Venerdì, 15 Dicembre 2017

 

Image of the mummy obtained using the CT scanner (Patricia Mora).

An international team, including researchers from the UGR’s anthropology group led by Prof. Miguel Cecilio Botella López of the Department of Legal Medicine, Toxicology and Physical Anthropology, has discovered the world’s oldest known cases of breast cancer and multiple myeloma (a type of bone marrow cancer). The discoveries were made by conducting CT scans of two mummies found in the pharaonic necropolis of Qubbet el-Hawa in Aswan, Egypt. Following their thorough analysis of the mummies, the international research team has established that the woman with breast cancer died around 2000 B.C., while the man with multiple myeloma died around 1800 B.C. Both individuals belonged to the ruling classes (or at least to the wealthy classes) of the governing Egyptian families of Elephantine. The researchers employed computed tomography scanning techniques (CT scans) to analyse the mummies. CT scanning techniques provide better results than traditional methods, which invariably lead to significant loss of the mummy wrapping as well as to partial destruction of the dressing and the body itself. Moreover, tomography scanning techniques are more precise when it comes to ascertaining information about the insides of the mummies, as well as capturing minute details in the dressing and about the embalming techniques employed.

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Scientists of the Friedrich Schiller University Jena, Germany succeeded in developing an efficient method to treat Mucoviscidosis. Crucial are nanoparticles that transport the antibiotics more efficiently to their destination. First of all, the active particles need to have a certain size to be able to reach the deeper airways and not to bounce off somewhere else before. Ultimately, they have to penetrate the thick layer of mucus on the airways as well as the lower layers of the bacteria biofilm. Around one in 3,300 children in Germany is born with Mucoviscidosis. A characteristic of this illness is that one channel albumen on the cell surface is disturbed by mutations. Thus, the amount of water of different secretions in the body is reduced which creates a tough mucus. As a consequence, inner organs malfunction. Moreover, the mucus blocks the airways. Thus, the self regulatory function of the lung is disturbed, the mucus is colonized by bacteria and chronic infections follow. The lung is so significantly damaged that patients often die or need to have a lung transplant. The average life expectancy of a patient today is around 40 years. This is due to medical progress. Permanent treatment with inhaled antibiotics play a considerable part in this. The treatment can’t avoid the colonization by bacteria completely but it can keep it in check for a longer period of time. However, the bacteria defend themselves with a development of resistance and with the growth of so-called biofilms underneath the layer of mucus, which mostly block off the bacteria in the lower rows like a protective shield.

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Con il si' dell'aula del Senato alle norme in materia di consenso informato e disposizioni anticipate di trattamento (Dat), arriva in Italia la legge sul testamento biologico. Rifiutare le terapie, comprese nutrizione e idratazione artificiali, diventa un diritto. Vietato l'accanimento terapeutico. Ok all'obiezione di coscienza per i medici che non vogliono staccare 'la spina'. La legge si divide in due parti: una piu' generale sul consenso informato sui trattamenti sanitari e una sulla compilazione delle Dat, attraverso le quali una persona potra' lasciare le sue volonta' circa le cure a cui essere sottoposto o da rifiutare quando non sara' piu' cosciente a causa di un incidente o una malattia. Per chi non lascera' disposizioni scritte ovviamente varra' l'alleanza di cura tra medico e paziente. Le norme erano state approvate dalla Camera il 20 aprile scorso e Palazzo Madama non le ha modificate. Il Registro nazionale delle Dat, che non era stato inserito per mancanza di coperture, potrebbe entrare nella Legge di bilancio.

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Venerdì, 15 Dicembre 2017 07:52

Germi multiresistenti: killer quotidiani

Parte da Pescara l’allarme per i germi multiresistenti. Ogni anno, infatti, nel mondo circa 700mila decessi sono causati dall’antibiotico-resistenza

Proprio in questi giorni presentati all'ospedale civile di Pescara i primi incoraggianti risultati contro questi super-batteri: “Il tasso di resistenza sarà abbattuto dal 90 al 15%” afferma la dottoressa Frattari

