Cats: Independent for 6,000 Years – Ancestors of the domestic cat led an opportunistic lifestyle
" Geo Ragnarr Loobrok " - Credits : Veronica Rocco and Guido Donati
Together with an international team, researchers of the Senckenberg Center for Human Evolution and Palaeoenvironment at the University of Tübingen studied the feeding habits of the ancestors of present-day domestic cats. They concluded that the first cats known from Europe did not rely on humans. Instead, 6,200 to 4,300 years ago, the cats fed both on wild animals as well as rodents that were closely associated with human agriculture. The study will be published today in the scientific journal “PNAS.”
The African wildcat (Felis silvestris lybica) is the ancestor of all present-day domestic cats. The sandy-colored animals originated on the African continent. “Around 6,000 years ago, the animals also became established in Europe, where they spread as domesticated cats,” explains Prof. Dr. Hervé Bocherens of the Senckenberg Center for Human Evolution and Palaeoenvironment at the University of Tübingen, and he continues, “The oldest fossils date back about 6,200 years and were discovered in Poland. We asked ourselves how these animals were domesticated after they spread into Europe.”
PETA chiede al Presidente del Consiglio di chiudere gli allevamenti di animali da pelliccia a seguito dei casi di COVID-19 nei visoni
Poiché i virus mortali sono collegati alla fauna selvatica in cattività, PETA sottolinea l'urgenza di implementazione di un divieto immediato
In seguito alle notizie dei visoni risultati positivi al COVID-19 in 20 allevamenti di animali da pelliccia in Olanda e all'ipotesi che alcuni allevatori abbiano contratto il virus dagli animali, questa mattina PETA ha inviato una lettera (disponibile qui) al Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte – e per conoscenza ai Ministri responsabili della salute, delle politiche agricole e dell'ambiente – esortandolo a attuare il divieto di allevamento di animali da pelliccia in Italia e di chiudere le 13 strutture rimaste ancora attive nel paese.
L'azione arriva dopo che il Parlamento olandese ha votato a stragrande maggioranza per anticipare l'attuazione del divieto di allevamento di animali da pelliccia nei Paesi Bassi, originariamente fissato per il 2024, a seguito dei focolai di COVID-19 sviluppatesi in diverse strutture del Paese. Il divieto di allevare animali per la produzione di pellicce è in vigore anche in Austria, Repubblica Ceca, Israele, Regno Unito e in molti altri Paesi.
Proteggiamo la grande bellezza di squali e razze nel Mediterraneo
Ieri la denuncia sulla pesca illegale nel Mediterraneo con le immagini raccolte sui social di tutti i paesi rivieraschi: oggi invece è la volta delle celebrazioni, nate nell’ambito di GenerAzioneMare, per la difesa del Capitale Blu del Mediterraneo.
Il WWF onora la Giornata Mondiale degli Squali (Shark Awareness Day), mettendo in risalto la loro bellezza e esaltando la loro importanza, perché nel un Mondo che Verrà, per recitare lo slogan della nuova campagna WWF, deve esserci posto anche per loro.
Gli squali hanno ruolo fondamentale negli equilibri degli ecosistemi marini: ad esempio, le immersioni degli squali, così come delle mante, garantiscono il ricircolo dei nutrienti trasportandoli dalla superficie alle profondità degli oceani tramite la loro alimentazione e il loro ciclo vitale. Tutti gli elasmobranchi (questo il nome dei gruppi a cui appartengono squali, razze, mante, etc) sono anche una formidabile fonte di guadagno per molte comunità che vivono di ecoturismo: ogni anno almeno 600.000 sub viaggiano nel mondo per avere l’opportunità di ammirare gli squali nel loro ambiente naturale: nelle Maldive uno squalo vivo vale molto di più di un esemplare morto.
Osservare l’aggregazione delle proteine in vivo: un nuovo sistema sintetico fa luce sui meccanismi “segreti” delle cellule
Un team di ricerca internazionale con un forte contributo della Sapienza ha sviluppato un sistema sintetico che permette di studiare in vivo il meccanismo di aggregazione delle proteine nelle cellule. Lo studio, pubblicato sulla rivista Nature Chemical Biology, apre nuove strade alla comprensione di un meccanismo che, se non funziona correttamente, può causare l’insorgenza di gravi patologie
Le cellule sono alla base della vita di qualunque organismo vivente. Il loro corretto funzionamento si basa su una precisa organizzazione interna dello spazio, tramite la quale le proteine e gli acidi nucleici sono in grado di svolgere efficacemente il proprio compito.
Fino a pochi anni fa si credeva che l’organizzazione interna delle cellule fosse dovuta unicamente alla presenza di alcuni organelli separati dal resto del citoplasma da membrane. Recentemente è stato invece scoperto che esiste un certo numero di organelli, detti condensati biomolecolari, che sono sprovvisti di membrana e svolgono un ruolo importante nell’omeostasi cellulare, poiché sono in grado di adattare la propria struttura e funzione a variazioni dell’ambiente interno ed esterno alla cellula stessa. Inoltre, i meccanismi alla base della formazione di questi organelli, composti principalmente da proteine e acidi nucleici, sembrano essere coinvolti anche nella patogenesi di malattie come l’Alzheimer, la SLA e la demenza frontotemporale, tutte patologie causate da un’aggregazione anomala di proteine.
Medicina

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