Covid-19, guariti ma ancora positivi al tampone a distanza di tempo dalla guarigione, sono quasi uno su 5
Ricercatori della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e dell’Università Cattolica, campus di Roma hanno dimostrato che quasi un paziente su 5 (il 16,7%) dei guariti dalla sindrome Covid-19 continua ancora a essere positivo al tampone per il coronavirus per alcune settimane.
È quanto emerso da uno studio pubblicato sull'American Journal of Preventive Medicine e condotto dal professor Francesco Landi del Dipartimento di Scienze dell'Invecchiamento, Neurologiche, Ortopediche del Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS e docente Facoltà di Medicina e chirurgia all’Università Cattolica, campus di Roma.
Lo studio ha coinvolto 131 pazienti Covid-19: si è visto che 22 dei pazienti (16.7%), pur rispettando tutti i criteri per terminare la quarantena, hanno continuato a presentare il tampone positivo. La probabilità di restare positivi al SARS-CoV-2 è più alta tra coloro che presentano ancora dei sintomi.
Le tartarughe sono animali sociali: la scoperta utile per la loro sopravvivenza
Anche le tartarughe sono in grado di formare gerarchie sociali ed è così che competono per il cibo, per il partner e per il territorio. A dimostrarlo uno studio dei ricercatori dell’Unità per la Conservazione della Biodiversità del Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Terra dell’Università di Milano-Bicocca.
Le ricerche hanno riguardato lo studio del comportamento di alcuni esemplari di tartaruga palustre europea (Emys orbicularis galloitalica), i cui risultati sono stati recentemente pubblicati sulla rivista scientifica Animals (https://doi.org/10.3390/ani10091510).
Le tartarughe sono state studiate durante la fase di allevamento in condizioni controllate (headstarting), attuata per ridurne drasticamente la mortalità post-natale in natura, nell’ambito di un progetto di reintroduzione della specie nel Parco regionale di Montevecchia e della Valle del Curone (Lecco), dopo la sua estinzione locale avvenuta presumibilmente circa un secolo fa.
I ricercatori hanno osservato l’insorgere di diversi comportamenti sociali tra le giovani tartarughe. Durante la somministrazione di cibo, gli studiosi hanno registrato tentativi di morso sia alla testa sia alla coda e anche delle simulazioni di monta, che negli animali non ancora maturi sessualmente assume un significato diverso da quello riproduttivo.
Dal 23 ottobre ROMAISON 2020 Roma, una Maison straordinaria: archivi e produzioni dei laboratori di Costume
Roma entra nel racconto contemporaneo della Moda con il progetto Romaison 2020.
Fino al 29 novembre in mostra al Museo dell’Ara Pacis, gli archivi e le produzioni delle più importanti sartorie di Costume romane, tra tradizione e sperimentazione, dove l’ispirazione stabilisce una reinvenzione continua del concetto di abito. Nella volontà di creare un evento per la città che generi altri appuntamenti, il Mattatoio ospiterà la prima della performance “Embodying Pasolini”: TILDA SWINTON interpreta il progetto diretto da Olivier Saillard, realizzato con i costumi creati per i film di Pier Paolo Pasolini.
Si apre il 23 ottobre ROMAISON 2020, la prima edizione del progetto fortemente voluto dalla Sindaca Virginia Raggi, con cui Roma entra nel racconto contemporaneo della Moda, mostrandosi come laboratorio progettuale straordinario dove l’alto artigianato convive con l’archivio.
Due mondi unici che esprimono la profonda cultura del Made in Italy: la conoscenza e lo studio dell’archivio, insieme all’espressione creativa del nostro comparto artigiano, attraverso arti visive, fotografia, costume e cinema. Una nuova possibilità per la città, che apre i suoi luoghi storici a progetti e iniziative dedicate alla ricerca e alla cultura di moda, fuori dalle sovrastrutture dell’industria, partendo dalle radici artigianali del proprio territorio, per tradurle nel flusso di una contemporaneità digitale e tecnologica.
Caccia, vittoria ambientalista anche in Sicilia
La Regione condannata a pagare 2.000 Euro di spese processuali
Caccia al Coniglio selvatico sospesa in tutta la Sicilia: lo ha deciso ieri il TAR Palermo che, accogliendo l’ennesimo ricorso di Legambiente LIPU e WWF, ha stabilito (ordinanza n. 2222/2020) che il decreto del 28 settembre dell'Assessore regionale all’Agricoltura Edy Bandiera - con cui riapriva la caccia nonostante una prima sospensiva del medesimo TAR sul Calendario venatorio - era illegittimo perché posto in violazione dell'ordine del giudice.
Un mese fa l’Assessore Bandiera, infatti, aveva emanato il decreto n. 102/Gab per adeguare il Calendario venatorio all’ordinanza del 26 settembre del TAR che, come noto, aveva sospeso per tutta la stagione la caccia al coniglio, nonché l’uso del furetto, la caccia alla volpe a settembre, la caccia alle specie migratorie pavoncella e moriglione, l’abbattimento di fagiano e starna e la caccia a gennaio alla beccaccia. Ma tale decreto recepiva tutte le censure del Tribunale tranne una, quella – appunto – sullo stop alla caccia al coniglio. Con una solerzia degna di ben altre cause, infatti, l’Assessore riapriva la caccia al piccolo mammifero in tutte le Province della Sicilia (dove ormai presenta popolazioni drasticamente ridotte e subisce una pressione venatoria eccessiva), in palese contrasto col dovere di rispettare la decisione del Giudice amministrativo.