Saturno all'infrarosso

Agnese Cerroni 21 Giu 2017

Il telescopio terrestre ha osservato il pianeta con gli anelli nel medio infrarosso, svelandone una brillantezza inversa: le strutture più luminose alla luce visibile sono messe in ombra dall'anello C e dalla Divisione CassiniOcchi su Saturno nel medio infrarosso. Porta la firma dell’osservatorio terrestre Subaru il “negativo” del pianeta con gli anelli: attraverso una “vista” elettronica ad infrarossi, le misteriose e affascinanti strutture anulari aliene – composte da un numero incalcolabile di particelle di ghiaccio e polvere, disposte a cavallo dell’equatore di Saturno - sono state analizzate sotto una luce diversa.Lo studio, condotto sulla base di un reportage realizzato da Subaru nel 2008, rivela infatti un "canone di brillantezza" inverso per gli anelli: nelle immagini composte nella banda infrarossa, la Divisione Cassini e l’anello C appaiono più caldi e luminosi rispetto alle strutture A e B.

Precedenti osservazioni condotte nello spettro del visibile invece mostravano la situazione opposta: A e B spiccavano sugli altri perché la loro densa concentrazione di particelle rifletteva più intensamente la luce del Sole.
L’occhio aguzzo di Subaru opera studiando l’emissione termica, ne consegue che l’anello C e la Divisione Cassini sono le strutture più brillanti perché più le calde di tutti. Lo sbalzo di temperatura tra un anello e l’altro sarebbe da ricercare nella concentrazione e nella composizione delle particelle che formano i due gruppi: la Divisione e l’anello C, composti da elementi naturalmente più scuri e disposti in maniera più rada, avrebbero la capacità di riscaldarsi maggiormente con la radiazione solare risultando più brillanti all’infrarosso. La “popolazione” di A e B invece appare più chiara solo alla luce visibile in virtù della sua capacità di riflessione.Il team di astronomi che ha esaminato i dati del 2008, ha messo inoltre a confronto quell’osservazione con una precedente, realizzata dallo stesso telescopio. Nel 2005 anche nell’infrarosso la Divisione e l’anello C non splendevano così nettamente, il che porta gli esperti a concludere che l’"impennata" di luminosità (e di calore) è stata provocata dal cambiamento stagionale di inclinazione degli anelli rispetto alla prospettiva terrestre e al Sole, un fenomeno che si registra ogni 15 anni circa.

Ultima modifica il Martedì, 27 Giugno 2017 19:34
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