Telecomunicazioni civili, realizzata per la prima volta una videoconferenza via satellite a 40-50 Ghz

Fino ad oggi le frequenze utilizzate dai satelliti commerciali di telecomunicazioni per gli usi più comuni - a partire da quelli televisivi – sono arrivate fino ad un massimo di circa 30 GHz (banda Ka). Per la prima volta nella storia, è stata realizzata una videoconferenza via satellite a 40-50 GHz tramite il satellite Alphasat.
Wearable monitoring, l’esperimento che studia il sonno in microgravità

Il programma scientifico della missione FUTURA di Samantha Cristoforetti è ricco di esperimenti che avranno un ritorno positivo per l'Italia e l'Europa, in termini di conoscenza e di innovazione tecnologica. Tra i nove progetti selezionati e sviluppati dall’Agenzia Spaziale Italiana per @AstroSamantha, uno ha l’obiettivo di approfondire la conoscenza sui meccanismi fisiologici del sonno in microgravità. Proposto dalla Fondazione Don Gnocchi e svolto in collaborazione con l'Istituto Auxologico Italiano, si chiama Wearable Monitoring: proprio nelle scorse settimane l’astronauta ha svolto con successo le prime tre registrazioni notturne previste dal progetto.
In microgravità la qualità del sonno è ridotta e questo può portare ad una diminuzione dell’attenzione e della vigilanza durante la veglia. Tuttavia, precedenti studi indicano che la struttura del sonno e dell’elettroencefalogramma sono normali. L’ipotesi da cui parte l’esperimento è che la ridotta qualità del sonno può dipendere da micro-risvegli autonomici sottocorticali.
Sonda Cassini: per la prima volta l’ASI ospita il PSG meeting

Quest’anno il Cassini PSG (Project Science Group) è stato l’ospite d’onore presso l’Auditorium nella sede dell’ASI, a Tor Vergata: lo staff di scienziati, responsabili di programma e tecnici si è dato appuntamento per 4 giorni, a partire dal 19 gennaio, per fare il punto sulla missione Cassini.
È stato un appuntamento particolare anche perché è arrivato poco dopo il decimo compleanno dell’atterraggio della sonda europea Huygens, rilasciata da Cassini, su Titano - la luna di Saturno, di cui ci ha fatto scoprire tanti segreti.
Virgilio Vidor, un maestro di sviluppo locale e viticoltura tropicale in america centrale

Una passione, una scienza e un'arte che possono contribuire a cambiare il futuro sviluppo socio-economico urbano.
La Costa Rica, perla dell'America Centrale, è famosa in tutto il mondo per le sue lunghe spiagge dorate, la sua natura incontaminata, il suo incredibile patrimonio faunistico, l'aroma robusto del suo caffé. Oggi, però, grazie alla creatività e allo spirito imprenditoriale di un italiano, può vantare una nuova attrattiva: il vino.
La NASA conferma: nessuna perdita di ammoniaca, è stato un malfunzionamento del computer di bordo

“Grazie a tutti, stiamo tutti bene qui nel segmento russo e siamo al sicuro”, con questo tweet Samantha Cristoforetti ha rassicurato tutti noi quaggiù sulla Terra, dopo i timori che si erano diffusi per un presunta perdita di ammoniaca nella Stazione Spaziale Internazionale.
Già ieri la NASA ha detto che il pericolo in realtà non sarebbe mai esistito, e che si sarebbe trattato solo di un falso allarme, riconducibile ad errori di lettura di un computer.
L’allarme è scattato nella parte statunitense della Stazione intorno alle 10 (ora italiana) di mercoledì scorso, e subito i sei abitanti della ISS si sono ritirati nel segmento russo per precauzione. Al Johnson Space Center di Houston i tecnici hanno registrato un aumento di pressione nel circuito dell’acqua per il controllo termico del sistema B, seguito da un aumento della pressione in cabina: questi sono segnali che potrebbero indicare una fuga di ammoniaca, altamente tossica, utilizzata a bordo nei sistemi di raffreddamento. Gli astronauti, allora, hanno subito indossato le maschere, si sono ritirate nel segmento russo della stazione (qui non ci sono condutture dell’ammoniaca) e hanno spento le strumentazioni non necessarie nel segmento statunitense.
Samantha Cristoforetti, vigilia di Natale a lavoro

