Greenpeace: si conclude la spedizione “Difendiamo il mare” nel Santuario dei Cetacei, tanti gli avvistamenti di balene e delfini, minacciati da plastica, pesca e traffico marittimo

Si è conclusa la spedizione “Difendiamo il mare” di Greenpeace Italia. La barca Bamboo della Fondazione Exodus di don Mazzi, partita il 16 luglio da Porto Santo Stefano, è rientrata all’isola dell’Elba con a bordo i ricercatori dell’Istituto Tethys impegnati con Greenpeace in attività di monitoraggio dei cetacei tra Mar Ligure, nord della Corsica e Isola d’Elba.
L’area del Santuario dei Cetacei si conferma di valore unico per i cetacei del Mediterraneo. Durante i cinque giorni di monitoraggio con il supporto scientifico dell’Istituto Tethys, sono stati osservati 128 animali appartenenti a quattro specie diverse: balenottera comune, tursiope, stenella striata e grampo. L’impatto delle attività umane è però evidente: durante gli avvistamenti sia di tursiopi che di balenottere comuni sono stati studiati, tramite foto identificazione, individui con pinne dorsali amputate a causa dell’interazione con attività umane, probabilmente pesca o imbarcazioni. Nell’area è stato osservato un elevato traffico marittimo e la costante presenza di plastica in mare.
Scuola, dall’help desk alle modalità di ingresso e uscita, all’igienizzazione degli spazi: firmato il Protocollo di sicurezza per la ripresa di settembre.

Scuola, dall’help desk alle modalità di ingresso e uscita, all’igienizzazione degli spazi: firmato il Protocollo di sicurezza per la ripresa di settembre. Azzolina: “Accordo importante, tuteliamo la salute di tutti”
Il Ministero dell’Istruzione ha sottoscritto questa mattina con le Organizzazioni sindacali il Protocollo di sicurezza per la ripresa di settembre.
“Si tratta di un accordo importante che contiene le misure da adottare per garantire la tutela della salute di studentesse, studenti e personale, ma anche impegni che guardano al futuro e al miglioramento della scuola come il contrasto delle cosiddette classi ‘pollaio’, una battaglia che porto avanti da tempo e che rappresenta una priorità - ha detto la Ministra Lucia Azzolina, aprendo il tavolo per la firma -. Ringrazio le Organizzazioni sindacali e quanti, nel nostro Ministero, in quello della Salute, nel Comitato Tecnico Scientifico, si sono prodigati per questo risultato molto atteso dalle scuole. Come Governo avevamo promesso di trovare le risorse per la ripresa e lo abbiamo fatto: abbiamo 2,9 miliardi e stiamo mettendo anche fondi per consentire agli Enti locali di affittare spazi per le lezioni. Non era un risultato facile, ma lo abbiamo ottenuto”.
La molecola che ripulisce gli ingranaggi della memoria

Ricercatori dell’Istituto di biochimica e biologia cellulare del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr- Ibbc) di Monterotondo, hanno dimostrato che la Spermidina, una sostanza presente naturalmente in molti cibi, è in grado di correggere i difetti di memoria, rimettendo in moto i neuroni, in soggetti di mezza età predisposti al declino cognitivo grazie alla sua azione di “pulizia” degli aggregati proteici tossici accumulati nel cervello. Lo studio è pubblicato sulla rivista Aging Cell.
Un team di ricerca dell’Istituto di biochimica e biologia cellulare del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ibbc) e del Telethon institute of genetics and medicine (Tigem) coordinato da Elvira De Leonibus, in uno studio pubblicato sulla rivista Aging Cell, descrive uno dei possibili meccanismi attraverso cui la Spermidina, in soggetti di mezza età predisposti al declino cognitivo, ripristina la memoria nell’invecchiamento grazie alla sua azione di “pulizia” degli aggregati proteici tossici accumulati nel cervello. La Spermidina è una poliammina in grado di favorire la longevità attraverso un’azione protettiva sul sistema cardiaco ed è stata anche testata sulla neurodegenerazione nella drosofila, il moscerino della frutta.
Didattica a distanza: il 65 per cento delle mamme-lavoratrici non la ritiene conciliabile con il lavoro

