Una spugna cattura e rivela i gas radioattivi pericolosi e inquinanti: la scoperta di Milano-Bicocca
Una nanospugna in grado di assorbire e rivelare i gas radioattivi pericolosi per la salute umana e inquinanti per l’ambiente.
È il nuovo materiale scintillatore poroso realizzato dai ricercatori del dipartimento di Scienza dei materiali dell'Università di Milano-Bicocca.
I risultati della ricerca, guidata dai professori Angelo Monguzzi, Angiolina Comotti, Silvia Bracco e Anna Vedda, sono stati riportati nell’articolo “Efficient radioactive gas detection by scintillating porous metal-organic frameworks”, recentemente pubblicato sulla rivista Nature Photonics.
Dalle sostanze prodotte nelle centrali nucleari fino all’utilizzo come agenti di contrasto negli esami diagnostici in medicina, i gas radioattivi giocano un ruolo importante in diversi ambiti della società. Il loro monitoraggio e la loro gestione rappresentano aspetti cruciali per la nostra sicurezza.
Scoperta l’antenata delle galassie sferoidali: nuovi indizi sul rapporto tra buchi neri e formazione stellare
Osservata nell’universo ancora giovane (1,25 miliardi di anni dopo il Big Bang), grazie al James Webb Space Telescope, la galassia GS-9209 ha una massa stellare simile a quella della Via Lattea e ha già terminato la formazione di stelle: le sue caratteristiche fanno luce sulla nascita delle galassie sferoidali e la connessione con i buchi neri di grande massa
Una collaborazione tra studiosi dell’Università di Edimburgo (Regno Unito) e dell’Università di Bologna ha identificato la più antica galassia quiescente – cioè che non forma più stelle – finora conosciuta. La galassia – chiamata GS-9209 – è stata osservata 1,25 miliardi di anni dopo il Big Bang: un’epoca che corrisponde a circa il 9% dell’età attuale dell’Universo. E a quel punto la formazione di nuove stelle al suo interno si era già fermata da circa mezzo miliardo di anni.
La scoperta – pubblicata sulla rivista Nature – è stata possibile grazie al James Webb Space Telescope e ci offre nuovi indizi per comprendere i processi fisici che guidano la formazione e l’evoluzione delle galassie. In particolare, lo studio ha permesso di evidenziare la correlazione tra la presenza di buchi neri supermassicci e l’inibizione della capacità delle galassie di formare nuove stelle.
Medicina
L'attività cerebrale a riposo dei bambini cambia in base al sesso
Ricerca dell’Università di Padova, in collaborazione con IRCCS “E. Medea”...
Un perfetto "laboratorio" vivente
Dall’invertebrato Botryllus schlosseri nuove risposte per Alzheimer e...
Paleontologia
Marocco: scoperto il più antico ed esteso insediamento agricolo finora noto in Africa nord-occidentale
Oued Beht, Khemisset. Foto aerea del sito (foto: T. Wilkinson, Archivio OBAP) A Oued...
Geografia e Storia
Attività vulcanica intermittente nella Rift Valley: impatti ambientali e ruolo nell’evoluzione degli ominidi
Una ricerca condotta dall’Università di Firenze e dall’Istituto di geoscienze e georisorse del Cnr...
Astronomia e Spazio
Cygnus X-3: un tesoro nascosto nella galassia
Su Nature Astronomy un nuovo studio pone nuova luce sulla comprensione...
Scienze Naturali e Ambiente
Rosmarino: la siccità controllata aumenta la resa e la qualità di olio essenziale
La siccità controllata può aumentare sino al 30 per cento la...
Piemonte: presentata in Consiglio...
La mozione, presentata dai Consiglieri regionali del Movimento...