Il giorno della vigilia di Natale per tradizione c’è chi sta in famiglia, chi si dedica al classico cenone, chi va a sciare… e poi c’è chi fa esperimenti: è la nostra Samantha Cristoforetti, che anche durante le festività natalizie ha proseguito l’intensa attività sperimentale a bordo della Stazione Spaziale Internazionale. L’astronauta italiana dell’ESA ha svolto con successo la seconda sessione di esperimenti Blind and Imagined/SLINK, uno dei nove progetti selezionati e sviluppati dall’Agenzia Spaziale Italiana per la missione FUTURA
Auguri spaziali dall’Agenzia Spaziale Europea

I momenti ‘spaziali’ più emozionanti del 2014 diventano cartoline virtuali: qual modo migliore per fare gli auguri di buon Natale e felice anno nuovo? L’Agenzia Spaziale Europea ha selezionato e rielaborato 15 immagini che rappresentano i momenti più significativi dell’anno che sta per finire nell’ambito dell’esplorazione spaziale: naturalmente sono presenti l’astronauta Samantha Cristoforetti, attualmente sulla Stazione Spaziale con la missione FUTURA dell’ASI, e lo storico “accometaggio” del lander Philae. E poi non mancano galassie, stelle e la meraviglia del nostro pianeta visto dall’alto.
AstroSamantha, prima videoconferenza dalla Stazione Spaziale Internazionale

Sorridente, perfettamente a suo agio in assenza di gravità e felicemente fluttuante nella Stazione Spaziale Internazionale: Samantha Cristoforetti è apparsa così oggi durante la videoconferenza di venti minuti dalla ISS. “Vedere l’Italia dallo Spazio è stata un’emozione intensa: è il mio Paese, è proprio bello”. AstroSamantha ha descritto con queste parole le emozioni che sta provando a bordo della Stazione Spaziale Internazionale nel corso della prima inflight call, interamente dedicata ai media italiani, che si è tenuta oggi presso la sede dell’ASI a Roma.
Planck, convegno a Ferrara: presentate le mappe della polarizzazione del fondo cosmico a microonde ottenute dal telescopio spaziale

Gli ultimi dati del satellite dell’ESA per lo studio della radiazione cosmica di fondo a microonde (CMB, Cosmic Microwave Background) sono i protagonisti di un convegno che si protrarrà fino a domani 5 dicembre a Ferrara. Circa 200 scienziati provenienti da tutto il mondo stanno valutando i risultati preliminari e non pubblicati della missione, che già lasciano intravedere una ricostruzione dell’età oscura dell’universo in grado di smussare alcuni fra gli attriti fino a ora irrisolti tra il punto di vista dell’astrofisica e quello della cosmologia.
Ipossia: il cervello è meno vigile

Lo rivela uno studio condotto dall’Istituto di bioimmagini e fisiologia molecolare del Cnr in collaborazione con l’Università di Milano Bicocca
La riduzione anche minima dell’apporto di ossigeno al cervello, la cosiddetta ipossia, compromette risposte comportamentali e livelli di allerta, restano invece inalterate l’attenzione e il controllo sulle azioni. È quanto emerge da uno studio condotto da Alberto Zani dell’Istituto di bioimmagini e fisiologia molecolare del Consiglio nazionale delle ricerche (Ibfm-Cnr) di Segrate (Milano), in collaborazione con Alice Mado Proverbio del NeuroMI - Milan Center for Neuroscience e docente di Neuroscienze cognitive presso l’Università di Milano-Bicocca. L’indagine - presentata al “Society for Neuroscience 2014”, il Congresso mondiale di neuroscienze svoltosi a Washington (Usa).
“L’ipossia caratterizza diversi disturbi clinici, quali asma o lesioni cerebrali, ma anche individui sani che soggiornano ad alte quote montane”, spiega Zani. “Mentre sappiamo che l’ipossia, specie se grave, può avere effetti sulla memoria o sulla capacità di calcolo, lo studio sui sistemi di vigilanza è del tutto inedito. Per indagare l’influenza sui network cerebrali che regolano l’attenzione visuo-spaziale, un campione è stato sottoposto a due sessioni sperimentali in cui i 16 partecipanti respiravano aria impoverita di ossigeno, che simula la condizione atmosferica a circa 4.200 m di altezza. Dopo due ore ogni partecipante è stato sottoposto ad alcuni compiti: rispondere il più velocemente possibile premendo un tasto alla vista di stimoli target che comparivano in diverse zone dello spazio visivo (preceduti o meno da segnali indicatori), oppure scegliere quale tra due dita usare per la risposta a seconda dello stimolo percepito”.
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