L’inalazione di nanoplastiche riduce le capacità olfattive
Uno studio coordinato dal Cnr ha indagato per la prima volta gli effetti delle inalazioni di nanoplastiche nei mammiferi, rivelando che queste sono in grado di penetrare nel cervello e deteriorare, in particolare, la funzione olfattiva. La ricerca, condotta in collaborazione con il Dipartimento di Fisica della Sapienza Università di Roma è pubblicata sulla rivista Science of The Total Environment.
Le nanoplastiche - piccolissimi frammenti di plastiche, di dimensioni inferiori a un millesimo di millimetro - sono ormai diffuse in quasi tutti gli ecosistemi, compresi suolo, aria e acqua: la massiccia contaminazione determina un rischio per gli organismi viventi, tra cui l’essere umano, che può entrare in contatto con queste sostanze in diversi modi, attraverso la catena alimentare, l'acqua e l'aria. Oggi, per la prima volta, uno studio coordinato dall’Istituto di biochimica e biologia cellulare del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ibbc) di Monterotondo Scalo (Rm) ha approfondito gli effetti dell'inalazione di nanoplastiche nei mammiferi.
Ischia comunità cosmopolita dell’VIII secolo a.C.
Grazie all’analisi isotopica di ossa e denti di oltre 50 individui, uno studio guidato dal Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università di Padova rivela che nell’VIII secolo a.C. la comunità dell’isola di Ischia era formata da immigrati greci, fenici e italici (con una presenza importante di donne anch’esse immigrate)
Nell’VIII secolo a.C. l’isola vulcanica di Ischia vede il primo insediamento greco nel Mediterraneo occidentale e diventa un vero emporio di convivenza tra comunità locali, greci e fenici: a rivelarlo è lo studio dal titolo Where Typhoeus lived. 87Sr/86Sr Analysis of Human Remains in the Volcanic Environment of the First Greek Site in the Western Mediterranean (Pithekoussai, Italy), pubblicato sulla rivista scientifica “iScience”, di un team internazionale di ricerca coordinato da Melania Gigante del Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università di Padova che ha analizzato i resti umani della necropoli di Pithekoussai (a Ischia) dimostrando la complessità delle interazioni culturali e biologiche in questo sito chiave per lo studio della nascita della Magna Grecia.
Hydrogen becomes a superfluid at nanoscale, confirming 50-year-old prediction
Researchers at the University of British Columbia, RIKEN, and Kanazawa University created nano-size, ultra-cold labs to demonstrate superfluidity in hydrogen (Dr. Susumu Kuma, RIKEN).
Hydrogen nano-clusters at low temperatures display ‘superfluidity’—a quantum state of frictionless flow only previously observed in helium. The new research was published today in Science Advances by an international team led by chemists at the University of British Columbia (UBC).
“This discovery deepens our understanding of quantum fluids and could inspire more efficient hydrogen storage and transport for clean energy,” says Professor Takamasa Momose, an expert on cold molecules at UBC and senior author of the paper.
Helium was discovered to possess superfluid characteristics at low temperatures in 1936—helium atoms flowed through extremely narrow channels without friction or viscosity. Some atomic gasses can also behave like superfluids.
Physicist and Nobel laureate Dr. Vitaly Ginzburg did predict liquid hydrogen might also be a superfluid in 1972—but until now, direct observations of hydrogen molecules that can become a superfluid have eluded scientists.
Prima evidenza sperimentale di una nuova forma di ghiaccio dal comportamento dinamico
Uno studio internazionale, coordinato dalla Sapienza, ha dimostrato sperimentalmente l‘esistenza del ghiaccio VII plastico, la cui presenza è ipotizzata all’interno di alcune lune del sistema solare. La scoperta, pubblicata su “Nature”, apre nuove opportunità di ricerca per la comprensione dell’evoluzione strutturale dei pianeti ghiacciati
Una fase cristallina dell’acqua che si forma a pressioni superiori a 50000 atmosfere e 300 °C: il ghiaccio VII plastico che si differenzia dalle altre forme di ghiaccio per la sua natura ibrida tra un solido e un liquido. Le molecole dell’acqua in questa fase sono disposte in un reticolo cubico denso, ma, a differenza delle altre forme di ghiaccio, sono libere di ruotare attorno alle loro posizioni d’equilibrio in modo simile a un liquido. Questo comportamento dinamico conferisce alla fase una natura plastica, la cui esistenza è stata ipotizzata da simulazioni di dinamica molecolare ma mai osservata sperimentalmente.
Da un derivato della vitamina A, una speranza di cura per un tumore cerebrale pediatrico
La NanoFenretinide, formulazione messa a punto da un gruppo di ricerca dell’Università di Bologna, ha dato risultati promettenti per la lotta al glioma diffuso della linea mediana, forma tumorale che colpisce i bambini tra i 5 e i 10 anni.
La fenretinide, un derivato della vitamina A, potrebbe diventare la base per un nuovo trattamento in grado di curare un tumore cerebrale pediatrico noto come glioma diffuso della linea mediana (DMG). A sostenerlo – con uno studio pubblicato sulla rivista Neuro-Oncology – è un gruppo di ricerca internazionale che ha coinvolto due studiose dell’Università di Bologna: Isabella Orienti e Giovanna Farruggia del Dipartimento di Farmacia e Biotecnologie.
