Un gruppo di ricercatrici e ricercatori dell’Università di Torino sta studiando il canto del pinguino africano per salvarlo dall’estinzione

Livio Favaro, Francesca Terranova e Anna Zanoli fanno parte del team di biologi marini dell’Università di Torino che da anni si sta dedicando allo studio del pinguino africano, una specie che abita le coste del Sudafrica e della Namibia. “Il pinguino africano è noto anche come pinguino asino per il suo vocalizzo molto particolare, che ricorda un raglio. Ma al di là dell’elemento di curiosità, proprio sullo studio e il monitoraggio del canto di questi animali si fonda il progetto di ricerca e tutela che da anni portiamo avanti in collaborazione con le autorità del Sudafrica” ha dichiarato Livio Favaro.
Materiali per la green energy: nanoserbatoi metallici per lo stoccaggio dell'idrogeno

Courtesy Anna Regoutz (UCL, London)
Un team di ricerca internazionale composto, per l’Italia, da ricercatori del Consiglio nazionale delle ricerche e dell’Università Roma Tre, ha identificato attraverso un approccio innovativo il collegamento tra struttura elettronica e proprietà termodinamiche di alcuni materiali. La scoperta, pubblicata su PRX Energy, permette di affrontare in modo tecnologicamente più efficiente il problema dello stoccaggio dell’idrogeno.
Un gruppo di ricerca internazionale composto, per l’Italia, da ricercatori dell'Istituto officina dei materiali del Consiglio nazionale delle ricerche di Trieste (Cnr-Iom) e dell’Università Roma Tre, in collaborazione con colleghi dell’University College di Londra, dell’Università di Bristol (Regno Unito), dell’University of Technology di Delft (Olanda) e dell’Università di Zurigo (Svizzera) ha raggiunto importanti risultati per affrontare in modo tecnologicamente più efficiente il problema dello stoccaggio dell’idrogeno.
Un nuovo studio paleogenetico traccia le migrazioni umane durante l’Impero romano

Un gruppo di ricerca internazionale coordinato dall’Università di Stanford insieme alla Sapienza e all’Università di Vienna ha analizzato migliaia di genomi antichi, di cui 204 inediti, da resti scheletrici rinvenuti in Europa, Asia e Africa, confermando la diversità genetica delle popolazioni che abitavano queste aree
Un gruppo di ricerca internazionale coordinato dall’Università di Stanford insieme alla Sapienza e all’Università di Vienna, ha utilizzato materiale genetico estratto da scheletri antichi per ricostruire un quadro dettagliato delle migrazioni e degli spostamenti a lungo raggio durante il periodo di massimo splendore dell'Impero.
Inventato in Italia il software per ottimizzare la qualità delle immagini di risonanza magnetica cardiaca

Come l’abilità nel “cogliere l’attimo” conta nella fotografia d’autore, così fino ad oggi è stata l’esperienza dell’operatore di radiologia a fare la differenza nella visualizzazione di aree cicatriziali nel cuore durante l’esecuzione di esami di risonanza magnetica cardiaca. Un’invenzione di scienziate e scienziati italiani promette di innovare questa fondamentale pratica diagnostica, rendendola accurata al primo “scatto” grazie all’intelligenza artificiale. Si chiama “THAITI” ed è un software messo a punto e brevettato da un team interdisciplinare composto da Daniela Besozzi e Daniele M. Papetti dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, Marco S. Nobile dell’Università Ca’ Foscari Venezia, e Camilla Torlasco dell’IRCCS Istituto Auxologico Italiano di Milano.
Cambiamento climatico, l'Artico sta perdendo la memoria

Lo scioglimento causato dal riscaldamento globale sta deteriorando rapidamente il segnale climatico contenuto nei ghiacciai delle isole Svalbard. Questo è quanto scoperto da un gruppo di ricerca internazionale coordinato dall’Istituto di scienze polari del Cnr e dall’Università Ca’ Foscari Venezia. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista The Cryosphere.
In tutto il mondo i ghiacciai si stanno ritirando a una velocità senza precedenti, e questo sta comportando la perdita delle informazioni riguardanti la storia del clima e dell’ambiente in essi contenute. A perdere la memoria sono anche i ghiacciai dell’arcipelago delle Svalbard, nel Circolo polare artico: lo dimostra per la prima volta uno studio internazionale pubblicato sulla rivista The Cryosphere, guidato da ricercatori dell’Istituto di scienze polari del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isp) e dell’Università Ca’ Foscari Venezia, al quale partecipano l'Istituto di scienze dell'atmosfera e del clima del Cnr (Cnr-Isac) e l'Università di Perugia.
L’invisibile barriera genetica che divideva l’Eurasia occidentale nella preistoria

