Martedì, 18 Maggio 2021


Utilizzando il metodo dell’asterosismologia, un gruppo internazionale di studiosi è riuscito a determinare con grande precisione l’età di un centinaio di stelle giganti rosse, alcune delle quali sono originarie di GaiaEnceladus, una galassia che venne inglobata nella Via Lattea circa 10 miliardi di anni fa.
Circa 10 miliardi di anni fa, una galassia nana, conosciuta come Gaia-Enceladus, entrò nel campo gravitazione della Via Lattea finendo per venire inglobata al suo interno. Per capire come questa collisione galattica, avvenuta nelle prime fasi di vita della Via Lattea, ha influenzato l’evoluzione della nostra galassia è però necessario riuscire a ricostruire una cronologia precisa: cosa non certo semplice per un evento avvenuto in un’epoca così remota. Un importante passo avanti in questa direzione arriva ora da un gruppo internazionale di ricerca, che ha coinvolto anche l’Università di Bologna, il quale è riuscito a determinare con una precisione senza precedenti l’età relativa di un centinaio di giganti rosse – una classe di stelle longeve e particolarmente brillanti – presenti nella Via Lattea, alcune delle quali sono però originarie della galassia GaiaEnceladus. Pubblicato su Nature Astronomy, lo studio nasce nell’ambito del progetto Asterochronometry, finanziato dal Consiglio Europeo della Ricerca (ERC) e guidato da Andrea Miglio, professore al Dipartimento di Fisica e Astronomia “Augusto Righi” dell’Università di Bologna e associato INAF.

Pubblicato in Astrofisica


Solo l’1% di queste persone risulta positivo anche al tampone molecolare. È emerso da uno studio condotto dalla Sapienza su circa 16.500 persone coinvolte nei programmi di screening nel 2020 presso l'Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico Umberto I
Il test molecolare su tampone nasofaringeo è lo strumento diagnostico per eccellenza per riconoscere l’infezione dal virus SARS-CoV-2. 

Nei paesi occidentali gli enti deputati al controllo della salute pubblica e alla ricerca biomedica lo raccomandano anche per i soggetti asintomatici all’esito di un test sierologico positivo. Tuttavia finora i dati disponibili non sono sufficienti per stabilire se la presenza di anticorpi anti SARS-CoV-2 nel siero di un soggetto asintomatico possa condizionare l’esito del test molecolare effettuato con tampone nasofaringeo. 

Pubblicato in Medicina

 

Scienzaonline con sottotitolo Sciencenew  - Periodico
Autorizzazioni del Tribunale di Roma – diffusioni:
telematica quotidiana 229/2006 del 08/06/2006
mensile per mezzo stampa 293/2003 del 07/07/2003
Scienceonline, Autorizzazione del Tribunale di Roma 228/2006 del 29/05/06
Pubblicato a Roma – Via A. De Viti de Marco, 50 – Direttore Responsabile Guido Donati

Photo Gallery