Idrogeno da biomassa: sviluppato un nuovo catalizzatore sostenibile al nichel-indio
Un gruppo di ricerca coordinato dal Cnr, in collaborazione con l’Università di Pavia e lo European Synchrotron Radiation Facility di Grenoble, ha sviluppato un catalizzatore a base di nichel e indio che consente di produrre idrogeno verde dalla biomassa a basso costo. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Applied Catalysis B: Environment and Energy..
Un gruppo di ricerca coordinato dall’Istituto di scienze e tecnologie chimiche “Giulio Natta” del Consiglio nazionale delle ricerche di Milano (Cnr- Scitec) ha sviluppato un catalizzatore a base di nichel e indio in grado di convertire composti derivati dalla biomassa in idrogeno verde con una stabilità finora ottenibile solo con catalizzatori a base di metalli nobili, molto stabili ma dal costo elevato. Questo risultato rappresenta un passo avanti significativo verso la produzione di idrogeno sostenibile, riducendo la dipendenza da materiali rari e costosi. Allo studio hanno partecipato anche altri due Istituti di ricerca del Cnr - l’Istituto di chimica dei composti organometallici (Cnr-Iccom) e l’Istituto per i processi chimico-fisici (Cnr-Ipcf), entrambi con sede a Pisa, l’Università di Pavia e lo European Synchrotron Radiation Facility di Grenoble, in Francia. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Applied Catalysis B: Environment and Energy.
I papiri di Ercolano ai raggi X, gli studiosi di UniTo ricostruiscono il pensiero storico di Crisippo di Soli
Prende il via al Dipartimento di Studi Storici dell’Università di Torino un ambizioso progetto per la ricostruzione sistematica del pensiero del filosofo stoico Crisippo di Soli (III secolo a.C.), figura chiave nello sviluppo della logica, della fisica e dell’etica nella nostra tradizione filosofica. L’iniziativa, sostenuta con due milioni di euro dalla Commissione Europea attraverso l’ERC-Consolidator Grant APATHES, vedrà una collaborazione internazionale tra studiosi e istituzioni di prestigio.
Una task force interdisciplinare, guidata dalla cattedra di Papirologia del Prof. Christian Vassallo, coinvolgerà l’Universität Wien, la Transylvania University (KY, USA) e l’Université Laval (Québec, Canada). L’obiettivo principale sarà la realizzazione della prima edizione moderna del trattato Sulla Provvidenza di Crisippo, un'opera in almeno cinque libri, di cui conserviamo quasi esclusivamente testimonianze indirette. Due Papiri di Ercolano — il PHerc. 1421 e il PHerc. 1038, che trasmettono rispettivamente i libri I e II del trattato — rappresentano gli unici manoscritti a noi pervenuti e sono conservati attualmente nell’Officina dei Papiri della Biblioteca Nazionale di Napoli ‘Vittorio Emanuele III’.
Cop 16: il flash mob del WWF
In occasione della COP 16 sulla Convenzione Biodiversità, il 21 febbraio a Roma una manifestazione indetta dal WWF
“Chi salva la natura salva sè stesso”
FLASH MOB: Appuntamento a Roma in Via san Nicola de’ Cesarini (Largo di Torre Argentina) venerdì 21 febbraio alle 16.00
Un flash-mob animato e creativo per chiedere alle istituzioni e ai media di non perdere di vista i colori della biodiversità in un momento cruciale.
Dal 25 al 27 febbraio, Roma (presso la sede FAO) ospiterà le sessioni supplementari della COP16 della Convenzione sulla Diversità Biologica. La COP16 ha come obiettivo centrale il rafforzamento dell’implementazione del Quadro Globale per la Biodiversità di Kunming Montreal (KMGBF), l’agenda globale dell’ONU che definisce 23 target per fermare e invertire la perdita di natura entro il 2030. Un evento importante su un tema che ci riguarda tutti perché la tutela della biodiversità ci garantisce aria pulita, acqua pulita e cibo sicuro. Purtroppo, finora, è mancata l’attenzione mediatica e istituzionale dovuta.
Flessibili e biocompatibili, nuovi dispositivi piezoelettrici per medicina ed energia
Un team dell’Istituto nanoscienze del Cnr, in collaborazione con le Università di Pisa, del Wisconsin-Madison e la Scuola Normale Superiore, ha ideato dispositivi piezoelettrici flessibili, biodegradabili e ad alte prestazioni, basati su nanocristalli di cellulosa e metalli degradabili, che offrono nuove soluzioni per il monitoraggio cardiaco, la somministrazione di farmaci e la medicina rigenerativa. Lo studio è pubblicato sulla rivista Science Advances.
Un gruppo di ricercatori e ricercatrici dell’Istituto nanoscienze del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa (Cnr-Nano) ha sviluppato una tecnologia innovativa che combina nanomateriali di origine naturale e strati di metalli degradabili per realizzare dispositivi avanzati destinati al settore biomedicale. Lo studio, svolto con le Università di Pisa, del Wisconsin-Madison (Stati Uniti) e con la Scuola Normale Superiore, è pubblicato sulla rivista Science Advances.
Diabete di tipo 2: interazione tra dieta, microbiota intestinale e infiammazione sistemica nelle malattie metaboliche
Scoperto il loro legame da un team dell’Università di Padova e VIMM
Il diabete di tipo 2 è una delle principali emergenze sanitarie globali, con oltre mezzo miliardo di persone affette in tutto il mondo e circa 4 milioni in Italia. L'obesità è uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo del diabete e di altre patologie metaboliche, come la steatosi epatica, una condizione caratterizzata dall'accumulo di grasso nel fegato che può evolvere in malattie più gravi come la cirrosi e il carcinoma del fegato.
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