Redazione
LA PROTEINA NUMB È L’INTERRUTTORE PER LA DIAGNOSI DELLE FORME PIÙ AGGRESSIVE”
NUMB è la proteina che costituisce un biomarcatore nell’evoluzione del tumore alla vescica: lascoperta del meccanismo molecolare apre la strada a nuove strategie terapeutiche per combattere il cancro vescicale. Lo studio, condotto dal team di ricercatori dell'Istituto Europeo di Oncologia (IEO) e dell'Università degli Studi di Milano e pubblicato su Nature Communications, dimostra inoltre che i tumori vescicali superficiali e quelli profondi rappresentano stadi differenti di un unico processo patologico che evolve nel tempo, contrariamente a quanto ritenuto fino ad ora.
Una nuova speranza per la diagnosi e la cura dei tumori della vescica più aggressivi nasce dalle ricerche di un gruppo di scienziati dell'Istituto Europeo di Oncologia (IEO) e dell'Università degli Studi di Milano. Lo studio sostenuto da Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro è stato coordinato da Salvatore Pece, professore ordinario di Patologia generale e vicedirettore del Dipartimento di Oncologia ed Emato-Oncologia dell'Università Statale di Milano, Direttore del Laboratorio “Tumori Ormono-Dipendenti e Patobiologia delle Cellule Staminali” dello IEO.
Dagli ulivi la salute: l'oleuropeina stimola i mitocondri e combatte l'invecchiamento muscolare
29 Nov 2024
Team di ricercatori internazionale guidato dall’Università di Padova ha dimostrato come l’oleuropeina, una molecola presente nelle foglie di ulivo, sia capace di contrastare il declino della funzionalità mitocondriale legato all’invecchiamento muscolare. Lo studio Mitochondrial calcium uptake declines during aging and is directly activated by oleuropein to boost energy metabolism and skeletal muscle performance pubblicato sulla prestigiosa rivista «Cell Metabolism» è stato condotto da Gaia Gherardi, Cristina Mammucari e Rosario Rizzuto del Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Padova, e da Anna Weiser, Jerome Feige e Umberto De Marchi del Nestlé Institute of Health Sciences di Losanna. Ha inoltre coinvolto ulteriori ricercatori dell’Università di Padova, in particolare dei Dipartimenti di Scienze del Farmaco e di Biologia.
Uno studio condotto dall’Istituto di nanotecnologia del Cnr e dal Center for Life Nano- & Neuro-Science dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Roma in collaborazione con l'azienda D-Tails ha portato, per la prima volta, all’introduzione di una tecnica di super-risoluzione senza scansione che sfrutta i movimenti oculari involontari legati alla determinazione delle distanze e al miglioramento dell'acuità visiva. Il lavoro è stato pubblicato sulla rivista ‘npj Imaging’.
L'esame del fondo oculare sta acquisendo sempre maggiore importanza grazie alla sua potenzialità di estendersi oltre le patologie oculari, utilizzando la retina come una finestra sul sistema nervoso centrale per la diagnosi precoce e il monitoraggio delle malattie neurodegenerative. In questo contesto, è essenziale sviluppare una “fundus camera” (ovvero una camera le cui ottiche sono sviluppate specificatamente per lo studio del fondo dell’occhio), che offra alta risoluzione (super-risoluzione), alta specificità (imaging in fluorescenza) e che funzioni senza ottiche di scansione (scan-less) per rilevare precocemente biomarcatori molecolari delle malattie neurodegenerative.
I neuroni della corteccia entorinale laterale che si attivano al richiamo della memoria episodica sono colorati in rosso, in verde i nuclei degli altri neuroni
Una ricerca condotta da un team di ricerca dell’Istituto di neuroscienze del Cnr e del laboratorio di biologia Bio@sns della Scuola normale superiore, pubblicata di recente sulla rivista Cell Reports, indaga il ruolo della corteccia entorinale laterale nella memoria episodica. Comprendere questi meccanismi neurobiologici potrà fornire nuove prospettive nella lotta contro le patologie che coinvolgono il deterioramento cognitivo, come l’ Alzheimer.
Sapienza nel team di ricerca coordinato da coordinato dall’Università di Trieste che ha dimostrato la radice biologica della preferenza di umani e animali per i suoni consonanti, questi ultimi alla base dei segnali sociali
Il team di ricercatori Sapienza hanno collaborato con l’Università degli Trieste in uno studio sulla preferenza delle specie animali, umane e non umane, per i suoni consonanti, che sarebbe in parte determinata fisiologicamente. L’ipotesi all’origine dello studio, condotto su centotrenta pulcini implumi, è che gli elementi costitutivi delle capacità musicali – di umani e animali – abbiano una radice biologica, condivisa tra specie anche filogeneticamente distanti, e non dipendono già solo dalla cultura e dall’esperienza musicale.
