Nuovo ceppo influenzale H3N2: l'allarme e le lezioni di maggio

Francesco Defler 25 Nov 2025


Un nuovo ceppo di influenza A, denominato H3N2 subclade K, si sta diffondendo con sorprendente rapidità in Regno Unito, Europa occidentale, Giappone e Nord America. Il Global Virus Network, coalizione di virologhi esperti in oltre 40 paesi, ha emesso un allarme nei giorni scorsi, sottolineando che questa variante rappresenta un'evoluzione del virus stagionale che affrontiamo ogni anno, ma con caratteristiche che la rendono più trasmissibile e in grado di aggirare parzialmente l'immunità acquisita. Non è una minaccia da panico, ma è sicuramente una situazione che merita attenzione, sorveglianza rigorosa e, soprattutto, azione consapevole da parte di cittadini e istituzioni.


Che cosa è successo: il "driftaggio" virale spiegato
Per chi ricorda ancora la corsa ai vaccini di pochi anni fa, la notizia di un "nuovo ceppo" potrebbe suonare allarmante. Ma è importante chiarire subito un punto: H3N2 subclade K non è un virus completamente nuovo né un salto evolutivo imprevisto. Si tratta, invece, di ciò che i virologhi chiamano "drift" genetico, cioè un'evoluzione graduale accumulo di piccole mutazioni nel corso del tempo. Se la "shift" è il salto improvviso che conduce alle pandemie, il drift è il cammino lento e costante che il virus percorre ogni stagione influenzale.
In questo caso, il virus ha accumulato diverse mutazioni sulle proteine di superficie—quelle stesse proteine che il nostro sistema immunitario riconosce e attacca. Queste piccole modifiche rendono il virus leggermente "invisibile" all'occhio del nostro corpo, permettendogli di diffondersi più facilmente anche in persone precedentemente infettate o vaccinate. È un adattamento evolutivo naturale e ricorrente. Il problema è che quest'anno questa evoluzione sembra particolarmente efficace.


I dati confermano una crescita accelerata settimanale. Nel Regno Unito, Francia, Germania, Giappone e Canada sono stati segnalati aumenti marcati di casi di influenza, con il subclade K dominante. Anche il Nord-Est degli Stati Uniti ha iniziato a registrare incrementi significativi. L'ufficio statistica e il dato che più colpisce: molti paesi stanno riportando un inizio di stagione influenzale più precoce e più intenso del solito, il che già sta mettendo pressione sui sistemi sanitari ancora impegnati su altri fronti.


Il vaccino di questa stagione: quanto protegge davvero?
La prima domanda che molti si pongono è naturale: il vaccino che ho già fatto—o che sto considerando di fare—mi protegge da questo ceppo? La risposta è simultaneamente rassicurante e sfumata. Secondo quanto riferito dai virologhi del Global Virus Network, il vaccino influenzale stagionale di quest'anno non è perfettamente matching con il subclade K. Significa che il vaccino è stato formulato sulla base dei ceppi predominanti qualche mese fa, quando questo nuovo subclade ancora non era il principale protagonista della stagione.
Tuttavia—e questo è cruciale—il vaccino offre comunque una protezione significativa, soprattutto contro le forme gravi e l'ospedalizzazione. Non è una protezione del 100%, ma è una protezione che fa differenza tra un'influenza lieve, una forma moderata e una potenzialmente critica. Peter Palese, il noto virolotto della Mount Sinai che dirige un Centro di Eccellenza della Global Virus Network e membro dell'Accademia Nazionale delle Scienze americana, lo ha spiegato con chiarezza: il vaccino rimane il nostro strumento più efficace per prevenire la malattia grave e ridurre la pressione sugli ospedali.


Questo sottolinea un punto più profondo: l'influenza non è una minaccia statica. È un nemico che impariamo a conoscere e a contrastare anno dopo anno, adattando le nostre strategie di difesa. Il vaccino di oggi, pur non essendo perfetto, rimane infinitamente superiore a nessun vaccino.


