Child marriage is legal and persists across Canada
Over 3,600 marriage certificates were issued to children under the age of 18 between 2000 and 2018
Canada is at the forefront of global efforts to end child marriage abroad. Yet this practice remains legal and persists across the country. In Canada, more than 3,600 marriage certificates were issued to children, usually girls, under the age of 18 between 2000 and 2018, according to a new study from researchers at McGill University. In recent years, an increasing number of child marriages have been common-law unions.
Child marriage, defined as formal or informal (common-law) marriage before the age of 18, is a globally-recognized indicator of gender inequality because the negative consequences for health and personal development disproportionately affect girls. While much research has focused on developing countries, in wealthier nations like Canada, child marriage practices are overlooked and understudied.
Using data from vital statistics agencies and recent censuses, the researchers found that child marriage remains in practice from coast to coast, with the highest estimates of formal marriage found in Alberta (0.03%) and Manitoba (0.04%), and the highest estimates of any type of child marriage (formal or common-law) in Saskatchewan (0.5%) and the territories (1.7%). The study, published in Population and Development Review, is the first to shed light on how common child marriages are in the country.
Resistant rice plants: TU Graz identifies bacterium that protects rice plants against diseases
With their expertise in microbiome research, the researchers at the Institute of Environmental Biotechnology were able to demonstrate how a specific bacterium inside the seeds of rice plants effectively and in an eco-friendly way inhibits destructive plant pathogens.
Rice is the staple food of about half the world's population. The cultivation of the rice plant is very water-intensive and, according to the German aid organization Welthungerhilfe, around 15 per cent of rice is grown in areas with a high risk of drought. Global warming is therefore becoming increasingly problematic for rice cultivation, leading more and more often to small harvests and hunger crises. Crop failures caused by plant pathogens further aggravate the situation. Here, conventional agriculture is trying to counteract this with pesticides, which are mostly used as a precautionary measure in rice cultivation. The breeding of resistant plants is the only alternative to these environmentally harmful agents – and currently only moderately successful. If the plants are resistant to one pathogen thanks to their breeding, they are usually more susceptible to other pathogens or are less robust under adverse environmental conditions.
Nitruri 2D per una microelettronica super efficiente
La scoperta di nuove forme bidimensionali dei nitruri apre nuove prospettive per l’elettronica ultra-veloce e ad alta efficienza energetica. Uno studio pionieristico dell’Istituto per la microelettronica e microsistemi del Cnr di Catania pubblicato su Advanced Materials
L’emergenza ambientale a livello globale richiede il passaggio verso forme di energia rinnovabili e l’adozione di metodi efficienti per la distribuzione, la conversione e l’utilizzo dell’energia elettrica. In questo contesto, gli straordinari progressi ottenuti nel corso degli ultimi anni nella tecnologia dei materiali semiconduttori ad ampia banda proibita, quali il carburo di silicio (SiC) e il nitruro di gallio (GaN), sono stati alla base della transizione verso una elettronica ad alte prestazioni e ad alta efficienza energetica, in grado di rispondere all’emergenza posta dal riscaldamento globale.
La recente dimostrazione di nuove forme bidimensionali del GaN e di altri nituri (InN ed AlN) apre nuove prospettive per l’applicazione di questi materiali nella micro e nanoelettronica. Uno dei primi studi in questa direzione, realizzato dai ricercatori dell’Istituto per la microelettronica e microsistemi del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Imm) di Catania, in collaborazione con l’Università di Linkoping in Svezia e con l’MFA-EK di Budapest, nell’ambito del progetto europeo Grifone, è stato recentemente pubblicato sulla rivista internazionale Advanced Materials.
Dare un “calcio” agli atomi per far diventare trasparente un materiale
Un team ricercatori di Italia, Germania e Stati Uniti, in uno studio pubblicato su Nature Physics, dimostra come in un ossido di Rame l’eccitazione degli atomi con un campo infrarosso possa migliorare altre proprietà del materiale
Trieste, 8 gennaio 2021 - Tutti i dispositivi optoelettronici funzionano sulla base di come i materiali assorbono, trasmettono o riflettono la luce. Per questo, comprendere come i materiali interagiscono con la radiazione a livello atomico non solo aiuta a decidere quale materiale scegliere per una determinata applicazione - ad esempio nel campo delle telecomunicazioni o della sensoristica -, ma apre anche allo sviluppo di materiali con proprietà sempre nuove. Una collaborazione tra ricercatori provenienti da Italia, Germania e Stati Uniti ha dimostrato come in un ossido di Rame (CuGeO3) far vibrare gli atomi forzatamente, “calciandoli” con un impulso laser a infrarossi, può rendere il materiale trasparente per tempi brevissimi (meno di 10 alla meno 12 secondi).
Albumina contro Covid-19: avviata con successo la sperimentazione clinica
In attesa dello sviluppo di un vaccino per sconfiggere la malattia, il gruppo di ricerca coordinato da Francesco Violi della Sapienza ha iniziato la sperimentazione dell’uso di albumina come supporto alla tradizionale terapia anticoagulante nel trattamento delle complicanze trombotiche. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Thrombosis and Haemostasis
Nei pazienti con infezione da SARS-CoV-2 è ormai accertato l’elevato rischio legato alla formazione di trombi che possono determinare conseguenze devastanti come ostruzioni polmonari (embolie), infarto cardiaco e ictus con una frequenza più elevata di quella riscontrata nella polmonite comunitaria. Per tale ragione la comunità scientifica ha cercato di identificare una terapia mirata, a supporto di quelle tradizionali, per far fronte alle complicanze dovute alla formazione di trombi riducendo il ricorso alla terapia intensiva.