Venerdì, 21 Gennaio 2022

Cosa rende un compagno potenzialmente più allettante di un altro?
La teoria della selezione sessuale di Darwin fu un’idea radicale che cambiò fondamentalmente la prospettiva scientifica sul sesso e sull’evoluzione. La lotta per l’accoppiamento e la fecondazione fornisce un motore potente della diversificazione all’interno e tra le specie. I contemporanei di Darwin scartarono la sua ipotesi di un “gusto per la bellezza (taste for the beautiful)” che favorirebbe certi compagni rispetto ad altri; ma 150 anni di ricerca hanno accumulato una schiacciante evidenza che la selezione sessuale dipende in gran parte dalle scelte sessuali sia delle femmine che dei maschi.

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Uno studio appena pubblicato su Communications Earth & Environment, una rivista del gruppo editoriale Nature, spiega come e perché le catene montuose come l’Himalaya producano gas-serra e siano in grado di rilasciarli efficacemente nell’atmosfera.

 Le catene montuose derivate dalla collisione tra continenti, come l’Himalaya, sono state a lungo sottovalutate negli studi relativi al ciclo profondo dei gas-serra, che coinvolge tra le altre cose i lenti scambi di carbonio tra le rocce della Terra e la sua superficie. Negli ultimi anni, tuttavia, stanno emergendo sempre maggiori evidenze che questi tipi di montagne, se pur prive di vulcani, producano (e hanno prodotto in passato) anidride carbonica (CO2) in quantità rilevanti, dello stesso ordine di grandezza di quelle emesse dall’attività vulcanica.

 I meccanismi di produzione della CO2 in profondità in questi contesti geologici e i processi di rilascio della stessa in superficie sono relativamente ben conosciuti. La CO2 viene prodotta a profondità di 20-30 km essenzialmente attraverso reazioni metamorfiche di decarbonatazione che avvengono a spese di originari sedimenti contenenti carbonati. In superficie, la CO2 viene tipicamente rilasciata attraverso circuiti idrotermali, in corrispondenza di sorgenti calde localizzate lungo importanti discontinuità tettoniche (faglie). Sono invece sostanzialmente ancora sconosciuti i meccanismi che consentono di mobilizzare e trasportare la CO2 dalla sorgente profonda alla superficie.

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Venerdì, 21 Gennaio 2022 09:54

COVID: la parola agli psicologi

 

Il lavoro svolto dal Cnr-Irib di Messina in collaborazione con le Università della Calabria e della Magna Graecia di Catanzaro ha rilevato che quasi il 60% degli psicologi ha dichiarato un aumento di nuovi pazienti durante la pandemia. Ansia, depressione e disturbi del sonno i sintomi prevalenti. Le più colpite sono risultate le donne, impiegate, con bassa scolarità, tra i 26 e i 45 anni, non sposate. Lo studio è stato pubblicato su Journal of Affective Disorders Report.

L’onda lunga della pandemia da COVID ha prodotto notevoli ricadute sulla salute mentale. In questi lunghi mesi, centinaia di indagini sono state condotte a livello internazionale per quantificare gli effetti negativi che il COVID-19 sta avendo sul benessere psicologico. Numerosi sono i sintomi comportamentali descritti, sia in chi è stato contagiato dal virus, sia in chi, invece, è stato vittima di fattori indiretti come: lunghi periodi di quarantena, perdita del sostegno sociale e sovraesposizione a fenomeni di infodemia. Tutte le ricerche scientifiche svolte nell’ultimo anno sono concordi nell’indicare che la pandemia e le misure di quarantena stanno seriamente impattando la salute mentale.

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Utilizzare le immagini satellitari per studiare l’orientamento di antiche tombe giapponesi. Questo tipo di studio, condotto dal Politecnico di Milano, non era mai stato effettuato in Giappone, a causa del gran numero di siti archeologici e del fatto che l'accesso a queste aree è solitamente vietato. Per questi motivi per studiare gli orientamenti dei tumuli funerari sono state utilizzate le foto satellitari. I risultati mostrano che le tombe sono orientate verso l'arco del Sole nascente, la divinità che gli imperatori giapponesi collegavano all'origine mitica della loro dinastia.


Le isole giapponesi sono cosparse da centinaia di antichi tumuli funerari, i più grandi dei quali hanno la forma di un buco della serratura e sono chiamati Kofun. Costruiti tra il III e il VII secolo d.C., i più imponenti sono attribuiti ai semileggendari primi imperatori, mentre quelli più piccoli dovrebbero appartenere a ufficiali di corte e a membri della famiglia reale.

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