Un nuovo studio internazionale, che ha visto la partecipazione della Sapienza Università di Roma, ha dimostrato l’esistenza di due gruppi di popolazioni diverse culturalmente ma anche geneticamente nell’area che va dal Mar Nero alla regione del Mar Baltico nel corso del Mesolitico e del Neolitico. I risultati, ottenuti grazie all’analisi di più di 1.600 antichi genomi umani, sono stati pubblicati sulla rivista Nature.
Un team internazionale di ricercatori, di cui fa parte Dušan Borić del Dipartimento di Biologia ambientale della Sapienza Università di Roma, ha analizzato un ampio set di dati sul DNA antico dimostrando l’esistenza di differenze genetiche, oltre che culturali, tra le antiche popolazioni occidentali dell'Eurasia.
Un progetto di ricerca italiano all’avanguardia per definire i marcatori di patogenicità delle varianti SARS-CoV-2

Il team di ricerca coordinato da Guido Antonelli del Dipartimento di Medicina Molecolare ha partecipato a uno studio nazionale sui marcatori di patogenicità delle varianti di SARS-CoV-2, guidato dall'Università di Pisa e finanziato dall’Istituto superiore di sanità, che getta le basi per lo sviluppo di approcci terapeutici e preventivi mirati alle più recenti varianti del virus
Il team di ricerca coordinato da Guido Antonelli del Dipartimento di Medicina molecolare ha partecipato insieme con il Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa a uno studio nazionale sui marcatori di patogenicità delle varianti di SARS-CoV-2 guidato dall'Università di Pisa e finanziato dall’Istituto superiore di sanità.
Fast-fashion, indagine di Greenpeace traccia i resi online: vestiti comprati e restituiti più volte percorrono fino a 10 mila km. I danni ambientali

Abiti venduti e resi più volte, e pacchi di vestiti che viaggiano anche per decine di migliaia di chilometri tra l’Europa e la Cina, senza costi per l’acquirente e con spese irrisorie per l’azienda produttrice, ma con enormi danni ambientali: è quanto emerge dall’indagine condotta dall’Unità Investigativa di Greenpeace Italia che per quasi due mesi, in collaborazione con la trasmissione televisiva Report, ha tracciato i viaggi compiuti da alcuni capi d’abbigliamento del settore del fast-fashion acquistati e resi tramite piattaforme di e-commerce.
Tutti i risultati dell’inchiesta, anticipati in parte nella trasmissione di Report andata in onda ieri sera su Rai 3, sono pubblicati oggi da Greenpeace Italia in un rapporto dal titolo “Moda in viaggio. Il costo nascosto dei resi online: i mille giri del fast-fashion che inquina il pianeta”. Per condurre l’indagine, sono stati acquistati 24 capi d’abbigliamento del fast-fashion sulle piattaforme e-commerce di otto tra le principali aziende del settore: Amazon, Temu, Zalando, Zara, H&M, OVS, Shein e ASOS. Prima di effettuare i resi, Greenpeace e Report hanno nascosto un localizzatore GPS in ogni vestito, riuscendo così a tracciarne gli spostamenti, scoprire il mezzo di trasporto usato e studiare la filiera logistica dei venditori.
Lipids are good for human health!

In a remarkable three-year journey, EpiLipidNET, an international consortium of 450 lipid scientists, clinicians, scientific societies, and enterprises from 47 countries, is celebrating its extraordinary accomplishments in the field of lipid research, education, and the promotion of public awareness. With a strong EU-based presence, this collaborative effort has not only resulted in significant scientific impact but has also been committed to disseminating knowledge within and beyond academic circles.
Fats and oils known as lipids, are very important substances in the body. Therefore the balance of lipids in the body is crucial for our health, and an imbalance can lead to multiple diseases. Lipid research is currently in the spotlight of scientific and industrial interests in Europe and worldwide. That is not surprising given that lipids, with many activities and functions, are crucial players in human metabolism. Lipids are also an important source of energy in our diet and as such need to be closely analysed in various food sources including animal and non-animal products such as plants and in novel foods, such as meat replacers and plant-based milk.
Indagare i tumori con un metodo rivoluzionario basato sulla risonanza magnetica per immagini e sullo studio del movimento dell’acqua

Un team di ricercatori dell’Università di Torino, guidati dai Proff. Giuseppe Ferrauto e Silvio Aime, ha sviluppato un metodo basato sulla risonanza magnetica per immagini (RMI) che va oltre le tradizionali tecniche di imaging, consentendo una valutazione più accurata della malignità dei tumori e dell'efficacia dei trattamenti. Si tratta di un nuovo approccio che promette di cambiare il modo in cui osserviamo i tumori per capirne l’aggressività, a testimonianza del fatto che la scienza avanza di pari passo con la tecnologia.
Capire la complessità dei tumori è fondamentale, poiché ogni tipo di tumore può rispondere in modo diverso ai trattamenti. La chiave per un trattamento mirato ed efficace è localizzare con precisione il tumore e determinare il grado di malignità. La risonanza magnetica (MRI) è un potente strumento che fornisce immagini altamente dettagliate dei tessuti interni del corpo umano, con un'elevata accuratezza e senza rischi per il paziente. Il nuovo metodo sviluppato a Torino va però ben oltre, spingendosi a visualizzare dettagli funzionali delle cellule tumorali.
Medicina
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