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Ricercatori dell'Università di Umeå, in Svezia, e della Michigan State University, negli Stati Uniti, hanno individuato un tipo di molecola capace di eliminare i batteri della clamidia, preservando però i batteri essenziali per la salute. Questa scoperta spalanca le porte a ulteriori indagini per lo sviluppo di nuovi antibiotici contro la clamidia, l'infezione batterica a trasmissione sessuale più diffusa a livello globale, con 130 milioni di casi annui.

"Nessuno dovrebbe convivere con la clamidia. Il problema attuale è che le terapie disponibili non distinguono tra batteri pericolosi e quelli utili. Inoltre, sta diventando sempre più seria la questione della resistenza di un numero crescente di batteri agli antibiotici ad ampio spettro oggi in uso", spiega l'autrice principale dello studio, Barbara Sixt, professoressa associata presso il Dipartimento di Biologia Molecolare dell'Università di Umeå, in Svezia.

Pubblicato in Medicina


Uno studio del Cnr-Ibiom ha approfondito gli effetti della somministrazione della polidatina – un polifenolo di origine vegetale noto per le sue proprietà antiossidanti – su campioni di cellule caratterizzate da trisomia del cromosoma 21, meglio conosciuta come sindrome di Down. È stata dimostrata la capacità di tale principio attivo naturale di ripristinare il corretto metabolismo energetico cellulare e ridurre lo stress ossidativo, facendone il candidato ideale per la prevenzione dei disturbi neurologici associati alla patologia. La ricerca è pubblicata su Free Radical Biology and Medicine.
Uno studio dell’Istituto di biomembrane, bioenergetica e biotecnologie molecolari del Consiglio nazionale delle ricerche di Bari (Cnr-Ibiom) ha approfondito gli effetti della somministrazione della polidatina – un polifenolo di origine vegetale noto per le sue proprietà antiossidanti – nel contrastare le alterazioni cellulari della sindrome di Down, patologia provocata da una particolare aberrazione cromosomica, ovvero la presenza di una triplice copia (trisomia) del cromosoma 21, che ogni anno colpisce circa 3.000-5.000 bambini nel mondo (1 su 1000 neonati, secondo dati della World Health Organization).

Pubblicato in Medicina


Una procedura innovativa per curare la grave cardiopatia di un giovane seguito dall’Ospedale pediatrico fin da piccolo. Studi preoperatori con modelli 3D e simulazioni virtuali. Pochi casi simili descritti nella letteratura scientifica internazionale.
Manovre fuori dagli standard per l’intervento di cardiologia mininvasiva che ha salvato la vita a un giovane adulto nato con il cuore a metà (senza il ventricolo destro). Era in pericolo per il malfunzionamento della valvola mitrale e per il superlavoro del suo cuore anomalo, condizione che rendeva la chirurgia tradizionale un'opzione ad altissimo rischio. Dopo il via libera del Comitato Etico dell’Ospedale e del Ministero della Salute, la procedura innovativa di riparazione del difetto (impianto trans-catetere di 3 clip valvolari) è stata eseguita con successo da un’équipe del Bambino Gesù con il supporto di esperti internazionali. Il caso, che ha pochi precedenti descritti nella letteratura scientifica mondiale, apre la strada a nuove possibilità di cura per i pazienti con cardiopatie congenite rare.

Pubblicato in Medicina

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