Un fascio di luce per individuare le cellule tumorali nel sangue
Uno studio nato dalla collaborazione tra gli istituti Ieos e Isasi del Cnr, i cui risultati sono stati pubblicati su Frontiers in Bioengineering and Biotechnology, ha portato allo sviluppo di un sistema diagnostico per immagini che consente di identificare le cellule tumorali nel sangue attraverso il metabolismo del glucosio. Il suo utilizzo, una volta validato in ulteriori studi preclinici e clinici, potrà facilitare la diagnosi e la scelta delle terapie più appropriate per combattere i tumori.
Un gruppo di ricercatori del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) ha sviluppato e combinato nuove tecnologie di imaging che, analizzando la luce che attraversa le cellule e il loro metabolismo, permettono l’identificazione delle cellule tumorali circolanti nel sangue (CTC). Le CTC, verosimilmente responsabili della diffusione delle metastasi, derivano da tumori solidi e circolano nel sangue periferico ma, essendo presenti in quantità minime, sono difficili da individuare ed eliminare con i farmaci attualmente disponibili. I ricercatori coinvolti nella ricerca, che è stata pubblicata sulla rivista Frontiers in Bioengineering and Biotechnology, afferiscono all’Istituto di endocrinologia e oncologia sperimentale ‘G. Salvatore’ (Cnr-Ieos) e all’Istituto di scienze applicate e sistemi intelligenti (Cnr-Isasi) di Napoli.
Medioevo e medicina: il primo esempio di chirurgia cranica attraverso incisione cruciforme già al tempo dei longobardi
Le analisi macroscopiche, microscopiche e la tomografia computerizzata su un cranio rinvenuto nei pressi di Ascoli Piceno hanno rivelato i segni di almeno due operazioni chirurgiche. Lo studio, pubblicato sulla rivista International Journal of Osteoarchaeology, è stato condotto da un team internazionale e multidisciplinare coordinato dalla Sapienza
Un nuovo studio internazionale, coordinato da Sapienza in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, il McDonald Institute for Archaeological Research di Cambridge, le Università di Aix-Marseille e di Caen in Francia e l’Università di Washington, rivela l'esistenza di trapanazioni nel cranio di una donna longobarda, rinvenuto nel cimitero di Castel Trosino, presso Ascoli Piceno.
Alessandro Ghigi genetista
Ricorda Vannini: “Un altro merito di Alessandro Ghigi è stato, inoltre, quello di avere compreso tra i primi, all’inizio del nostro secolo, l’importanza di impiegare su larga scala negli studi naturalistici le metodiche ed i criteri introdotti in Biologia da una scienza, la Genetica …. (omissis). Egli può essere considerato un autentico pioniere, per avere utilizzato la nascente Genetica nelle indagini di Ornitologia pura e applicata” (Vannini, 1970). Queste linee di ricerca produrranno frutti copiosi in un periodo compreso tra il primo contributo del 1906 e l’ultimo del 1962 con oltre 60 tra note e monografie su riviste assai qualificate, di cui otto in francese e inglese (Pasquini, 1972). Effetti delle mutazioni e ibridogenesi trovano adeguata rispondenza nei più moderni studi di microsistematica e microevoluzione (Vannini, 1970). In queste ricerche riscontriamo le basi di una Avicoltura razionale della cui importanza pratica Ghigi è sostenitore dapprima come Vicepresidente, poi come Presidente e infine come Presidente Onorario della World’s Poultry Science Association, presiedendo inoltre il IX Congresso Internazionale di Ornitologia, inaugurato dalla sua dissertazione “Il contributo dell’Ornitologia al progresso della Genetica”.