Il contesto più ampio: l'influenza aviaria e la sorveglianza integrata
Non è casuale che il Global Virus Network abbia scelto di discusse questo nuovo ceppo di H3N2 subclade K proprio ora. Il contesto epidemiologico globale è complesso e multiforme. Oltre all'H3N2, continuano a verificarsi infezioni sporadiche da virus dell'influenza aviaria—H5 e H9—in animali e, occasionalmente, in umani. Il virus H5 in particolare ha dimostrato una preoccupante capacità di saltare tra specie e di infettare i mammiferi con una severità elevata, anche se finora la trasmissione da uomo a uomo rimane rara.
Ciò che gli esperti sottolineano è l'importanza di una sorveglianza integrata che consideri umani, animali e ambiente come un unico sistema di interconnessione. Un approccio noto come "One Health". Non si tratta semplicemente di monitorare i virus negli ospedali, ma di tracciare come essi si muovono negli allevamenti, negli uccelli selvatici, nelle acque reflue, nei mercati. È solo vedendo l'intero quadro che possiamo anticipare dove il rischio sarà più alto e come contenere la diffusione prima che diventi un problema di salute pubblica massiccia.


Come le istituzioni rispondono: una lezione di vigilanza continua
Le raccomandazioni che il Global Virus Network ha avanzato sono tanto semplici quanto fondamentali e già ben note dagli esperti: rafforzare le campagne di vaccinazione, in particolare nelle popolazioni ad alto rischio (anziani, bambini piccoli, donne in gravidanza, persone con malattie croniche); aumentare l'accesso a diagnostica rapida e a farmaci antivirali precoci; mantenere sistemi di sorveglianza robusti e lo scambio trasparente di dati tra regioni; investire in vaccini di nuova generazione ad ampio spettro; comunicare in modo responsabile e tempestivo con il pubblico.
Sten H. Vermund, capo medico della Global Virus Network e preside del College of Public Health dell'Università della Florida del Sud, ha ribadito un concetto chiave: la preparazione alla minaccia virale non può essere stagionale. Deve essere continua, globalmente coordinata e fondata su scienza rigida, sorveglianza costante e sistemi di sanità pubblica solidi. Non è una lezione nuova, né è specifica a questo subclade di H3N2. È una lezione che la pandemia di COVID-19 dovrebbe avere bruciato nella memoria collettiva, ma che sembra richiedere di essere ripetuta a ogni ciclo epidemiologico.


La domanda più importante: siamo pronti?
Quello che questo allarme influenzale riporta in primo piano è una domanda semplice ma profonda: nel nostro ritorno alla "normalità", abbiamo mantenuto i sistemi di difesa che dovrebbero proteggerci? Abbiamo continuato a investire in ricerca virale, in formazione di nuovi virologi, in infrastrutture di sorveglianza? O abbiamo semplicemente riposto gli attrezzi nel ripostiglio, sperando che non servissero più?


Il subclade K di H3N2 non è COVID-19. Non rappresenta una minaccia pandemica imminente. Ma rappresenta un promemoria che i virus continuano a evolvere, che la preparazione deve essere perenne e che il costo della negligenza può essere alto. Una stagione influenzale particolarmente intensa significa più persone malate, più pressione sui pronto soccorsi, più decessi tra i vulnerabili, più assenteismo dal lavoro e più disturbi alla società. Tutto questo è evitabile, nella maggior parte dei casi, con le giuste azioni preventive prese in tempo.
Il dato positivo è che conosciamo bene il nemico e abbiamo gli strumenti. Il vaccino funziona. Gli antivirali funzionano. La sorveglianza funziona. Quello che serve è volontà politica, investimento costante e la consapevolezza dei cittadini che la prevenzione individuale—fare il vaccino, lavare le mani in stagione influenzale, isolarsi se malati—è un atto di responsabilità collettiva, non solo personale.
Che cosa pensi di questa notizia? Il sistema sanitario del tuo paese si è dimostrato all'altezza nella stagione influenzale scorsa? Sei stato vaccinato? Condividi il tuo punto di vista nei commenti.

Bibliografia
Global Virus Network, "Global Virus Network Experts: New Flu Strain Underscores Urgent Need for Vigilance, Vaccination, and Investment in Virus Science", EurekAlert!, 20 novembre 2025,
https://www.eurekalert.org/news-releases/1106929
Yahoo Finance, "Global Virus Network Experts: New Flu Strain Underscores Urgent Need for Vigilance, Vaccination, and Investment in Virus Science", 20 novembre 2025
CNN, "A new flu virus variant and lagging vaccinations may mean another rough flu season ahead", 18 novembre 2025
Independent UK, "There's a new flu strain 'spreading fast' that has doctors worried", 20 novembre 2025

 



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