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Martedì, 30 Giugno 2020


Il tema analizzato nella Galleria dell’ultimo numero della rivista Arabeschi curato da Alessandro Cecchi e Serena Grazzini, docenti dell’Università di Pisa: la riscrittura del mito tra romanzi e racconti, arte iconografica, teatro, cinema sino alla tv


Il mito di Barbablù nella cultura europea e le sue molteplici riscritture letterarie e artistiche tra Sette e Novecento sono il tema della Galleria dell’ultimo numero della rivista “Arabeschi” intitolata Barbablù. Il mito al crocevia delle arti e delle letterature. La pubblicazione, curata da Alessandro Cecchi e Serena Grazzini, docenti dell’Università di Pisa, presenta i primi risultati di una ricerca sviluppata in seno al Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell’Ateneo pisano in collaborazione con studiose e studiosi di università nazionali e internazionali che nell’ottobre del 2019 si sono riuniti a Pisa per un convegno sul tema.
A partire dal racconto La Barbe bleue di Charles Perrault, del 1697, l’elaborazione del mito è ricostruita in 20 brevi contributi corredati da immagini capaci di restituirne visivamente la fortuna europea. La galleria spazia a livello geografico, dal Portogallo alla Russia con uno sguardo anche all’America non solo anglofona, e tra i generi, tra cui romanzi, racconti, poesia, trasposizioni artistiche, sceniche, musicali e cinematografiche sino alla televisione.

Pubblicato in Arte

 

The team was co-led by May Griffith, a researcher at Maisonneuve-Rosemont Hospital Research Centre, which is affiliated with Université de Montréal and is part of the CIUSSS de l'Est-de-l'Île-de-Montréal. The results of this multinational project have just been published in the journal Science Advances.

"Our work has led to an effective and accessible solution called LiQD Cornea to treat corneal perforations without the need for transplantation," said Griffith. She is also a full professor in the Department of Ophthalmology at Université de Montréal. "This is good news for the many patients who are unable to undergo this operation due to a severe worldwide shortage of donor corneas," she said.

"Until now, patients on the waiting list have had their perforated corneas sealed with a medical-grade super glue, but this is only a short-term solution because it is often poorly tolerated in the eye, making transplantation necessary."

Pubblicato in Scienceonline

 

Greenpeace Italia pubblica oggi una nuova inchiesta, “Un santuario di balle”, per fare luce sulle responsabilità del rilascio in mare di alcune decine di tonnellate di rifiuti in plastica diretti in Bulgaria. Una vicenda accaduta cinque anni fa nel Golfo di Follonica e ancora irrisolta.

Il 23 luglio 2015 una nave cargo salpa da Piombino diretta a Varna, in Bulgaria, con un carico di 1.888 balle di rifiuti di plastica da incenerire. A causa di un’avaria, un’ora dopo la partenza il Comandante dà ordine di sversare in mare parte del carico pari a 56 balle. È così che 65 tonnellate di plastica finiscono nelle acque protette del Santuario dei Cetacei. Nessuna autorità marittima è a conoscenza dell’incidente fino al 31 luglio, quando una balla finisce accidentalmente nelle reti di un peschereccio nel Golfo di Follonica. Da qui parte l’inammissibile catena di omissioni, mancanze e negligenze delle istituzioni preposte che, invece di intervenire, si rimpallano ruoli, obblighi e inefficienze.

Pubblicato in Ambiente



Zika virus can hamper vital collagen development in the brains of babies whose mothers were infected with the disease while pregnant, new research reveals, as the search for a vaccine continues. Collagen is crucial to the circulatory system, as it regulates the compression of blood vessels. A large amount of the collagen found in the human brain is located inside vein tissue.

The research findings could explain the deaths of babies with microcephaly, a birth defect that causes a baby to be born with a smaller head and often smaller brains that may not have developed properly.

“In a previous study we saw that mothers with a rare mutation in their collagen genes had more chances of having babies with microcephaly if they got infected with Zika virus. In this study we found out the virus affects collagen-forming genes in foetuses,” says Renato Aguiar, a researcher at the Federal University of Minas Gerais and lead author of the study, published in Science Signaling [9 June].

“These two factors combined lead to very severe cases of congenital Zika syndrome and infant death.”

