Oltre i mercati e le catene: commento al saggio 'Domestic slavery in the nineteenth- and early-twentieth-century northern Sudan' di Heather Jane Sharkey del 1992

Statuina in bronzo raffigurante schiavo Asante
Il presente saggio si configura come un'analisi estesa e un commento critico al lavoro di Heather Jane Sharkey, "Domestic slavery in the nineteenth- and early-twentieth-century northern Sudan" (1992). L'obiettivo è esplorare in profondità la tesi dell'autrice, che sposta il focus dalla schiavitù come fenomeno di mero commercio o sfruttamento agricolo per esaminarla come un'istituzione complessa, radicata nel tessuto sociale e culturale sudanese. Il testo discute la trasformazione della schiavitù da pratica d'élite a fenomeno di massa e analizza il suo ruolo nell'etica dell'ozio e nel prestigio sociale. Vengono inoltre affrontate le sfide metodologiche legate alla carenza di fonti dirette e la diversità delle esperienze degli schiavi, spesso ignorate dalla storiografia tradizionale. In conclusione, il nostro saggio traccia un parallelo tra l'eredità irrisolta della schiavitù in Sudan e le sue ripercussioni sul razzismo sistemico e sulle disuguaglianze negli Stati Uniti, sottolineando come in entrambi i contesti il passato continui a plasmare le dinamiche del presente.
Beyond Markets and Chains: A Commentary on Heather Jane Sharkey's 1992 Essay 'Domestic Slavery in the Nineteenth- and Early-Twentieth-Century Northern Sudan'

This essay is an extended analysis and critical commentary on Heather Jane Sharkey's work, "Domestic slavery in the nineteenth- and early-twentieth-century northern Sudan" (1992). The goal is to deeply explore the author's thesis, which shifts the focus from slavery as a mere phenomenon of trade or agricultural exploitation to examine it as a complex institution, rooted in the social and cultural fabric of Sudan. The text discusses the transformation of slavery from an elite practice to a mass phenomenon and analyzes its role in the ethics of idleness and social prestige. It also addresses the methodological challenges related to the lack of direct sources and the diversity of slaves' experiences, which are often ignored by traditional historiography. In conclusion, our essay draws a parallel between the unresolved legacy of slavery in Sudan and its repercussions on systemic racism and inequality in the United States, highlighting how in both contexts, the past continues to shape the dynamics of the present.
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