In queste righe troveremo parte di questo processo, in una delle isole più affascinanti e ricche di storia del Mediterraneo. Creta, generalmente conosciuta per la bellezza del mare e per il Palazzo di Cnosso, è un’isola prevalentemente montuosa: il Lefka Ori, Lassithi e Psiloritis raggiungono e superano i 2.000 metri di altitudine. Nella regione di Psiloritis (conosciuto in mitologia come Monte Idi, presso le cui cavità sembra sia stato nutrito Zeus dalla capra Amalthea...) si è attuato in pochi anni e in modo quasi spontaneo quel processo di uso sostenibile delle risorse indicato all’inizio, che ha portato alla ricostruzione di alcune zone distrutte dalla Seconda Guerra Mondiale, al ripristino di aree rurali pressoché uniche, alla realizzazione di un turismo sostenibile e, non da ultimo, all’utilizzo di cospicui fondi europei.
L’area interessata ricade nella regione occidentale di Rethymnon (Creta è suddivisa in quattro regioni) e si distende intorno al massiccio di Psiloritis (v. mappa) la cui vetta (Timios Stavros) tocca i 2.456 metri di altitudine. Chilometri e chilometri di strade deserte e tortuose, rari paesini le cui case sembrano stringersi l’un l’altra intorno al breve tratto di strada (non sempre asfaltata) che le separa, pascoli di montagna, cielo, vento e tanto silenzio: queste le impressioni di chi si trova improvvisamente lanciato in un paesaggio rurale che sembra non aver conosciuto la modernità.
Reperto agricolo sul monte Psiloritis
La storia dello sviluppo sostenibile perseguito in quest’area che vide alternarsi nei secoli le dominazioni veneziane e turche (questi ultimi abbandonarono l’isola alla fine dell’800) è invece una storia pacifica e moderna.
Nel 1998 nacque la A.K.O.M.M di Rethymnon, la prima Agenzia di sviluppo del territorio, sorta come consorzio di alcune cittadine di montagna per finalizzare l’accesso ai fondi europei del progetto LEADER.
Il monte Psiloritis divide la regione in due versanti: a nord troviamo le cittadine Anogia e Axos, vicine sia a Rethymnon (città “veneziana” assai vivace e attuale sede dell’Università di Creta) sia a Heraklion, il cui Museo di Storia Naturale ha avuto una parte importante come sponsor culturale ed economico; nel versante sud, invece, i paesi di Zaros e di Gergeri appartengono al prezioso distretto rurale che si estende fino alla piana di Messarà (dove sorgono i siti archeologici delle antiche città di Gortys e Festos) e si ricongiunge al mare, nella semideserta costa che affaccia sul mar Libico, perennemente battuta dal vento.
Nel 1995 Vili, giovane proprietaria dell’unica taverna di Zaros, decide di consorziarsi con altri cinque amici “imprenditori” (il più ricco rifornisce di diserbanti e concimi i proprietari delle immense piantagioni di ulivi, che insieme al turismo, costituiscono l’altra risorsa di Creta) e si fa portatrice di un’istanza vitale: soldi. Occorre finanziare progetti di turismo responsabile e promuovere il piccolo artigianato di una zona dimenticata e quasi disabitata rispetto ad un’isola dedita in gran parte ad un turismo poco “sostenibile”.
Si intraprende quindi un processo di Agenda 21 locale sui generis in territorio greco, poiché l’accesso ai fondi europei richiedeva alcune caratteristiche, quali il ripristino naturale di una vasta zona (Psiloritis) che rappresentasse un corpo unico ed omogeneo delle precise caratteristiche sociali, culturali, economiche e geofisiche: in tale ottica gli stakeholders divennero rapidamente 42 tra comuni, istituzioni, imprese. Nell’ambito del Terzo programma quadro comunitario (2000-2006) furono varate due riforme (una del Ministero per le Attività rurali greco, l’altra della Regione di Creta) per lo sviluppo dell’agricoltura; furono costituite strutture sociali per anziani e bambini, con 60 nuovi occupati (la popolazione dell’intero comprensorio di Psiloritis, 1159 Km2 , consta di 42234 persone per un totale di 157 comunità); è giunto alle ultime fasi il restauro del paese di Gergeri e dei suoi mulini ad acqua, Anogia è ora il punto di informazione e documentazione, Axos è il centro dell’artigianato locale (un artigianato molto semplice), Zaros ha conservato la sua autenticità ma inizia ad essere presente come meta turistica (sostenibile) ed ha promosso una sua Wine road costellata di piccole feste locali stagionali. In tale contesto di sviluppo sostenibile, tuttavia, le decine di monasteri sparsi lungo le ardue montagne, in fase di rimboschimento, continuano a rimanere chiusi per assenza di monaci.
Il “Parco naturale di Psiloritis” (http://www.psiloritis.eu) è entrato così a far parte del network europeo “Geoparks” (http://www.europeangeoparks.org in collaborazione con UNESCO per un global network) a cui partecipano, per l’Italia, il Parco delle Madonie e Rocca di Cerere in Sicilia e il territorio del Beigua in Liguria. Il progetto Geoparks si propone di far conoscere la storia della Terra attraverso la promozione di territori aventi particolari caratteristiche geomorfologiche: grotte, impronte di meteoriti, fenomeni carsici, formazioni fossili uniche nel mondo (quali la foresta pietrificata dell’isola di Lesvos, Egeo orientale) o reperti paleontologici di grande importanza.
Creta è il sogno di ogni speleologo, tanto è ricca di questi speciali paesaggi che coniugano la storia del terreno su cui “poggiamo i nostri piedi” (lo slogan di Geoparks) con l’affascinante mistero di formazioni geologiche talvolta inquietanti, quali le stalattiti nelle cavità di Sfentoni e Melidoni.
Quest’ultima grotta naturale è conosciuta come Gerontospilios (dal mito del gigante Talos) ma prende il nome dal villaggio vicino in cui, durante la guerra di liberazione del 1824, i turchi uccisero atrocemente 400 civili. I primi scavi condotti nella grotta (1940) portarono alla luce reperti ed iscrizioni di epoca minoica (ora custoditi presso il Museo Archeologico di Heraklion); oggi la grotta è area totalmente musealizzata così come lo sono i piccoli eco-musei privati sparsi nell’isola, le zone archeologiche aperte e diffuse sul territorio.
Eco museo della storia locale
Se il processo di Agenda 21 locale ha tra i suoi fini quello di promuovere le “buone pratiche” e renderle replicabili, questo breve diario di viaggio “sostenibile” ha voluto soltanto raccontare, invece, come sia possibile rendere unico il piccolo o grande territorio cui si appartiene, semplicemente vivendolo nell’ottica della condivisione e della fantasia rivolta al futuro.
Mappa: per concessione Psiloritis Natural Park, GR
Luisa Sisti