Inoltre, anche in considerazione del fatto che sono stati notificati 50 casi tra i bambini sotto l'anno di età, è utile ricordare che in presenza di focolai segnalati in asili nido, è possibile:
a. offrire attivamente la seconda dose ai bambini esposti e ai loro fratelli/sorelle vaccinati con una sola dose, anche se di età inferiore a quella prevista dal calendario vaccinale per la seconda dose;
b. offrire la prima dose ai bambini suscettibili esposti a partire dai 6 mesi di età.
Per quanto riguarda i bambini sotto i 6 mesi di età, le donne in gravidanza suscettibili e i pazienti immunodepressi, in cui il rischio di complicanze è aumentato se dovessero sviluppare la malattia, si raccomanda di somministrare le IgG entro 6 giorni dall'esposizione.
Le persone che ricevono il vaccino MPR o le IgG come profilassi post-esposizione devono essere monitorate per l'eventuale comparsa di segni e sintomi compatibili con il morbillo per almeno un periodo corrispondente a quello di incubazione della malattia. Relativamente alle epidemie nosocomiali, si ricorda che il Piano raccomanda di mettere in atto iniziative vaccinali supplementari rivolte alle popolazioni suscettibili sopra i due anni inclusi i soggetti a rischio (es. operatori sanitari), e in particolare di:
Offrire la vaccinazione MPR agli operatori sanitari al momento dell'assunzione.
Verificare lo stato immunitario nei confronti del morbillo (documentazione scritta di avvenuta vaccinazione o malattia) degli operatori già assunti e vaccinare i soggetti suscettibili.
Verificare lo stato immunitario nei confronti della rosolia delle donne operatrici sanitarie in età fertile e vaccinare le suscettibili.
A causa dell'elevata trasmissibilità del virus del morbillo, la possibilità di contagio nelle sale di attesa delle strutture sanitarie è alta, e le persone possono infettarsi dopo un tempo di esposizione relativamente breve. Il virus del morbillo può sopravvivere fino a due ore nell'aria o su oggetti e superfici e una persona suscettibile può essere infettata anche dopo che la persona malata ha già lasciato l'ambiente. Pertanto, è utile ricordare di mettere in atto i protocolli per la prevenzione della trasmissione delle infezioni negli ospedali, negli ambulatori e nei Pronto Soccorso, che includono:
il mantenimento di un elevato livello di consapevolezza tra il personale sanitario della possibilità di trasmissione del morbillo in ambito nosocomiale;
l'esclusione dal lavoro degli operatori sanitari suscettibili esposti nel periodo d'incubazione;
l'immediato isolamento dei casi sospetti che si presentano al Pronto Soccorso o in qualsiasi area di attesa ambulatoriale;
la ricerca dei contatti che potrebbero essere stati contagiati nelle sale d'attesa;
l'offerta della vaccinazione post-esposizione ai contatti suscettibili;
il rafforzamento della sorveglianza sui casi acquisiti in ospedale.
Nella nota si sottolinea, inoltre, l'importanza di predisporre e diffondere materiale informativo per operatori e per le famiglie sul morbillo, sulla rosolia in gravidanza e sulla rosolia congenita e sull'efficacia e sicurezza della vaccinazione MPR.