Dall’antica Roma a oggi: uno nuovo studio riscrive la storia della mortalità e della sopravvivenza femminile a Milano negli ultimi 2mila anni
Un team internazionale di ricercatori coordinato dal Labanof dell’Università Statale di Milano ha esaminato 492 scheletri della collezione osteologica di Milano per far luce sulle dinamiche di sopravvivenza e mortalità femminile in città dall’epoca Romana al periodo contemporaneo. I risultati rivelano significative differenze di genere evidenziando come la vita media di una donnasia dipesa dall’interazione di diversi fattori culturali, sociali e biologici, primo fra tutti il rischio legato al momento della gravidanza e del parto. Si è visto quindi che in epoche in cui la donna ha avuto maggior assistenza in queste fasi cruciali, come nel Medioevo, l’aspettativa di vita migliora. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Nature Scientific Reports.
Altro che secoli bui: il Medioevo, almeno per le donne milanesi, vide un notevole miglioramento delle condizioni sociali, culturali e biologiche che si tradusse in un aumento dell’aspettativa di vita rispetto all’epoca Romana (da 36 a 40 anni). Le donne furono meno longeve e più a rischio di morte durante le epoche romana e moderna, mentre in epoca contemporanea, per la prima volta, le donne vivono più a lungo rispetto agli uomini.
New test improves diagnosis of allergies
Researchers at the University of Bern and Bern University Hospital have developed a test to simplify the diagnosis of allergies. Its effectiveness has now been confirmed in clinical samples from children and adolescents suffering from a peanut allergy. The results could fundamentally improve the clinical diagnosis of allergies in future.
Food allergies are a major health problem worldwide. In some countries, up to 10% of the population is affected, mainly young children. Peanut allergy, in particular, is one of the most common diseases and often manifests itself in severe, potentially life-threatening reactions. The stress of food allergies not only affects the individuals concerned, but also has far-reaching consequences for their families, the health system and the food industry. The oral food challenge test, in which people consume the allergen (such as peanut extract) under supervision to test the allergic reaction, is still considered the gold standard in diagnosis. However, the method is complex and carries health risks. The allergen skin prick test and blood test are often not very accurate, which can lead to misdiagnoses and unnecessary food avoidance.
Arriva il registro elettronico per l’obesità sarcopenica
Il Dipartimento di Medicina sperimentale alla guida del progetto collaborativo finalizzato alla realizzazione di un database di dati demografici e clinici dei pazienti che sarà reso operativo in una piattaforma digitale implementata da Bluecompanion
L’Unità di ricerca di Scienza dell'alimentazione e nutrizione umana del Dipartimento di Medicina sperimentale, con il coordinamento di Lorenzo Donini ha avviato e sta conducendo un progetto collaborativo con Bluecompanion per lo sviluppo di un registro elettronico (Sarcopenic Obesity e-Registry) per l’obesità sarcopenica, una condizione clinica caratterizzata dalla combinazione di obesità e sarcopenia, ovvero una ridotta massa muscolare scheletrica accompagnata da ridotta funzionalità muscolare.
Dal genoma dello squalo della Groenlandia i segreti della sua longevità
Uno studio internazionale a cui hanno partecipato, per l’Italia, anche ricercatori dell'Istituto di biofisica del Cnr e della Scuola Normale Superiore di Pisa, ha mappato per la prima volta il genoma dello squalo della Groenlandia, il vertebrato più longevo al mondo. Il lavoro, pubblicato su BioRxIv, getta nuova luce sui meccanismi che rendono possibile la sua straordinaria longevità
Lo squalo della Groenlandia (Somniosus microcephalus), un elusivo abitante delle profondità dell'Atlantico settentrionale e dell'Oceano Artico, è il vertebrato più longevo al mondo, con una durata di vita stimata di circa 400 anni: un team internazionale di studiosi ne ha mappato per la prima volta il genoma, facendo così luce sui meccanismi molecolari associati alla longevità di questa straordinaria specie.
La ricerca, pubblicata come preprint su BioRxiv, ha coinvolto istituzioni tedesche - il Fritz Lipmann Institute on Aging (FLI) di Jena e la Ruhr University di Bochum- danesi -l’Università di Copenhagen- e, per l’Italia, l'Istituto di biofisica del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ibf) e la Scuola Normale Superiore di Pisa, oltre ad altre istituzioni.
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