Reducing salt in bread without sacrificing taste

Most people in the U.S. consume too much salt; adult Americans typically eat twice the daily amount recommended by dietary guidelines. Bread may not seem like an obvious culprit; however, due to high consumption and relatively high salt content, baked goods are a major source of sodium in the diet. A new study from the University of Illinois explores ways to reduce sodium in bread without sacrificing taste and leavening ability.
“Bread is one of the staple foods in a lot of people's diets, and people generally don't stick to just one serving of bread,” says Aubrey Dunteman, graduate student in the Department of Food Science and Human Nutrition at U of I, and lead author on the paper.
“About 70% of sodium in the U.S. food supply comes from packaged and processed foods. And the top source is actually baked goods, so reducing salt in that particular category would help to reduce sodium consumption tremendously,” adds study co-author Soo-Yeun Lee, professor of food science at U of I. We can’t completely eliminate salt from our diet, but we can reduce it to a healthier level.
Sequencing multiple RNA base modifications simultaneously: a new era of RNA biology

Researchers from Osaka University have been able to simultaneously detect two types of microRNA modification while sequencing single RNA molecules.
Osaka, Japan – After a gene is transcribed into RNA, modifications can occur to the subunits or “bases” that make up the RNA molecule, which can affect its structure and function. The study of these changes is known as “epitranscriptomics.” These base modifications can occur to most types of RNA molecule, including microRNAs.
Now, a research group at Osaka University, led by Professor Masateru Taniguchi and Professor Hideshi Ishii, have sequenced a microRNA that is a marker for “refractory” gastrointestinal cancer, which does not respond to treatment. They were able to directly detect two types of chemical base modifications simultaneously using a single-molecule quantum sequencer.
MicroRNAs are small non-coding RNA molecules that play a regulatory role by interfering with and suppressing the expression of a gene. Base modifications to microRNAs can affect how they are processed and the efficiency by which they can suppress their targets, altering their function. These modifications are therefore important for understanding the functions of RNAs but have previously proved hard to detect.
The indigenous population of ancient Sicily were active traders

Il Monte Polizzo - Photo J.L.Berry
How should we relate to the traditional historiography on ancient Sicily? The prevailing view has been that the indigenous population had neither territory, power nor economic resources. But with the aid of interdisciplinary methods, a new thesis shows that trade was a big part of the economy for the inhabitants of the settlement of Monte Polizzo.
In general, historiography concerning ancient Sicily is overwhelmingly Greco-centric, i.e. focused on its Greek immigrants. Because the indigenous population’s architectonic remains are relatively invisible, whilst those of the Greek immigrants are monumental, the accepted historiography has been that the indigenous population had neither territory, power nor economic resources. It was instead accepted that as soon as the Greeks had established themselves on the island (on the western side in 628BCE) they colonised and controlled the majority of the Sicilian lowlands, the economy and thus also the indigenous population.
Cancro e metastasi: scoperto recettore endoteliale in grado di interferire con la disseminazione delle cellule metastatiche

Team di ricercatori di Padova e Torino individua nella Latrophilina 2 il recettore in grado di contenere le metastasi grazie alla formazione di una barriera endoteliale nei vasi sanguigni.
Ricercatori delle Università di Padova e Torino hanno scoperto che il processo che porta alla formazione e allo sviluppo dei vasi sanguigni e della funzione vascolare è regolato dal recettore Latrophilina 2 (LPHN2) il quale, agendo da aggregatore cellulare, è in grado di determinare – attraverso specifici segnali - la formazione di una efficace barriera endoteliale che potrebbe costituire un impedimento alla metastasi cellulare dei tumori. Le patologie vascolari sono tuttora la prima causa di morte nel mondo occidentale. Indagare quali sono i meccanismi molecolari coinvolti nello sviluppo e differenziamento del sistema vascolare è quindi di primaria importanza per identificare nuove patologie e curare quelle già esistenti. L'angiogenesi consiste nello sviluppo di nuovi vasi sanguigni a partire da altri già esistenti.
IL 10 OTTOBRE TORNA URBAN NATURE

