressione e nell'insorgenza di resistenza ai trattamenti nel carcinoma mammario, specialmente nella forma aggressiva nota come tumore al seno triplo negativo (TNBC). Questo articolo di revisione pone in risalto come alterazioni nella regolazione dei lipidi possano influenzare in modo significativo il comportamento delle cellule tumorali mammarie, con ripercussioni su crescita, metastasi e risposta alle terapie.
Variazioni nel metabolismo di acidi grassi, colesterolo, sfingolipidi e glicolipidi sono profondamente connesse alla sopravvivenza e alla capacità invasiva delle cellule del cancro al seno. L'assorbimento e la produzione di acidi grassi risultano marcatamente incrementati nelle cellule neoplastiche, fornendo non solo l'energia necessaria per le funzioni cellulari, ma supportando anche la sintesi delle membrane e la segnalazione intracellulare. Enzimi e trasportatori cruciali, come CD36, FASN e FABP4, giocano un ruolo fondamentale nel promuovere questo cambiamento metabolico, potenziando di conseguenza la proliferazione del tumore e il potenziale di diffusione metastatica.
Colpire i biofilm batterici per superare l’antibiotico resistenza
Il nuovo progetto di ricerca BactEradiX, finanziato dal programma europeo EIC Pathfinder e coordinato dall’Università di Bologna, svilupperà una nanopiattaforma modulare in grado di disgregare la matrice extracellulare dei biofilm batterici, che permette ai patogeni di resistere all’azione dei farmaci e del sistema immunitario.
Nuovi nanomateriali avanzati per combattere l’antibiotico resistenza: il progetto BactEradiX è al lavoro per sviluppare una nanopiattaforma modulare capace di colpire i biofilm batterici, ovvero le aggregazioni di microorganismi che favoriscono la resistenza all’azione del sistema immunitario e degli antibiotici. Finanziato con 3 milioni di euro, BactEradiX (Grant Agreement 101186900) è un progetto EIC Pathfinder promosso dal Consiglio Europeo dell’Innovazione (EIC), l’organo della UE che favorisce l’ideazione e lo sviluppo di tecnologie altamente innovative.
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