«Realizzare gli organoidi di tumori cerebrali – sottolinea Tiberi, il coordinatore della ricerca – è molto difficile e richiede delle competenze scientifiche che il Dipartimento Cibio dell’Università di Trento è riuscito ad attrarre e a sviluppare nei propri laboratori».
Riprende: «Gli organoidi costituiti a partire da cellule della pelle o del sangue si presentano come sfere irregolari, simili a piccole noccioline, e sono stati creati dall’Università di Trento e poi analizzati e caratterizzati in collaborazione con la Sapienza e l'Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, confermando la capacita di “ammalarsi” e mostrare caratteristiche simili a quelle dei tumori dei piccoli pazienti. Questo lavoro dimostra quanto sia importante la collaborazione tra università e istituzioni di ricerca italiane per dare vita a progetti innovativi».
«Abbiamo anche sviluppato organoidi a partire da cellule di donatori sani – spiega Tiberi – e questi ci hanno permesso di comprendere alcuni meccanismi genetici che stanno alla base dell’insorgenza e dello sviluppo di tumori cerebrali. In particolare lo studio ha confermato il ruolo determinante di due proteine (Otx2 e c-Myc) e ha indagato l’efficacia di alcune strategie terapeutiche (a base del farmaco tazemetostat)».
Aggiunge: «Produrre un gran numero di tumori ci aiuterà ad affinare la ricerca sui geni responsabili della malattia e sulle strategie di contrasto. Gli organoidi ci permettono di farlo senza ricorrere ad animali di laboratorio e in un contesto più vicino a quello dei pazienti. Possono rappresentare uno strumento affidabile per sviluppare terapie personalizzate».
Il tumore al cervello in età pediatrica
Il tumore al cervello è la prima causa di morte per cancro nei bambini. I tumori cerebrali sono patologie aggressive che necessitano di trattamenti multidisciplinari e integrati. Sebbene numerosi passi avanti siano stati fatti nel trattamento di queste malattie i pazienti che guariscono possono presentare effetti collaterali a lungo termine che influiscono significativamente sulla qualità della vita. Quando poi le cure sono inefficaci e il tumore si ripresenta a distanza di tempo, le terapie sono generalmente inefficaci. Il medulloblastoma, oggetto di studio di questo lavoro, è il tumore maligno del sistema nervoso centrale più frequente nei bambini. La sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi di medulloblastoma si aggira intorno al 70% (fonte: Fondazione Airc per la ricerca sul cancro).