Domenica 10 ottobre in Italia torna la festa della natura in città, sono già 60 le adesioni e l'evento centrale sarà a Roma
VOGLIAMO CITTÀ CON PIÙ NATURA
EVENTO CENTRALE ALL’ORTO BOTANICO DI ROMA
Le nostre città devono diventare nature-positive e amiche del clima: è con questo messaggio che il WWF lancia la quinta edizione di Urban Nature in vista della manifestazione che animerà i grandi e i piccoli centri in tutta Italia in occasione della Festa della Natura in città, prevista per quest’anno domenica 10 ottobre. Per avere città con più natura, più salubri e più sicure nell’epoca della pandemia da COVID e dei fenomeni estremi causati dal cambiamento climatico. Quest’anno la Festa della Natura in Città del WWF arriva alla vigilia di un momento importante a livello su scala globale, l’apertura (lunedì 11 ottobre) della Conferenza delle Parti sulla Biodiversità (a Kunming in Cina), convocata per arrestare e invertire la curva della perdita di natura.
L’alfa-sinucleina stimola le cellule staminali neurali

Un’équipe di ricercatori del Cnr-Ibbc ha identificato il ruolo anti-invecchiamento neurale e di mantenimento della produzione di neuroni svolto in vivo da questa molecola. I risultati sono pubblicati su Frontiers in Cell and Developmental Biology.
Il cervello dei mammiferi continua a generare neuroni per tutta la vita, a partire da cellule staminali neurali, in due zone specifiche dette nicchie neurogeniche: il giro dentato dell’ippocampo e la zona subventricolare. Un team dell’Istituto di biochimica e biologia cellulare del Consiglio nazionale delle ricerche (CnrIbbc), guidato da Felice Tirone e Laura Micheli in collaborazione con Giorgio D’Andrea e Manuela Ceccarelli, si è chiesto se vi fossero dei geni particolarmente coinvolti nel mantenimento della produzione di neuroni nell’anziano. A questo scopo i ricercatori hanno utilizzato un modello di invecchiamento in vivo, con ridotta produzione di cellule staminali e neuroni del giro dentato dell’ippocampo e conseguente riduzione della capacità mnemonica.
Antidepressants Inhibit Cancer Growth in Mice

Classic antidepressants could help improve modern cancer treatments. They slowed the growth of pancreatic and colon cancers in mice, and when combined with immunotherapy, they even stopped the cancer growth long-term. In some cases the tumors disappeared completely, researchers at UZH and USZ have found. Their findings will now be tested in human clinical trials.
Serotonin is a neurotransmitter that is also known as the happiness hormone because of its beneficial effects on mood. In depressed people, the concentration of serotonin in the brain is reduced. The hormone also influences many other functions throughout the body. The majority of the serotonin is not located in the brain, but is stored in the blood platelets. Serotonin reuptake inhibitors (SSRIs), which are used to treat depression, increase serotonin levels in the brain but decrease peripheral serotonin in platelets.
SSRIs slow tumor growth
The involvement of serotonin in carcinogenesis was already known. Until now, however, the underlying mechanisms had remained obscure. Now, researchers at the University of Zurich (UZH) and University Hospital Zurich (USZ) have shown that SSRIs or other drugs that lower peripheral serotonin levels can also slow cancer growth in mice. “Drugs that are already approved for clinical use as antidepressants could help improve treatment of hitherto incurable pancreatic and colorectal cancers,” says Pierre-Alain Clavien, director of the Department of Surgery and Transplantation.
OSTEOMIELITE PEDIATRICA: NUOVE INDICAZIONI PER CURARE L’INFEZIONE DELLE OSSA