Pubblicato in Scienceonline


È andato a Guido Cavaletti, prorettore alla Ricerca e docente di Anatomia umana dell’Università di Milano-Bicocca, il premio Alan J. Gebhart per l’eccellenza nella ricerca sul sistema nervoso periferico, conferito dalla Peripheral Nerve Society (PNS) nell’ambito del meeting annuale, che per questa edizione, nel rispetto delle regole anti-Covid, si svolge in videoconferenza dal 27 al 30 giugno.

Istituito nel 2016, il prestigioso riconoscimento è stato assegnato per la prima volta a uno scienziato italiano da parte della PNS, l’organizzazione internazionale no-profit che raggruppa scienziati, medici e altri operatori sanitari impegnati nello studio e nella cura delle malattie del sistema nervoso periferico.

Il premio, la cui parte economica verrà interamente devoluta alla ricerca, è stato attribuito per il contributo fornito allo studio delle neuropatie da agenti tossici, con particolare riferimento agli effetti collaterali della chemioterapia antineoplastica, che rappresenta uno dei fattori limitanti più gravi per molti tipi di trattamento.

Pubblicato in Medicina

A team of researchers at the Department of Energy's Oak Ridge and Argonne national laboratories has performed the first room-temperature X-ray measurements on the SARS-CoV-2 main protease -- the enzyme that enables the virus to reproduce.

The X-ray measurements mark an important first step in the researchers' ultimate goal of building a comprehensive 3D model of the enzymatic protein. The model will be used to advance supercomputing simulations aimed at finding drug inhibitors to block the virus's replication mechanism and help end the COVID-19 pandemic. Their research results are publicly available and have been published in the journal Nature Communications.

SARS-CoV-2 is the virus that causes the disease COVID-19. The virus reproduces by expressing long chains of proteins that must be cut into smaller lengths by the protease enzyme.

Pubblicato in Scienceonline


Sviluppate in laboratorio nanoparticelle d’oro in grado di contrastare la morte cellulare dei neuroni esposti a sovraeccitamento.


Lo studio, pubblicato sulla rivista ACS Nano della American Chemical Society, è il risultato di una collaborazione internazionale coordinata da Roberto Fiammengo, ricercatore del Centro di Nanotecnologie Biomolecolari dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Lecce. Il team internazionale vede coinvolti anche ricercatori dell’Università di Genova, Imperial College, King's College di Londra, del Center for Synaptic Neuroscience and Technology dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova e del Max Planck Institute for Medical Research di Heidelberg.
L'eccessiva stimolazione dei neuroni da parte del neurotrasmettitore glutammato, normalmente coinvolto nella comunicazione eccitatoria tra neuroni, può danneggiare le cellule nervose e causarne la degenerazione. Questo fenomeno, conosciuto con il termine di eccitotossicità, è frequente in svariate patologie neuroinfiammatorie e neurodegenerative, quali la malattia di Alzheimer e la corea di Huntington, ma anche in caso di epilessia, trauma cerebrale e ictus.

Pubblicato in Tecnologia


Nello studio dell’Università di Pisa sulla rivista Mediterranean Marine Science la valutazione dei possibili rischi ambientali; l’ipotesi è che il pesce sia arrivato da laghetto di pesca sportiva per le piene dell’Arno nell’autunno 2019


E’ un grosso esemplare di persico spigola ibrido il pesce alieno individuato per la prima volte fra la foce dell’Arno e la costa di Marina Pisa da un gruppo di ricercatori dell’Università di Pisa. L’episodio, accaduto lo scorso dicembre, è stato oggetto di uno studio pubblicato su “Mediterranean Marine Science”, una rivista che a cadenza regolare segnala i nuovi avvistamenti di specie aliene e non indigene nel Mediterraneo per monitorarne l'espansione. Secondo i ricercatori l’esemplare in questione, mezzo metro di lunghezza per 2,7 kg di peso, proverrebbe da un laghetto di pesca sportiva, da cui è probabilmente fuggito durante le piene dell'Arno nell’autunno del 2019. Quello sulle coste pisane sarebbe inoltre il primo avvistamento in un ambiente marino. Il persico spigola ibrido, selezionato per avere pesci più robusti e a crescita più rapida, è infatti un incrocio tra Morone chrysops, una specie tipicamente di acqua dolce, e Morone saxatilis, più legata ad ambienti salmastri.

Pubblicato in Ambiente

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