Il 65 per cento delle mamme-lavoratrici non ritiene conciliabile DAD e lavoro e tra queste, il 30 per cento prenderebbe in considerazione di lasciare il lavoro, se l’uso della didattica a distanza dovesse continuare anche a settembre. È quanto emerge dal primo report dell’indagine nazionale “Che ne pensi? La DAD dal punto di vista dei genitori”, predisposto da un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Scienze umane per la formazione, formato da Giulia Pastori (coordinamento scientifico), Andrea Mangiatordi, Valentina Pagani e Alessandro Pepe.
L’indagine, che ha raggiunto circa 7.000 genitori di bambini e ragazzi di scuola primaria e secondaria, per un totale di circa 10.000 bambini e ragazzi, consiste in un questionario online diffuso sui canali social.
I ricercatori hanno approfondito come sono stati vissuti questi mesi di scuola “in casa” da uno dei principali gruppi di stakeholder della scuola: i genitori.
Il questionario fornisce infatti un quadro generale non solo di com’è stata percepita e vissuta da loro questa esperienza, ma restituisce anche un bilancio finale sulla modalità della didattica a distanza, dando spunti di riflessione per il futuro.
Virus umano sconosciuto legato ai tumori mammari individuato in resti umani dell’Età del Rame e del Rinascimento

La ricerca coordinata da Generoso Bevilacqua, già professore di Anatomia Patologica dell’Università di Pisa, è stata pubblicata sulla rivista “Aging”
Un virus umano fino ad ora sconosciuto e possibile causa del cancro mammario umano è stato identificato in alcuni resti umani dell’Età del Rame e del periodo rinascimentale. La notizia arriva da uno studio pubblicato sulla rivista americana “Aging” ideato e condotto da Generoso Bevilacqua, già professore di Anatomia Patologica dell’Università di Pisa insignito dell’Ordine del Cherubino. La ricerca ha analizzato i resti di 36 individui vissuti fra il 2700 a.C. e il XVII secolo d.C. trovando in sei di essi tracce molecolari di un virus umano fino ad ora sconosciuto, un betaretrovirus molto simile all’MMTV (Mouse Mammary Tumor Virus), che è l’agente causale dei tumori mammari del topo.
“Convinto dell’eziologia virale della malattia umana, ma al contempo convinto che il virus del topo non potesse passare alla donna – racconta Bevilacqua - mi sono persuaso dell’esistenza di un virus umano simile e ho dedicato gli ultimi quindici anni della mia attività di ricerca a cercare di individuarlo”.
Al via il concorso fotografico di WWF SUB

Nell’ambito della Campagna GenerAzione Mare 2020, WWF S.U.B (Save Underwater Biodiversity, la community del WWF dedicata alla tutela della biodiversità marina che comprende amanti del mare, subacquei e diving), il concorso fotografico 'Mediterraneo, un mare da scoprire' patrocinato dall’Accademia Internazionale di Scienze e Tecniche Subacquee e organizzato con la collaborazione dell’Acquario di Genova, della Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee – FIPSAS e dell’associazione 5 Terre Academy.
Energia per la vita dalle profondità della terra: studio di cui è capofila UniTo apre nuovi scenari geologici

