Il fondale marino al largo di capo Noli sottostante a quella battaglia è oggi un importante sito archeologico incentrato sui reperti storici sepolti all'interno del relitto ivi presente e riconducibile, per precedenti ritrovamenti, ad una scialuppa armata francese affondata. Tale sito è tutelato grazie ad una specifica ordinanza emanata da parte della Capitaneria di Porto di Savona che, in un quadrilatero ampio e comprendente la zona dei ritrovamento, vieta qualunque attività subacquea ad eccezione delle immersioni tecniche autorizzate espressamente dalla Soprintendenza".
Dopo i passati rilievi preliminari, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio della Liguria ha organizzato in collaborazione con la Marina Militare e i Palombari del COMSUBIN, riconosciuta in ambito mondiale come la massima espressione del professionismo subacqueo.
L’operazione è iniziata con il posizionamento del reticolato di scavo da parte dello STAS (servizio tecnico per l’archeologia subacquea della Liguria del Mibact) tramite i propri operatori che si sono immersi in trimix ogni giorno per verificare il corretto svolgimento dello scavo da parte dei palombari che erano stati precedentemente addestrati allo scavo archeologico. Gli operatori del Comsubin quindi hanno condotto un'operazione subacquea con le procedure operative per le immersioni in saturazione in vigore nella Marina Miliare che ha visto vivere un team di 3 palombari all'interno dell'impianto integrato per immersioni profonde della nave Anteo per quasi 10 giorni.
Con una permanenza alla profondità di 60 metri di 3 giorni e 20 ore gli operatori del GOS hanno svolto un totale di 24 ore di lavoro subacqueo, rimuovendo circa 7 metri cubi di sedimento attraverso un sistema d'aspirazione chiamato 'sorbona', e portando alla luce numerosi reperti che erano custoditi nel relitto da oltre 220 anni.
Grazie a questa collaborazione la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio della Liguria ha potuto aggiungere un nuovo e importante tassello alla sua decennale attività̀ di ricerca e valorizzazione del patrimonio archeologico sommerso. Realizzare uno scavo in saturazione a 63 metri di profondità, grazie alla Marina Militare, ha infatti permesso di acquisire dati archeologici su un periodo storico fondamentale nella storia della Liguria e dell'Europa, e in più di testare una metodologia di lavoro estremamente complessa, che ha avuto rarissimi impieghi in campo archeologico , oltre a dimostrare le capacita operative dello Stas a profondità cosi elevate.
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