Un nuovo approccio farmacologico per ridurre la progressione del tumore pancreatico
Una ricerca pubblicata su Gastroenterology, che ha visto la partecipazione di ricercatori dei dipartimenti di Medicina sperimentale e di Chimica e tecnologie del farmaco della Sapienza, insieme con altre università e centri di ricerca internazionali, ha identificato una potenziale strategia farmacologica adiuvante della terapia convenzionale del cancro pancreatico, basata sull’attivazione di uno specifico enzima coinvolto nel metabolismo del tumore
A oggi il carcinoma pancreatico è un tumore praticamente intrattabile, che rappresenta la settima causa di morte per cancro a livello mondiale. Il motivo è che tale tumore si sviluppa in un microambiente particolarmente ostile, con ridotta tensione di ossigeno e limitato apporto nutritivo, che porta le cellule tumorali pancreatiche a riprogrammare il proprio metabolismo, acquisendo così dei vantaggi proliferativi rispetto alle cellule normali.
Come ridurre il rischio di contagio da Sars Covid 2 negli studi odontoiatrici
Uno dei problemi maggiori che hanno riscontrato gli odontoiatri nel loro lavoro è stato sempre quello legato al rischio di contagio che può avvenire durante la pratica odontoiatrica; i trapani e gli aspiratori ne sono sempre stati il maggior veicolo.
Molti anni fa si scoprì che i primi strumenti rotanti, utilizzati nel cavo orale dei pazienti, aspiravano il sangue e gli altri materiali presenti nella bocca dei pazienti per poi successivamente rigurgitarli, in minima parte, nel cavo orale del paziente successivo, con un'enorme rischio di contagio, soprattutto, dei virus delle epatiti B e C. Ciò avveniva per problemi legati alle pressioni durante e dopo l'aspirazione. La questione fu poi risolta grazie a strumenti più moderni dotati di blocchi di risalita.
Oggi con la Sars-Covid2 il problema si pone con gli aerosol che i trapani pneumatici ad alta velocità liberano nell'aria.
La cattiva gestione della comunicazione durante la Pandemia da Sars-Cov2. Il caso della Gran Bretagna
Siamo nel II anno D.C ( dopo Sars -Cov2), e, come intorno all'anno mille nacque una moltitudine di falsi profeti, allo stesso modo oggi abbiamo vissuto la nascita di nuovi profeti che hanno fatto e continuano a fare a gara a raccontare la propria versione dei fatti.
E' comprensibile che personaggi vissuti sino a questo momento nell'ombra, in oscuri laboratori o uffici, finalmente abbiano avuto l'occasione di poter esprimersi seguendo le proprie fantasie. Ma tutto ciò, sommato alla potenza dei media, ha generato problematiche molto serie nella popolazione di molti Paesi.
Una brutta sorpresa nel bosco di monte Livata
Domenica 25 luglio 2021 qualcuno ha pensato bene di costruire una capanna utilizzando dei legni e sradicando decine di metri quadri di muschio causando così un rilevante danno ambientale.
Monte Livata fa parte del parco regionale dei Monti Simbruini (area protetta), in cui è vietato il prelievo di muschio.
Il muschio, con le sue oltre 10.000 specie, crea nel complesso un'importante microsistema: al suo interno vivono microrganismi, insetti e piccole piante; ha un'utilità fondamentale per la rigenerazione delle falde acquifere. Il muschio fornisce acqua agli alberi che ne utilizzano una parte, mentre il resto finisce nelle falde acquifere che a loro volta costituiscono il 70% dell'acqua potabile utilizzata dagli esseri umani.
E' il muschio con il suo microsistema che ha creato le condizioni che hanno permesso lo sviluppo della vita al di fuori dell'acqua. Senza il muschio la vita si sarebbe sviluppata solo nei corsi d'acqua e negli oceani. Se si pensa che tutto il muschio presente sulla terra produce più ossigeno di tutti gli alberi presenti su di essa si comprende come distruggendolo si crea un danno pari a quello della distruzione degli alberi.
Per quello che concerne lo specifico danno nel parco di Monte Livata, abbiamo cercato di riposizionarlo sulle pietre dalle quali era stato strappato. Purtroppo solo una piccola parte riuscirà ad attecchire e anni di sviluppo di questi muschi sono comunque andati distrutti.
Qui di seguito le immagini dello smantellamento della capanna e del riposizionamento del muschio sulle rocce:
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