Secondo la ricerca, realizzata con la borsa Rita Levi Montalcini per il “rientro dei ricercatori”, la convergenza tra placche tettoniche che genera gli archi vulcanici è responsabile per la produzione di ingenti quantità di metano e idrogeno molecolare che alimentano dal basso la vita microbica nella biosfera profonda. Il lavoro sarà pubblicato da Nature Communications
Uno studio, nell’ambito delle Scienze della Terra e della vita, di cui è capofila un ricercatore dell’Università di Torino, Alberto Vitale Brovarone, apre a nuovi scenari geologici e sarà pubblicato sull’autorevole rivista Nature Communications. La ricerca ha identificato alcune fonti profonde (fino a 80 km di profondità) di fonti di energia di natura abiotica (non legate all’attività biologica) come il metano e l’idrogeno molecolare, aprendo un nuovo scenario con possibili implicazioni sull’origine, massa e distribuzione di biosfera profonda. Lo studio sostiene che queste sorgenti profonde alimentano dal basso la vita nella biosfera profonda.
Mentire dipende da quanto mangiamo?

Uno studio condotto dal Joint Research Center della Commissione Europea, a cui ha partecipato l’Istituto di scienze e tecnologie della cognizione del Cnr getta le basi per comprendere quanto il nostro metabolismo influenzi la propensione a mentire. Dall’esperimento è emerso che mentire dipende in parte dai livelli di glucosio nel sangue e che potrebbe essere associato all’obesità. I risultati sono stati pubblicati dalla rivista Scientific Reports
Uno studio a cui ha partecipato l’Istituto di scienze e tecnologie della cognizione del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Istc), condotto dal Joint Research Center della Commissione Europea e il Gate-Lab del Cnr francese, getta le basi per comprendere l’influenza del metabolismo sulla propensione a mentire. I ricercatori hanno lavorato con 150 soggetti sperimentali, e hanno dimostrato che la propensione a dire il falso dipende in parte dai livelli di glucosio nel sangue e che potrebbe esserci un legame con l’obesità. Questi risultati sono stati pubblicati dalla rivista Scientific Reports del gruppo Nature.
“Ad oggi, sappiamo che i cambiamenti dello status energetico a breve termine, come quelli indotti dal digiuno o dalla sazietà, e quelli a lungo termine, come quelli associati all'obesità, possono influenzare una vasta gamma di processi cognitivi, quali memoria, attenzione, propensione al rischio e autocontrollo. Quest’ultimo è un elemento centrale per la capacità di compiere scelte etiche e morali”, spiega Eugenia Polizzi, ricercatrice Cnr-Istc e prima autrice dello studio.
Toscana, al via i campi di volontariato dedicati alle tartarughe marine

Con la scoperta delle tracce di nidificazione di tartaruga marina Caretta caretta sulla spiaggia di Macchiatonda a Capalbio (antistante l’Oasi WWF di Burano), in provincia di Grosseto, sale a cinque il numero di possibili nidi nella regione Toscana. Quest'anno ben tre nidi di tartaruga marina sono stati confermati dall’associazione tartAmare sulle spiagge del comune di Castiglione della Pescaia (GR), ed un quarto possibile nido si trova sulla spiaggia della Giannella (GR) messo in sicurezza dagli operatori del WWF. Se tutte le deposizioni fossero confermate, si tratterebbe del record regionale di nidificazioni.
I numeri, benché decisamente inferiori rispetto a regioni italiane storicamente interessate da questo fenomeno, avvalorano l’ipotesi che questi animali stiano spostando la propria area di nidificazione fino alle coste della Toscana.
Innovative policies needed for increasing meat demand

Africa may import as much as 20 per cent of animal source foods such as beef, poultry and milk by 2050 if it does not adopt innovative policies to meet increasing demand, a report warns.
The World Bank projects that African producers will be unable to satisfy the growing demand for livestock products.
The report, which was published by the Malabo Montpellier Panel this month (15 July), says that the average African as of 2013 consumed about 19 kilograms of meat and 44 kilograms of milk per year but these are expected to rise to 26 kilograms and 64 kilograms respectively in 2050.
The 16-member expert panel reviewed policies and other publications on livestock in Africa and used case studies to assess the lessons learned from four countries – Ethiopia, Mali, South Africa and Uganda – to provide recommendations for Africa’s livestock sector.
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