Oggi è una vera priorità, presto sarà un'emergenza: si tratta delle resistenze batteriche agli antibiotici, una realtà che può rendere nel tempo le infezioni non curabili in modo efficace. Si tratta di una situazione molto rischiosa che potrebbe rendersi drammaticamente reale nei prossimi anni se non vengono presi subito tutti i provvedimenti che la scienza medica già oggi ci permette di assumere efficacemente. Ogni anno, infatti, nel mondo circa 700mila decessi sono causati dall’antibiotico-resistenza; l’uso smodato di antibiotici infatti ha vanificato i loro effetti e reso i batteri più resistenti, con trend in continua crescita e costi sempre più elevati.
Il grido di allarme è lanciato dagli specialisti della SIMIT, Società Italiana Malattie Infettive a livello nazionale, e da quelli della SIAARTI, la principale società scientifica che raccoglie gli Anestesisti-Rianimatori. Entrambe le società hanno concesso il loro patrocino ed incoraggiamento all’iniziativa dell'Ospedale Civile di Pescara, dove rianimatori ed infettivologi abruzzesi hanno dato vita il 1 e il 2 Dicembre a due importanti appuntamenti sul tema delle infezioni da germi resistenti e su quello ad esso correlato, ancora più urgente, del corretto uso degli antibiotici e degli antimicotici, che può giocare un ruolo molto rilevante nell’interrompere la selezione e la diffusione dei germi resistenti. Presente fra gli altri anche Marcello Tavio, (Ospedali Riuniti Ancona), presidente eletto SIMIT per il biennio 2019-2021.

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Le sequenze sismiche in aree estensionali mediamente hanno una magnitudo più bassa, ma durano di più rispetto a quelle in ambienti compressivi. A dimostrarlo, uno studio condotto da Sapienza Università di Roma, Ingv e Cnr che spiega anche l’imponente e persistente corteo di repliche dell’Appennino, 80.000 in 15 mesi. Il lavoro è stato pubblicato su Scientific Reports

 

Quanto durerà il terremoto? È una delle domande a cui i ricercatori spesso si trovano a dover far fronte all’inizio di ogni sequenza sismica. Una nuova analisi di repliche (aftershock) dei terremoti ha permesso di dimostrare che gli ambienti estensionali hanno periodi più lunghi e numero di repliche maggiori rispetto agli ambienti compressivi. Lo studio, Longer aftershocks duration in extensional tectonic settings, condotto da un team di ricercatori dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), dell’Istituto per il rilevamento elettromagnetico dell’ambiente del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Irea), e Sapienza Università di Roma, è stato pubblicato su Scientific Reports. “La ricerca”, spiega Carlo Doglioni, presidente dell’Ingv e professore della Sapienza Università di Roma, “dimostra che nelle zone dove la terra si dilata le sequenze sismiche, nonostante abbiano magnitudo mediamente più basse rispetto agli ambienti compressivi, durano più a lungo, poiché il volume crostale si muove a favore della forza di gravità. Le sequenze quindi terminano solamente quando il volume collassato trova un suo nuovo equilibrio gravitazionale”. Viceversa, negli ambienti compressivi, il volume si deve muovere contro la forza di gravità e quindi l’energia in grado di continuare a sollevare il tetto delle faglie si esaurisce più rapidamente.

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Dopo mesi di ostruzionismo, è arrivato il via libera del Senato al provvedimento sul testamento biologico: si tratta di una vera e propria conquista di civiltà, poiché vengono finalmente riconosciute la possibilità di scegliere in anticipo quali trattamenti medici ricevere nel caso di gravi malattie e la libertà del paziente di rinunciare ad alcune terapie, in particolare alla nutrizione e all’idratazione artificiale. E’ un tema delicato e complesso a cui, purtroppo, non sempre viene riservato il rispetto adeguato: lo dimostra il dibattito che si è sviluppato attorno alla normativa, nell’ambito del quale abbiamo sentito parlare, con toni e termini a dir poco inopportuni, di “cultura della morte”, di “via italiana all’eutanasia”, di “legge barbarica” e di “abbandono terapeutico”. Come Federconsumatori sosteniamo con forza e convinzione che la libertà di scelta del cittadino debba essere tutelata al di sopra di qualsiasi preconcetto e posizione politica: proprio per questo è necessario vigilare con la massima attenzione sulla corretta applicazione della normativa, con particolare riguardo all’obiezione di coscienza.

 

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