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Il progetto COST Action coordinato dall'Università di Bologna sta mettendo a punto strumenti di rilevamento remoto economici e di facile utilizzo per ottimizzare la gestione idrica delle colture di melo, pero, pesco, kiwi, vite e olivo.


Aiutare i frutticoltori ad irrigare nella maniera più corretta, contrastando gli effetti del cambiamento climatico e la scarsità d’acqua. È l’obiettivo il progetto FruitCREWS, una COST Action coordinata dall'Università di Bologna che vede la partecipazione di più di 200 membri da 45 diversi paesi del mondo.
Melo, pero, pesco, kiwi, vite e olivo sono le sei colture che saranno prese in considerazione: per ognuna gli studiosi individueranno l'indicatore fisiologico più utile a quantificare lo stato idrico della pianta, tra sensori, analisi del suolo e altri strumenti di rilevamento remoto economici e di facile utilizzo. “Forniremo agli agricoltori gli strumenti per non eccedere in irrigazione e calibrare le quantità a seconda del momento, al fine anche di migliorare alcuni caratteri qualitativi del frutto”, spiega Brunella Morandi, professoressa del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari dell’Alma Mater, che coordina il progetto. “È possibile infatti mettere a punto strumenti per gestire al meglio la risorsa idrica e sfruttare, laddove accada, anche quelle grandi quantità d’acqua che improvvisamente si rovesciano sul terreno, come è successo di recente in Romagna”.

Pubblicato in Medicina

 

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