Messo a punto da studiosi dell’Università di Bologna e del Dartmouth College, è un innovativo template della superficie corticale, costruito a partire dall’anatomia di 1031 cervelli umani, che permette di realizzare studi di risonanza magnetica funzionale con meno dati ed un maggiore livello di replicabilità e riproducibilità Bologna, 1 agosto 2024 - Un nuovo strumento, più efficiente, più accurato e più economico, per studiare il funzionamento della corteccia cerebrale. Si chiama “Onavg”, abbreviazione di “Open Neuro Average”, ed è nato dal lavoro congiunto di studiosi dell’Università di Bologna e del Dartmouth College (USA).
Team di ricerca guidato da Padova svela il meccanismo che garantisce alla fotosintesi la sua massima espressione.
Le piante sfruttano l'energia solare per svolgere la fotosintesi, fissare l’anidride carbonica e alimentare le proprie funzioni cellulari. Questo processo permette a questi organismi di sfruttare la luce solare come fonte di energia per la loro vita. Gli animali, al contrario usano come fonte di energia l’energia chimica che viene sfruttata attraverso un meccanismo chiamato “respirazione cellulare” che avviene all’interno di organelli specializzati chiamati mitocondri. Nonostante questa differenza fondamentale, anche nelle cellule delle piante è attiva la respirazione mitocondriale (i mitocondri sono le centraline energetiche delle cellule) e questa è essenziale per la loro sopravvivenza.
Identificata l’immagine di un grande felino nella pietra rinvenuta a Grotta Romanelli da un team internazionale di cui fanno parte anche ricercatori della Sapienza. Il reperto è stato datato a circa 12.000 anni fa, quando erano presenti ormai pochi esemplari di leone nel nostro continente. Lo studio rivela importanti peculiarità sull’arte delle ultime società di cacciatori e raccoglitori dell’Italia e dell’Europa.
Un nuovo studio, frutto di un approccio interdisciplinare che ha coinvolto ricercatori di diversi enti, fra cui Sapienza Università di Roma, ha identificato in una pietra rinvenuta 80 anni fa a Grotta Romanelli (Castro, Lecce) l’immagine di un grande leone, databile a circa 12.000 anni fa. Il reperto costituisce l'ultima rappresentazione e anche l'ultima testimonianza di leone delle caverne in Europa. La ricerca, a cui hanno collaborato anche CNRS, Université Jean-Jaurés, ISPC-CNR, Universidad Complutense de Madrid, Università di Milano, Università di Torino, IGAG-CNR e Università di Cagliari, è stata pubblicata sulla rivista Quaternary Science Reviews.
10° CONGRESSO
SOCIETÀ ITALIANA PARKINSON E DISORDINI DEL MOVIMENTO/LIMPE-DISMOV ETS
10 | 11 | 12 aprile 2024
Allianz Mico – Milano Convention Centre
Via Gattamelata, 5 | Gate 14
Milano
GIORNATA MONDIALE PARKINSON
PRESENTAZIONE risultati
del questionario
ATTIVITA’ BISOGNI E ASPETTATIVE dei caregiver familiari nella Malattia di Parkinson
PRESENTAZIONE
del libro
“A tavola con il Parkinson” in occasione della
GIORNATA MONDIALE PARKINSON11 aprile 2024
Allianz MiCo | Milano Convention Centre
Via Gattamelata, 5 | Gate 14
Milano
Tutto pronto per il 10° Congresso della Società Italiana Parkinson e disordini del movimento LIMPE-DISMOV ETS che si terrà a Milano, dal 10 al 12 aprile, presso il MiCo Milano Congressi.
Più che un Congresso sarà un vero e proprio Summit sulla Malattia di Parkinson e i Disordini del movimento che partirà dal confronto sulle ultime conoscenze e sulle modalità di diagnosi più avanzate relative alla malattia di Parkinson, la seconda più comune malattia degenerativa dopo l’Alzheimer, fino ad arrivare alle condizioni sociopsicologiche di pazienti e caregiver.
Studi condotti dal Consiglio nazionale delle ricerche su esemplari di coralli tropicali hanno permesso di comprendere i meccanismi di calcificazione di questi preziosi organismi, e acquisire informazioni cruciali sulla risposta attivata rispetto al riscaldamento globale e all’acidificazione degli oceani. I risultati delle analisi hanno riguardato campioni prelevati nel corso della spedizione di Tara Ocean Foundation nell’Oceano Pacifico.