Dai maggiori esperti italiani, coordinati dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, una guida per i pediatri su diagnosi e terapie appropriate. Lo studio pubblicato sull’Italian Journal of Pediatrics.
È un’infezione batterica che si insinua nelle ossa dei bambini, 4 ogni 100.000. Se non ben curata, può avere esiti anche molto gravi. È l’osteomielite ematogena acuta non complicata, per la cui cura, fino ad oggi, erano disponibili solo indicazioni frammentarie e molto eterogenee. Da uno studio coordinato dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù arriva un nuovo strumento per i pediatri. I maggiori esperti italiani, analizzando la letteratura scientifica esistente, hanno individuato le terapie più efficaci per evitare ricoveri inutili, prolungati e soprattutto la degenerazione della malattia. Lo studio, pubblicato sull’Italian Journal of Pediatrics, è open access e contiene una serie di tabelle con la classificazione dei batteri che causano l’infezione, gli antibiotici più adatti al caso, dosaggi, tempi e modalità di somministrazione.
L’INFEZIONE CHE “MANGIA” LE OSSA
L’osteomielite ematogena è un’infezione causata da un gran numero di batteri (lo stafilococco tra i più comuni) che penetrano nelle ossa, corrodendole, attraverso fratture, ferite o per via di infezioni in altre partidel corpo. Colpisce soprattutto i bambini in età prepuberale, circa 3-4 ogni 100.000, è più frequente nelle ossa degli arti e si manifesta con sintomi molto vari tra cui febbre, dolore nell'area dell'infezione, tumefazione e difficoltà di movimento. L’individuazione del batterio responsabile è spesso complessa: in attesa dell’esito delle indagini di laboratorio e imaging, ai bambini con osteomielite viene somministrata una terapia empirica per poi passare alla cura specifica. La diagnosi tempestiva e un trattamento appropriato sono fondamentali per minimizzare il rischio di complicanze gravi.
Criticità dei fondali marini italiani: presentato l’Atlante

L’Atlante, al quale ha contribuito anche la Sapienza con il Dipartimento di Scienze della Terra, è stato presentato alla Camera dei deputati nell’ambito del progetto MaGIC (Marine Geohazards along the Italian Coasts).
Il 27 settembre 2021, presso la Camera dei deputati, è stato presentato il progetto MaGIC (Marine Geohazards along the Italian Coasts) nell'ambito del quale è stato illustrato l’Atlante dei lineamenti di pericolosità geologica dei fondali marini italiani realizzato da tre Istituti del Consiglio nazionale delle ricerche, che è anche coordinatore del progetto, sette università e l’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS). MaGIC è finanziato dal Dipartimento della protezione civile con 5.25M€. Responsabile scientifico del progetto è Francesco L. Chioci, docente del Dipartimento di Scienze della Terra, associato al Cnr.
Il mondo sottomarino, grazie alle nuove tecnologie, sta sempre più svelando i suoi segreti e quello che appare non è sempre tranquillizzante. I mari italiani, a causa della geologia attiva, sono infatti caratterizzati da fondali spesso in frana, solcati da profondi canyon dove si riversano valanghe di detriti, specie in occasione di terremoti o grandi piene fluviali, formando una sorta di fiumi di fango che scorrono sui fondali, erodendoli. Altra caratteristica del nostro Paese è la presenza di stretti (come quello di Messina) dove forti correnti accelerano facendo migrare grandi dune di sabbia o di ghiaia.
Al via la sperimentazione nell’uomo della terapia di editing genetico per l’infezione da HIV

La Food and Drug Administration (FDA) approva l'utilizzo della tecnologia di gene-editing messa a punto presso la Temple University, dal Prof. Kamel Khalili in collaborazione con il gruppo del Prof. Pasquale Ferrante dell’Università Statale di Milano, e apre la strada alla prima sperimentazione della terapia basata su CRISPR per l'eliminazione dell'HIV nei pazienti umani.
Negli ultimi sette anni, il prof. Kamel Khalili ed il suo gruppo di ricercatori della Lewis Katz School of Medicine della Temple University di Philadelphia (USA) hanno sviluppato e perfezionato, anche in collaborazione con il prof. Pasquale Ferrante ed il suo gruppo di ricerca dell’Università Statale di Milano, la tecnologia di gene-editing basata su CRISPR, per il trattamento dell'infezione da HIV, attraverso l'eradicazione del genoma del virus da quello delle cellule infettate.
Medicina
Svelati i Segreti dello Sviluppo Embrionale Iniziale: Un Modello 3D di Cellule Staminali
Studio pubblicato su «Nature Cell Biology» da Padova e Torino...
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L'eccezionale stato di conservazione dello scheletro umano di Altamura, risalente a circa 150.000 anni...
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